Cagliari: perché serve implementare lo scouting?

Il Cagliari sta per riabbracciare Claudio Ranieri dopo oltre trent’anni

In questi anni, per il club sardo, un altro argomento è risultato decisivo. È stato molto importante il lavoro di scouting, evidenziato dagli ottimi risultati ottenuti dal settore giovanile.

Molti i talentini sbarcati nel capoluogo sardo in questi anni. Alcuni hanno già fatto il salto di categoria, entrando a far parte della prima squadra.

Tra i nomi più importanti citiamo:
Cavuoti, classe 2003, Kourfalidis, classe 2002, Despodov, classe 1996, Bellanova, classe 2000, Luvumbo, classe 2002. Fino ad arrivare ai più giovani: Konatè, classe 2006 attaccante, e Mellino, classe 2006 terzino sinistro. Entrambi prossimi ad arrivare in Primavera e prima squadra.

Questo è parte del lavoro dello scouting griffato Riccardo Guffanti e staff. Ex Udinese, Guffanti è un grande conoscitore del calcio mondiale. Lui e Andrea Carnevale a Udine fecero un lavoro eccellente.

Il club di Tommaso Giulini dovrebbe affidarsi maggiormente a questa tipologia di lavoro.

Cagliari: costruire il futuro con una strategia vincente

Il Cagliari infatti non dovrebbe acquistare i Nandez

per 18 milioni di euro, con il rischio di rivenderlo a 15. Certi investimenti rischiosi, un club della portata di quello rossoblu non dovrebbe prenderseli.

Dovrebbe invece lavorare diversamente. Sarebbe necessario investire sui giovani italiani o stranieri. Investimenti low cost, o addirittura a parametro zero, con conseguenti possibili congrue plusvalenze annesse.

Ovviamente è fondamentale avere in rosa anche calciatori esperti, che possano fare da guida ai più giovani. Ma con un costo contenuto, da meno di 10 milioni di euro.

Teoricamente, questa linea di condotta, consentirebbe alla società di risparmiare parecchi denari. Allo stesso tempo, potrebbe far si che, oltre a scoprire giovani talenti, la squadra sia sempre molto competitiva e con i conti in attivo.

Giulini dovrebbe cambiare rotta. Affidarsi ad un discorso di scouting più profondo e ben organizzato, con una rete di persone preparate, proprio in stile Udinese.

Questa strada potrebbe realmente portare a questo tipo di risultati, sportivi e finanziari.