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Inter, i leader che non ti aspetti

Inter, i leader che non ti aspetti. All’indomani della vittoria casalinga contro il Porto, balza agli occhi l’importanza di alcuni giocatori “guida” per il gruppo nerazzurro

Nella positiva stagione interista i meriti sono da suddividere fra tutte le componenti: società, squadra, tifoseria. Dovesse planare ai quarti di finale in Champions League, la stagione assumerebbe una piega importante.

Capitan Lautaro Martinez e compagni hanno già messo in bacheca la Super Coppa Italia, strappata al Milan. Veleggiano al secondo posto in campionato e sono gli unici che sono riusciti a battere la tritasassi Napoli.

Fra l’altro la squadra nerazzurra è attesa al doppio confronto contro la Juventus, nelle semifinali di Coppa Italia. Insomma, Simone Inzaghi si sta rendendo protagonista di un’altra stagione di ottimo livello.

All’interno dei delicati equilibri dello spogliatoio, hanno via via assunto una importanza fondamentale alcuni giocatori. Arrivati in sessioni diverse del calciomercato, ma che con umiltà e carisma si sono imposti.

André Onana, l’uomo che ha scalzato il totem Samir Handanovic

Arrivato a parametro zero dall’Ajax, André Onana si è inserito nel mondo nerazzurro in punta di piedi. Mettendosi a disposizione dei compagni di squadra e rispettando le gerarchie. Lavorando duro fin dal ritiro estivo.

Fatica che giorno dopo giorno gli è valsa la considerazione dello staff tecnico e la stima dello spogliatoio. Tanto è vero che il veterano Samir Handanovic una volta scalzato non ha battuto ciglio, consigliando il giovane collega.

L’apoteosi dell’esperienza in maglia Inter si è avuta ieri sera: con guizzi straordinari ha rimpallato le iniziative offensive del Porto. Nel furioso battibecco con Edin Dzeko il carattere di un ragazzo che non molla mai.

Il classe 1996 ha avuto l’intelligenza di imparare  velocemente la lingua per integrarsi nel gruppo e soprattutto per guidare il reparto arretrato. Le similitudini con il collega milanista Mike Maignan si sprecano.

L’ex milanista diventato idolo del popolo nerazzurro

Il turco Hakan Calhanoglu è arrivato ad Appiano Gentile fra la sorpresa generale, due estati fa. Un colpo a parametro zero di quel vecchio volpone di Giuseppe Marotta. Un cambio di maglia che lo ha reso inviso ai tifosi milanisti.

Dopo una prima stagione altalenante, si è imposto grazie a una intuizione di Simone Inzaghi che lo ha spostato dal ruolo di interno di centrocampo a quello di regista. Mettendolo al centro del villaggio interista.

Il centrocampo interista con l’ex rossonero ed Henrik Mkhytarian è diventato funzionale, grazie anche alla corsa di Nicolò Barella. Un mix di tecnica, personalità e potenza: questa è la mediana nerazzurra attuale.

Il capitano della nazionale turca ha quella personalità che all’interno di un gruppo fa la differenza. Trascina i compagni e soprattutto tiene insieme il gruppo. Non è un caso che sia stato lui in persona a sedare la discussione Onana-Dzeko.

 

 

 

 

 

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Pubblicato da
Cristiano Mezzi
Tag: Inter

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