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Stadio Cagliari: il vero problema di un club ingessato

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Lo stadio del Cagliari. Un tema, incredibilmente ancora aperto. Una problematica mai risolta, per una serie di cavilli e stop burocratici, che fanno accapponare la pelle ai tifosi e non solo 

L’impianto sportivo del Cagliari è l’eterna incompiuta, una sorta di Salerno Reggio Calabria del calcio. Detto cosi sembrerebbe sia una barzelletta. La questione più triste, è che invece non lo è. In origine provò l’ex presidente Massimo Cellino, con un progetto che prevedeva la costruzione dell’impianto sportivo, in un’area contigua all’aeroporto di Cagliari-Elmas. Niente da fare, denunce e burocrazia, fanno crollare uno stadio mai effettivamente costruito. Lo stadio provvisorio viene quindi costruito a Quartu Sant’Elena. Si gioca, iniziano le polemiche, i divieti e persino l’arresto di Cellino ed alcuni componenti di spicco dell’allora giunta comunale.

Stadio Cagliari, si costruirà?

Cagliari valore rosa

È arrivata poi l’era Tommaso Giulini. Il presidente dopo aver esordito nel vecchio Sant’Elia, ha costruito la Sardegna Arena, proprio a due passi dal vecchio stadio. Il nuovo impianto sportivo, era stato concepito come struttura provvisoria. Praticamente la replica dell’impianto che Cellino fece costruire a Quartu Sant’Elena. Dopo diversi anni, lo stadio provvisorio, composto anche con tubi innocenti è ancora in piedi. È divenuta la struttura dove il Cagliari ospita le partite casalinghe. Il presidente Giulini aveva promesso uno stadio nuovo entro il 2020, anno del centenaria rossoblù. Il numero del club isolano però, probabilmente, non ha tenuto conto di un fattore molto importante. La burocrazia italiana, un vero ostacolo infinito. Il vecchio Sant’Elia è ancora in piedi (roba da pazzi, non si è riusciti nemmeno a demolirlo), e costruire il nuovo impianto sulle ceneri dello stesso, è conseguente impossibile. Insomma la costruzione del nuovo stadio, sembra sempre più lontana.

Focus

Derby della Mole: Juventus e Torino

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Torino Juventus Derby della Mole

La storia della rivalità tra Juventus e Torino è un derby che va oltre il calcio, la rivalità tra Juventus e Torino è molto più di una semplice sfida calcistica.

Quand’è nata la rivalità tra Juventus e Torino

derby della mole

Il Derby della Mole è uno degli incontri più intensi e appassionanti del calcio italiano. La rivalità tra Juventus e Torino è radicata profondamente nella storia di Torino e nel tessuto sociale della città. Questa rivalità è stata plasmata nel corso degli anni da una serie di eventi che hanno contribuito a definire l’importanza e il significato di questo derby.

Tutto ha inizio nel lontano 1906! La Juventus, fondata nel 1897, rappresenta il cuore della borghesia torinese, con una storia ricca di successi nazionali e internazionali che l’hanno resa una delle squadre più titolate al mondo. Dall’altra parte c’è il Torino, nato nel 1906 da una scissione della Juventus e divenuto il simbolo della classe operaia torinese. Questa dualità sociale ha alimentato la rivalità tra le due squadre, trasformando il derby in uno degli eventi più attesi e sentiti della stagione calcistica italiana.

La rivalità tra Juventus e Torino è molto più di una semplice sfida calcistica; è una narrazione intrecciata con la storia stessa di Torino, una città divisa tra due colori, due passioni e due tradizioni. Questo derby, conosciuto come il “Derby della Mole” in riferimento alla Mole Antonelliana che sovrasta la città, ha radici profonde che risalgono ai primi giorni del calcio italiano.

Il primo incontro ufficiale tra Juventus e Torino si è svolto il 13 gennaio 1907, con la vittoria della Juventus per 2-1. Da allora, le partite tra le due squadre sono diventate un momento di grande passione e rivalità per i tifosi.

La storia del derby è segnata da momenti di grande dramma e passione. Uno degli episodi più toccanti è quello del 4 maggio 1949, quando il Grande Torino, una squadra leggendaria che dominava il calcio italiano, scomparve in un tragico incidente aereo. Questa tragedia ha lasciato un segno indelebile nella città di Torino e ha reso il derby ancora più carico di emozioni e significati.

