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Milan Lecce 2-2 : le pagelle dei rossoneri

Il Milan lascia il San Siro con l’amaro in bocca. Lasciare un punto dopo una rimonta subìta al 92esimo contro una squadra comunque modesta come il Lecce appare un mezzo suicidio. Ma il bicchiere ritengo sia mezzo pieno perchè cose buone se ne sono viste, in primis i giocatori rossoneri hanno dimostrato di essere vivi ed in grado di rispondere bene alle cure del neo tecnico Pioli il quale entrato quasi in punta di piedi ha saputo da subito anteporre i calciatori agli schemi lasciandoli liberi di scorrazzare ed esprimersi come meglio riuscivano, già qui si nota un chiaro segno di discontinuità con il recente passato quando Giampaolo invano ha cercato di ingabbiare  gli interpreti in moduli probabilmente troppo sofisticati per la loro acerba età. Del pareggio di ieri, risultato a parte, sono parecchie le cose che non devono essere buttate via e dalle quali ripartire, si è finalmente rivisto un gioco, perlomeno nei primi 45 minuti, poi un black out che ha riportato alla luce tutti i problemi del Milan. Pioli ha molto da lavorare – e lo sa bene – pertanto dovrà essere bravo a proseguire su questa strada, i giocatori hanno dimostrato di seguirlo e sapersi adattare bene ai cambiamenti, vedremo durante le partite più ostiche il vero carattere di questa squadra.

Le pagelle

Donnarumma 6: prodigioso colpo di reni sul rigore di Babacar sul quale è sfortunato nel tapin vincente dell’attaccante leccese. Poco può sul gran tiro dalla distanza di Calderoni.

Conti 4: eccessivamente bloccato in fase di spinta, riesce a commettere un’ingenuità inspiegabile colpendo di braccio un pallone che avrebbe potuto gestire in ben altra maniera. Fallo grossolano ed inevitabile calcio di rigore. Non è assolutamente il giocatore che ricordavamo e di cui il Milan ha bisogno. Calabria può dormire sonni tranquilli se questa è la concorrenza.

Musacchio 6: svolge il suo compito con diligenza e carattere alternando buone giocate a sportellate da vero difensore arcigno. Con gli attaccanti leccesi ha spesso vita facile ed in campo fa sentire la sua presenza.

Romagnoli 6: stesso discorso fatto per il suo compagno di reparto, gli attaccanti avversari non creano molti pericoli ed il capitano gestisce la difesa senza sbavature.

Theo Hernandez 7: forse la sua migliore partita. Attaccante aggiunto, un fulmine sulla corsia sinistra. Quando ha la palla tra i piedi crea sempre situazioni di pericolo agevolando di molto la manovra. Il terzino che il Milan stava cercando da tempo, è in forma è lo dimostra ampiamente.

Paquetà 6: un primo tempo da 7 ed un secondo da 5, risultato una sufficienza più che tonda. Nel primo tempo fa vedere tutti i numeri da brasiliano di cui è capace, giocate di classe pura forse troppo ingabbiate negli schemi giampaoliani. Nel secondo tempo stacca la spina. (dal 22′ Krunic 6: entra in campo con le giuste motivazione, molto bravo in fase difensiva).

Biglia 4,5: Pioli gli affida le chiavi della regia, ma l’argentino riesce a commettere una serie di errori a catene sbagliando tutto quello che si poteva sbagliare. Ad abbassare ulteriormente il voto è il regalo del pallone a Calderoni che dalla distanza trova un eurogol che gela San Siro.

Kessiè 5: viene impiegato in campo per cercare di coprire Theo Hernandez, ci riesce poco complice una forma fisica non al top. Da inizio stagione non si è ancora visto il vero Kessiè, sostituito spesso da un giocatore abulico senza idee ed eccessivamente impreciso sotto porta, nel secondo tempo mangia l’ennesimo gol. (dal 34′ Rebic s.v.)

Suso 4: ho perso le parole per descriverlo. Abulico, svogliato, molle, spaesato, spaurito. Non gli riesce nulla, non ha voglia di fare nulla, gioca solo ed esclusivamente per lui e questo non sarebbe neppure un male se avesse le giocate vincenti, ma invece nulla. Irrita tifosi, allenatore e giocatori. Non serve a nulla e fa maggiore rabbia perchè conosciamo bene le immense qualità dello spagnolo.

Leao 5,5: parte bene, l’intesa con Calhanoglu è buona, ma sotto porta non riesce ad avere quella cattiveria da bomber di razza. Pioli lo vede un numero nove, probabilmente da esterno può fare più male avendo nelle corde una progressione devastante. Spreca un gol, ma si impegna e lotta da leone. (dal 22′ Piatek 7: entra e segna, il polacco si sblocca e l’esultanza dopo il gol fa chiaramente capire quanta rabbia repressa avesse dentro. Rete da attaccante vero, l’augurio è che da adesso in avanti la strada sia in discesa.

Calhanoglu 8: gioca da vero fenomeno, Pioli lo avanza di qualche metro ed il turco dimostra di apprezzare. Almeno 5 tiri in porta, un eurogol, l’assist a Piatek, un palo. Cosa chiedergli di più? Servirà ora continuità, le premesse sono molto buone, il turco quando sta bene e percepisce la fiducia nei suoi confronti può essere letale e la prestazione di ieri è di quelle veramente importanti.

Pioli 6: la partita era da vincere e soprattutto da chiudere nel primo tempo quando in campo esisteva solo il Milan. Paga la stanchezza dei giocatori nel secondo tempo, ma cose buone si sono viste, la base su cui riparire c’è, resta il rammarico non aver esordito sulla panchina rossonera con i tre punti, ma la mano del tecnico si è vista in modo piuttosto evidente.

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Pubblicato da
Mauro Vigna
Tag: Milan

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