Davide Astori, un sorriso e un albero che ha saputo dare frutti

Vogliamo ricordarti com’eri, pensare che ancora vivi, vogliamo pensare che ancora ci ascolti e come allora sorridi…

Davide Astori ci lasciato un anno fa, il 4 marzo 2018, il suo viso sorridente, la sua corsa corsa libera, ogni immagine ci ricorda la sua serenità. I suoi compagni, i suoi genitori, i suoi amici ci dicono di un ragazzo semplice tanto preciso quanto determinato. Davide ha lasciato tanto nello spogliatoio: la sua determinazione, la sua serenità. Davide continua a mancare ai suoi tifosi, ma soprattutto alla sua famiglia che piange ogni giorno un figlio, un compagno, un papà di soli 31 anni che se ne va nel sonno. Non è una cosa normale, è una cosa per pochi e Davide era una persona come poche.

Stamattina nella sua San Pellegrino è stato ricordato con una messa di suffragio ad un anno dalla sua scomparsa: oltre ai parenti più stretti e agli amici, presente tutta la Fiorentina, oltre a tante rappresentanze dal Cagliari all’Atalanta, agli amici Badelj e Saponara. Toccanti e vere la parole di Don Gianluca durante l’omelia: “Un albero lo riconosci dai suoi frutti. Un buon albero non può che fare buoni frutti, ma deve essere radicato in un buon terreno. Ognuno di noi è un albero chiamato ad avere delle radici salde e mi sembra bello applicare questa immagine a Davide, un albero coltivato sul terreno della sua famiglia. Questo ha fatto crescere la linfa e ha fatto germogliare l’albero. I frutti da lui lasciati in vita possiamo riconoscerli tutti, e gli hanno permesso di raggiungere una responsabilità particolare, non da tutti. Chi può essere capitano se non uno capace di far germogliare i frutti del proprio albero?”

Parole vere, Davide Astori ha saputo unire un dolore e un’ammirazione trasversale: la partecipazione al ricordo nell’ultima giornata di Serie A da parte di tutti, di qualsiasi colore e fede, è stato un segno tangibile.

La lettera dei genitori: ricordatelo sempre!

I genitori di Davide, Renato ed Anna, hanno affidato a Sky una lettera nel giorno del ricordo del loro figlio, ecco alcuni stralci: ” Un anno senza Davide non si può raccontare. Non esistono le parole, ma forse neanche servono, perché in fondo quello appena passato è stato un anno CON Davide, in un modo diverso e che non avremmo mai voluto scoprire, ma comunque insieme a nostro FIGLIO…Per noi Davide NON E’ UN RICORDO che si attenua o si riaccende a seconda delle circostanze, semplicemente perché Davide non è un ricordo: Davide è una PRESENZA…Davide è vicino a noi ogni istante. Lo vediamo nella nostra splendida nipotina Vittoria, un piccolo miracolo che ci fa trovare il coraggio di lottare contro la tristezza ogni giorno…Tanti in questi mesi ci hanno detto che il nostro Davide era speciale, dotato di una GENTILEZZA rara, spesso disarmante. Ed è vero. Davide non doveva sforzarsi per esserlo, è sempre stato così, sin da bambino: naturalmente, istintivamente, gentile. Ma guai a scambiarla per debolezza o remissione: era la sua FORZA

Infine una richiesta precisa, una speranza: “Continuate a ricordarlo e non stancatevi di raccontarlo. Rivederlo sorridere in una foto, osservarlo correre nelle immagini, sentirlo nei vostri aneddoti non ci fa soffrire: per noi è come RIABBRACCIARLO ogni volta“.