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Milan, il Diavolo si lecca le ferite, ma resta sempre in piedi

Ennesimo infortunio in casa rossonera, si ferma un altro giocatore importante per l’economia della squadra, l’ennesimo di una stagione letteralmente falcidiata dalla sfortuna.

Milan, il paradosso di essere secondi a pochi punti dalla prima con il rammarico di ciò che sarebbe potuto accadere se la sfortuna non avesse guardato solamente verso una sponda del Naviglio. Perché i rossoneri hanno un serio problema, prima l’ho chiamato sfortuna, ma ritengo ci sia qualcosa di più dietro a questa infinitesimale lista di infortuni, ossia un errore nella preparazione su cui qualche testa dovrà rispondere e poi cadere.

Ci sta tutto, la qualificazione all’Europa League, il poco riposo tra una stagione e l’altra, ma dobbiamo anche osservare che – Ibrahimovic a parte – questo Milan è una delle squadre più giovani in Europa e per un semplice calcolo statistico/anagrafico meno incline agli infortuni, cosa che invece non è successo basti vedere le cadute di Calabria, Romagnoli, Gabbia, Kjaer, Bennacer, Tonali, Saelemaekers, Calhanoglu, Brahim Diaz, Rebic, Ibrahimovic, Mandzukic, Leao. Troppi per essere sola sfortuna.

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Nella gara di domani pomeriggio contro il Verona i rossoneri non potranno contare su Bennacer, Calhanoglu, Ibrahimovic, Mandzukic Rebic, cosa normale per il tecnico Pioli che – come detto – da iniziò stagione sta facendo i salti mortali per mettere in campo un undici competitivo. E non è di certo facile allenarsi durante la settimana con certi giocatori, provare determinati schemi con determinati interpreti e poi improvvisamente doverne fare a meno come è successo con il croato in mattinata.

Eppure piovono critiche sul Milan, su Pioli e su questo generale periodo di appannamento che può di certo essere fisiologico dopo parecchie vittorie e parecchi punti, di certo mentale perché vincere aiuta a vincere ma crea anche aspettative difficili da gestire alla lunga, ma di certo è causato nella maniera principale da qui una fiumana inenarrabile di infortuni che avrebbero messo in ginocchio chiunque, meno il Diavolo che è sempre lì.

Vogliamo immaginare una Juventus senza Ronaldo per due mesi, una Inter senza Lukaku, una Lazio senza Immobile, ebbene aumentiamo poi la dose, a questi togliamone sistematicamente altri tre o quattro a caso ogni partita. Lascio a Voi ogni tipo di considerazione. Ed ancora si critica questo Milan quando invece probabilmente si dovrebbe invocare il miracolo per la posizione di classifica ed al tempo stesso chiedere la testa di colui, o coloro che hanno creato, interpretato e gestito una preparazione del tutto inadeguata.

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Pubblicato da
Mauro Vigna
Tag: Milan

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