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Milan, Pioli ed un destino segnato: sullo sfondo Luis Enrique

Milan, la sconfitta di ieri sera è un boccone amaro da digerire, metabolizzare e gestire. Ne sa qualcosa il tecnico Stefano Pioli, ma come ora in discussione.

Un Milan senza identità, mentalità, cattiveria quello che si è visto durante la stracittadina contro l’Inter. Eppure la gara stessa avrebbe dovuto trasmettere una certa garra in ogni giocatore rossonero, proprio a causa dell’importanza di un derby e per il fatto che le brutte figure continuano ormai da un mese.

Così tante motivazioni potevano suscitare di tutto, fuorchè lo spettacolo visto ieri sera. Una squadra in evidenti difficoltà, stravolta nel modulo e con il migliore giocatore del campionato scorso – Rafael Leao – ancora una volta partente dalla panchina.

Sul banco degli imputati Stefano Pioli il quale sembra ad ogni gara avere capito gli errori e lavorare per non rifarne, ed invece si ritrova purtroppo sempre allo stato iniziale. Ossia in profonda confusione.

Il futuro del tecnico parmense è appeso ad un filo, ma già segnato. Salvo altre sconfitte, Pioli rimarrà fino alla fine della stagione

. Ovviamente un filotto di sconfitte potrebbe accelerare la decisione della dirigenza, ma riteniamo che il tecnico non verrà esonerato se dimostrerà di riprendere in mano la squadra.

Al contempo, potrebbe salvarsi solamente riuscisse a centrare la qualificazione alla Champions, obiettivo minimo. Ma nonostante questo, la situazione appare comunque complessa e compromessa.

Sullo sfondo l’ombra di Luis Enrique. Da tempo il nostro collaboratore Cristiano Mezzi scrive di un forte interessamento della proprietà rossonera verso il tecnico spagnolo.

Di lui viene apprezzata la capacità di lavorare con i giovani, un gioco spiccatamente offensivo con il modulo 4-3-3. Un leader nello spogliatoio, un allenatore in grado di confrontarsi anche con i top player con dialogo continuo e partecipazione attiva nello spogliatoio.

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Pubblicato da
Mauro Vigna

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