Il 9 luglio si apre con la perdita del campionissimo spagnolo Luis Suarez, detto Luisito, uno dei protagonisti dell’invincibile Inter di Herrera, degli anni 60.
Suarez aveva 88 anni ed è stato il regista per eccellenza della squadra nerazzurra degli anni ’60.
Arrivato dal Barcelona nel 1961, dopo aver vinto il Pallone d’Oro, con l’Inter si aggiudica tre scudetti, due Coppe dei Campioni ed altrettante Coppe Intercontinentali.
Era chiamato l’architetto, per la caratteristica di mettere i propri compagni davanti alla porta, dopo aver trasformato il suo ruolo da mezzala a regista.
Dopo 42 gol in 257 presenze in un decennio con i nerazzurri, termina la sua carriera alla Sampdoria, fino al 1973.
Con la nazionale spagnola ha vinto l’europeo del 1964.
In Italia, torna anche da allenatore, passando per tre volte dall’Inter, in momenti diversi tra il 1974 e il 1995, quando chiuse ad Interim, anche la carriera in panchina.
Lo ricorderanno, anche Genoa, Cagliari, Spal e Como, le squadre italiane che lo hanno potuto apprezzare sulla loro panchina.
Da allenatore ha vinto anche un europeo con l’Under 21, nel 1986, alla guida della Roja, in finale contro l’Italia.
Al termine della carriera da allenatore, entra nella dirigenza nerazzurra per qualche anno ed insieme al suo amico e compagno della grande Inter
, Sandro Mazzola, fu il protagonista della presentazione del Fenomeno Ronaldo.Aggiornato al 09/07/2023 10:30
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