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Juventus: Livio Miretti parla del figlio

Dopo il gol che é valso i tre punti all’Artemio Franchi per la Juventus, Livio Miretti, commosso, (papà di Fabio) parla del figlio

L’esultanza di Fabio Miretti dopo il gol alla Fiorentina

Le soddisfazioni di un genitore, dopo tanti sacrifici, e le emozioni di una famiglia per i risultati che riesce a conseguire il proprio figlio: in qualsiasi ambito egli sia.

Così é accaduto alla famiglia di Fabio Miretti, centrocampista della Juventus, dopo il primo gol in Serie A.

Ai microfoni di ‘SportItalia“, Miretti Senior parla del proprio primogenito:

Ci siamo commossi, aspettavano tutti questo e devo dire che lo aspettavamo anche noi. Perché i gol li ha sempre fatti: dalle giovanili ad oggi non aveva mai passato un anno senza segnare e mi sembrava strano.

Un’immagine di Fabio Miretti da professionista e da bambino

Allegri lo sprona e vedendolo negli allenamenti penso che sappia bene che la porta lui la ‘veda’. Magari giocare a vent’anni in una squadra come la Juventus è diverso e dunque ci sta che ci abbia messo un po’.

Poi sta crescendo in una Juventus diversa da quella di 5-6 anni fa. 

Sul raggiungimento del traguardo delle 50 presenze, provo grande orgoglio per lui. E’ arrivato dal settore giovanile dove ha fatto tutta la trafila da quando aveva 8 anni. 

La maglia di Miretti al J-Museum per il raggiungimento delle 50 presenze in Serie A

Su Allegri non posso dire niente, anche nella veste di padre sono davvero contento: i giovani li sta lanciando. Fabio sta facendo gavetta e il mister usa bastone e carota con lui.

Come testa è già cresciuto e devo dire grazie alla Juve su questo, più che a noi stessi genitori, perché lo hanno fatto crescere loro di fatto da quando ha lasciato casa.

Non ho mai pensato: “Chissà, magari un domani arriverà ad alto livello”. Lo abbiamo sempre trattato come un qualsiasi ragazzino che va a fare sport.

Il percorso se lo è creato lui, noi spingevamo sulla scuola, come giusto. Quello che potevamo fare lo abbiano fatto“.

Livio Miretti termina sull’ispirazione di Fabio verso Claudio Marchisio:

Ce ne sono tanti. Da piccolo il suo ex allenatore lo chiamava ‘Nedved‘ per la pettinatura e per il modo di correre: si faceva i capelli come Pavel. De Bruyne ed i giocatori come lui gli sono sempre piaciuti. Ma gli piaceva anche il basket“.

Avere accanto la famiglia nella vita, aiuta tantissimo a raggiungere i propri obiettivi.

 

Aggiornato al 07/11/2023 15:49

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Pubblicato da
Davide Giordana
Tag: Juventus

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