Resa nota la riforma, che da qui alla stagione 24/25, apporterà modifiche alle regole riguardo i giocatori convocabili per le partite di campionato Primavera 1.
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La lega di Serie A ha fatto un passo, per trovare un rimedio alla sempre più alta percentuale di stranieri, nel Campionato Primavera 1. Questo perché ormai i giovani italiani non crescono più nei vivai delle squadre importanti. Ad esempio nel Lecce, che sta dominando il Campionato Primavera 1 con 8 punti di vantaggio sulla Fiorentina seconda, quasi mai giocano gli italiani. Addirittura da novembre ad ora mai compare nell’11 iniziale dei giallorossi salentini, un solo calciatore italiano.
Sarà dunque, almeno in Primavera 1, un campionato con più italiani. Infatti da regolamento, a partire dalla stagione 23/24, tutte le squadre nelle distinte dovranno inserire al massimo 22 calciatori tra cui 5 italiani e 5 local. Per local si intendono i ragazzi che dai 12 anni abbiano militato almeno per due stagioni nel club. Nelle due stagioni successive i vincoli di presenza per i giovani italiani e local saliranno per portare più italiani possibili alle soglie della prima squadra e rivitalizzare movimento e nazionali. A partire dalla stagione 24/25 si passerà ad 8 italiani ed 8 local, poi dalla 25/26 a 10 e 10.
Come scritto nel titolo però non ci piace del tutto la riforma presentata lega. Infatti se da una parte accogliamo con fiducia i cambiamenti che obbligano i club a far giocare più italiani, dall’altra viene da chiedersi come sia possibile scegliere di innalzare il limite di età. Infatti dalla stagione 24/25 in Primavera 1 i calciatori non dovranno più essere under 19, ma under 20
.Una scelta che mi sembra decisamente in controtendenza con l’andamento del calcio mondiale. Infatti dal Sudamerica arrivano talenti che a 18 anni giocano già stabilmente nei massimi campionati. Nei campionati di mezza Europa altrettanto emergono sempre più giovani di 18/19 anni in squadre di primo piano. In Italia invece si sceglie di far giocare i calciatori a 20 anni ancore nel campionato primavera.
Al riguardo infatti anche il tecnico della Juventus si è espresso contrariamente, così come molti suoi colleghi. Massimiliano Allegri che sta dando spazio a molti giovani della Juve Next Gen ha chiaramente detto che ritiene sbagliato alzare la soglia di età per la primavera da 19 anni a 20, per i ragazzi che dovrebbero iniziare prima possibile a giocare con i grandi.
Invece di restare in una confort-zone troppo a lungo, i giovani italiani devono confrontarsi con il calcio vero il prima possibile, così da poter crescere invece di arrivare troppo tardi e non riuscire più a fare l’ultimo passo per maturare.
Aggiornato al 27/04/2023 11:58
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