Il mondo del calcio sconvolto dal Coronavirus. In Ligue 1 dopo Amiens e Montpellier, ma anche dopo il Nîmes, è stato il turno del Lione annunciare la transizione alla disoccupazione parziale a partire da questa settimana. Da mercoledì il club di Aulas ha licenziato i suoi dipendenti, in seguito alla sospensione del campionato francese.
Una situazione davvero mai vista, solo pochissimo tempo fa impensabile. Invece è accaduto e potrebbe estendersi a macchia d’olio, non solo in Francia, ma anche in altri campionati europei e non solo. Lo Stato in questo caso dovrà partecipare, in una certa percentuale, allo stipendio dei calciatori
francesi che sono stati messi in “disoccupazione”.Lo Stato compensa lo stipendio fino a 4,5 volte il salario minimo. Oltre a ciò, è la società che paga per raggiungere il 70% del salario lordo. Questa la situazione attuale, che potrebbe essere estesa anche ad altri club del campionato transalpino. Certo chiedere allo Stato di partecipare
, in un momento così delicato e dove servono i fondi, di immettere denaro fresco per “coprire” in parte lo stipendio dei calciatori, pare quasi un’azzardo, ma al momento in Francia sta andando esattamente così.
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