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Milan: Elliott a quale gioco stai giocando?

Siamo a 24 ore dall’annuncio di Singer che rimarrà almeno ancora per la prossima stagione proprietario del Milan con il suo fondo Elliott, ma troppi dubbi ci attanagliano in merito a questa mossa. Stando a quanto comunicato al Corriere dello Sport, il gruppo statunitense avrebbe rifiutato tutte le offerte arrivate negli ultimi mesi essendo disposto soltanto a vacillare arrivassero promesse di pagamenti con cifre che raddoppiassero quanto fin qui speso per il Milan. Ricordiamo che il fondo Elliott ha fino a qui speso 600 milioni di euro per riassestare i conti e per fare mercato, l’ipotesi di vendere ad 1,2 miliardi appare al momento poco logica, addirittura utopistica. Ma lo sarà anche in futuro, per questo mi sto ponendo tutta una serie di dubbi sulle reali intenzioni della proprietà.

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Largo ai giovani?

Il primo enorme dubbio riguarda proprio la politica societaria, Elliott vorrà nuovamente affidarsi solo ed esclusivamente ai giovani mettendo sulla panchina rossonera un allenatore bravo, ma senza troppa esperienza? A me pare una minestra riscaldata, in fin dei conti cosa cambierebbe dalla scorsa stagione quando il Milan partì con una squadra under 25 ed un allenatore – Gianpaolo – senz’altro preparato, ma con evidenti limiti? Siamo veramente sicuri che quest’anno si voglia ripartire con altri giovani e Rangnick?

In fin dei conti abbiamo visto in quale momento la squadra si è risollevata, con l’arrivo di Zlatan Ibrahimovic il Milan ha iniziato a trovare una sorta di gioco ed il tecnico Stefano Pioli, subentrato al fischiatissimo Gianpaolo, ha saputo fare la differenza valorizzando giovani come Castillejo e Rebic. Nessuna media punti stratosferica, solo 1,4, ma un sentore che le cose stessero per migliorare lo abbiamo percepito. Quanto sarebbe produttivo tornare indietro? Magari vendendo, anzi sicuramente vendendo il giovane più carismatico e promettente, ossia Donnarumma? Non sarebbe forse meglio continuare su questa linea, magari introducendo qualche giocatore di maggiore esperienza ed un allenatore come Luciano Spalletti che di calcio italiano ne capisce e ne può insegnare?

Questione di appeal

Il Milan non ha di certo perso il suo blasone, ma ad appeal siamo messi parecchio male. Una volta erano i giocatori stessi a fare magari un sacrificio economico pur di vestire la maglia rossonera, ora è l’esatto contrario. Facciamo l’esempio di un giocatore che in estate tutti vorranno: Sandro Tonali. Sappiamo che Juventus, Inter e Milan hanno da tempo puntato gli occhi sul ragazzo, insieme anche ad altri club europei. Secondo voi, ammesso che tutte le squadre siano disposte a mettere sul piatto la stessa cifra per averlo, chi sceglierà? Sicuramente so chi non sceglierà, ma per un semplice motivo, se un ragazzo è giovane, consapevole della sua forza, perchè non scegliere di andare a giocare per palcoscenici importanti in club con progetti ben delineati e soprattutto in espanzione?

Il punto è tutto lì, il Milan è un cantiere aperto la cui previsione di chiusura al momento non c’è, ed una volta chiuso questo cantiere nessuno ha un’idea di cosa sarà. Per questo i giocatori non vengono, possiamo erroneamente sostenere che sia un problema di soldi, ma non è così, Elliott i soldi li spenderebbe pure se il giocatore risponde a certe caratteristiche, ma è il giocatore che – se può – al Milan non viene. Quanto si potrà ancora andare avanti così?

Se non vinci, addio sponsor

Altra questione spinosa: gli sponsor. Qui vale lo stesso discorso fatto in precedenza per i calciatori di un certo livello, se il Milan non vince e continua per altro tempo questa posizione laterale, che interesse possono avere gli sponsor a sposarsi con il club di Via Aldo Rossi? Questa è la vera e propria sconfitta dell’AD Gazidis venuto a Milano per portare soldi e sponsorizzazioni importanti e ritrovatosi con poco o nulla tra le mani. Lottare per anni per un posto in Europa League non entusiasma alcun sostenitore, e la mossa di iniziare un’altra stagione puntando sui giovani ed un progetto non ben delineato è quanto di più pericoloso ci sia al mondo. Ed Elliott e Gazidis lo sanno benissmo. Soprattutto l’AD consapevole che non ci saranno più filtri la prossima stagione, non ci sarà Boban, ma nemmeno Maldini e probabilmente nemmeno Massara, chi sbaglia paga, la testa che rimane sarà la sua.

Non riesco a capire, e torno a bomba, a quale gioco stia giocando la proprietà Elliott, ma qualcosa di diverso dovranno giocoforza inventare, il Milan continuerà a deprezzarsi con l’attuale politica e gli sponsor non faranno altro che guardare a casa di altre società. Ritengo quindi che non si proseguirà su questa strada

e che la prossima stagione il Milan sarà un mix tra giovani ed esperienza, ci saranno magari rinunce importanti a cui seguiranno altrettanto importanti plusvalenze, ma sono quasi certo nel sostenere che vedremo un Milan sulla falsa riga di quest’ultimo, giusto o sbagliato lo dirà il tempo, ma un progetto stile Lipsia il Milan attuale non può sostenerlo.

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Pubblicato da
Mauro Vigna
Tag: Milan

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