GIANLUIGI BUFFON FA IL SEGNO OK ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
<p><strong>Buffon analizza il momento della Nazionale e invita a ritrovare equilibrio: basta paragoni col passato e “gioco al massacro”, serve costruire con pazienza e fiducia.</strong></p>
<p>Gianluigi <strong>Buffon</strong> ha concesso una lunga intervista alla <em data-start="153" data-end="175" data-is-only-node="">Gazzetta dello Sport</em>, affrontando temi centrali per il presente e il futuro della Nazionale. L’ex capitano azzurro è tornato sulle mancate qualificazioni ai Mondiali, analizzando cosa sia venuto meno negli ultimi anni e cosa serva all’Italia per riaccendere quella scintilla che, si è affievolita da troppo tempo. Tra ricordi, autocritica e una visione lucida del futuro, Buffon ha tracciato la rotta di un percorso da ricostruire.</p>
<h3>Le parole di Gianluigi Buffon</h3>
<p><i data-testid="body-text-italic">Sa qual è il problema? Vivere in due mondi che non s&#8217;incontrano. Da un lato, in virtù della nostra storia, siamo presuntuosi: pensiamo che tutto ci sia dovuto per grazia divina. Dall&#8217;altro però facciamo grandi analisi sull&#8217;evoluzione del calcio, sul fatto che non esistano più le piccole, e siamo tutti d&#8217;accordo. Ma quando queste &#8216;piccole&#8217; ti mettono in difficoltà, oppure le batti solo 1-0, ecco che senti: &#8216;Non si può vincere così, che vergogna&#8230;&#8217;. E dalla spocchia precipiti nella paura. Una discreta propensione al tafazzismo. Ma è così difficile trovare un equilibrio?</i>&#8220;.</p>
<p>&#8220;<i data-testid="body-text-italic">Stiamo vivendo un periodo di transizione e non abbiamo capito quale strada prendere</i>. <i data-testid="body-text-italic">Paghiamo anche gli errori del passato. I risultati di oggi risalgono a vent&#8217;anni fa, a quando ci siamo adagiati sulla nostra forza, su Buffon, Cannavaro, Totti. Pensando che sarebbe stato eterno per grazia ricevuta. Già allora dovevi ripensare a modelli tecnici e tattici, ma siamo stati cicale</i>&#8220;.</p>
<p><strong>Presente:</strong> &#8220;<i data-testid="body-text-italic">Sono in Figc da oltre due anni e non potete negare che qualcosa sta succedendo. Giovanili vincenti, progetti. Ma l&#8217;altro giorno sorridevo: se riusciremo a invertire la rotta, non godremo noi dei risultati. Però è una scelta coraggiosa che la politica spesso non fa, attenta ai voti e quindi al tutto e subito, senza pensare alla programmazione. Noi dovevamo farlo, ci vuole pazienza. E comunque: se lavori bene, qualche risultato arriva subito. Se lavori male è semplice: &#8220;Tra dieci anni lei intervisterà un altro Buffon al mio posto, e domande e risposte saranno le stesse</i>&#8220;.</p>
<p><strong>Il pensiero di Gigi:</strong> &#8220;<i data-testid="body-text-italic">I ragazzi vogliono anche essere apprezzati, hanno bisogno d&#8217;affetto. Di entusiasmo. Loro danno disponibilità totale. Posso fare un appello? Vogliamo bene all&#8217;Italia. Tutti. Continuare con stupidi paragoni con il passato fa solo sentire inadeguati quelli di oggi. Con la Nazionale c&#8217;è sempre stato un gioco al massacro, lo so bene, ma cerchiamo di capire il momento storico: a chi giova?</i>&#8220;.</p>
<p><strong>Su Gattuso:</strong> &#8220;<i data-testid="body-text-italic">Allena da dodici anni, è un grande professionista: non mi piace e non capisco questa prevenzione nei suoi confronti. Con lui parlo di soluzioni e idee, prima e dopo la partita, in settimana. Ma decide tutto lui, tipo il doppio 9 che è un&#8217;intuizione geniale: quando me l&#8217;ha anticipato, gli ho chiesto se fosse sicuro. Mi ha spiegato come avrebbe funzionato, i movimenti. Ora la formula non si tocca più. Rino è il ct giusto, è la figura migliore che si potesse scegliere. Io che in Nazionale ho giocato vent&#8217;anni so una cosa: l&#8217;Italia vince soltanto se si fa gruppo. Proprio quello che Rino sta creando. Se poi se si sbaglia, bene, si valutano le colpe e tutti a casa. Ma prima no, per favore&#8230;</i>&#8220;.</p>
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Aggiornato al 22/11/2025 10:01
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