Il Milan è la squadra più giovane della serie A

Quella rossonera è una bellissima realtà, sicuramente non scevra da problemi e da cose da sistemare quanto prima. La posizione in classifica non fa certo dormire sonni tranquilli alla società, ma al contempo il compito di forgiare diamanti grezzi è stimolante, appagante e soprattutto sfidante. Un enorme patrimonio umano necessità di essere gestito al meglio e Pioli avrà l’onere, ma soprattutto l’onore di tirare fuori il meglio da ognuno. L’età media dei calciatori rossoneri è di 24,1 anni, una bellissima sfida per il tecnico parmigiano che visse già una simile situazione qualche anno fa alla guida della Fiorentina, età media 24,7, con la quale seppe arrivare a ridosso dell’Europa League, sfumata di un soffio.  La politica di Elliott alla lunga ritengo che pagherà, difficoltoso sarà gestire la situazione attuale è determinante sarà la figura di Pioli, anche se da solo potrebbe non bastare, serve infatti una società coesa ed una chiara strada maestra da perseguire. Coi giovani è così, bisogna lasciarli liberi di esprimersi e di sbagliare, ma al contempo devono sentirsi dentro a schemi ben precisi, consapevoli che coloro che li guidano hanno le idee ben chiare, motivo per il quale Giampaolo ritengo abbia fallito. La confusione in questi casi non deve esistere ed il tecnico abruzzese per limiti caratteriali non ha saputo mostrare il pugno duro perdendo lo spogliatoio e questo lo ritengo un errore inammissibile.

È una squadra questa che può dire la sua e può dire molto. Ha praticamente la difesa della Nazionale, c’è da scommettere che Caldara – una volta risolte le sue grane – vi rientrerà. Il centrocampo è composto da Kessie, Paquetá e Bennacer, l’attacco da gente come Piatek e Leao, un potenziale enorme da sfruttare. Agire sulla testa sarà fondamentale, questa è la sfida che – se vinta – potrà riportare il Milan nella posizione di classifica che le compete, ossia tra le prime quattro, vero ed unico obiettivo mai celato dal club,