Negli anni successivi, la Juventus ha dominato il calcio italiano, accumulando successi nazionali e internazionali, mentre il Torino ha attraversato alti e bassi. Tuttavia, ciò non ha mai attenuato la passione e l’intensità del Derby della Mole.

Negli anni, il derby è diventato un simbolo di identità per i tifosi delle due squadre. Le strade di Torino si tingono di bianconero e granata nei giorni che precedono l’incontro, con i tifosi che si preparano per una battaglia che va ben oltre il terreno di gioco. Le partite sono caratterizzate da una tensione palpabile e da momenti di grande intensità, con gli spalti degli stadi gremiti di tifosi che sostengono con fervore le proprie squadre.

Ma la rivalità tra Juventus e Torino non si limita al calcio; si estende anche alla vita quotidiana della città. I tifosi si confrontano su ogni aspetto della vita, dal lavoro alla politica, dando vita a una rivalità che permea ogni strato della società torinese.

Nonostante le divergenze, però, c’è un elemento che accomuna i tifosi delle due squadre: l’amore per la propria città e per il calcio. Il derby rappresenta un momento di celebrazione della storia e dell’identità di Torino, un’occasione per riunirsi e condividere le proprie passioni, anche se divise da colori diversi.

In un mondo in continua evoluzione, il derby tra Juventus e Torino resta un faro di tradizione e appartenenza per la città di Torino. Una rivalità che va oltre il calcio, che racconta la storia e l’anima di una città divisa, ma unita dalla stessa passione per il gioco del pallone.

Negli ultimi decenni, il derby è diventato un momento di grande interesse non solo per i tifosi locali, ma anche per gli appassionati di calcio di tutto il mondo. Le partite sono caratterizzate da un’atmosfera carica di tensione e emozioni, con i tifosi che riempiono gli stadi di Torino per sostenere le proprie squadre.

Ogni Derby della Mole è un capitolo nella storia del calcio italiano, un momento in cui le due squadre si sfidano non solo per la vittoria, ma anche per il prestigio e l’onore della propria città. E mentre il calcio evolve e cambia nel corso del tempo, la rivalità tra Juventus e Torino rimane una costante, una parte essenziale del panorama calcistico italiano.

 

 

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Calciomercato

Juventus: ecco i possibili partenti

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Juventus Cristiano Giuntoli

La Juventus è già al lavoro per il proprio futuro e sembra che il direttore sportivo Cristiano Giuntoli abbia già individuato i nomi dei giocatori che potrebbero lasciare Torino nel prossimo mercato estivo.

Nomi importanti possono lasciare la Juventus

Juventus

La lista dei possibili partenti include nomi importanti come Arek Milik, Moise Kean, Filip Kostic, Samuel Iling Jr, Hans Nicolussi Caviglia, Joseph Nonge e Mattia De Sciglio.

La decisione di cedere questi giocatori potrebbe essere motivata da diverse ragioni, tra cui la ricerca di un rinnovamento dell’organico, la necessità di liberare spazio salariale o semplicemente la volontà di dare nuove opportunità ad altri calciatori.

Arek Milik, attaccante polacco arrivato in estate dal Napoli, potrebbe essere uno dei primi a lasciare la Juventus se non dovesse trovare spazio nel progetto tecnico della squadra.

Moise Kean, giovane talento tornato alla Juventus dopo un periodo di prestito al PSG, potrebbe essere oggetto di interesse da parte di altri club desiderosi di garantirgli più minutaggio in campo.

Filip Kostic, esterno serbo, è stato oggetto di voci di mercato già in passato e potrebbe essere uno dei sacrificabili per finanziare nuovi arrivi o per bilanciare il budget del club.

Samuel Iling Jr., Hans Nicolussi Caviglia e Joseph Nonge sono giovani promesse che potrebbero essere ceduti in prestito per guadagnare esperienza e minutaggio in squadre di minore importanza.

Infine, Mattia De Sciglio, esterno destro, potrebbe essere destinato a un trasferimento definitivo dopo un periodo altalenante in bianconero.

Tuttavia, non resta che attendere per vedere se effettivamente questi giocatori lasceranno la Juventus a giugno o se i piani di mercato subiranno delle variazioni. L’ambiente calcistico è sempre imprevedibile e le decisioni possono cambiare in base a molteplici fattori, come le prestazioni in campo, le richieste del mercato o i cambiamenti nella dirigenza. Resta quindi da vedere come si evolveranno le trattative e quali saranno le scelte definitive della Juventus in vista della prossima stagione.

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Competizioni

Juventus vs Lazio, la prima delle semifinali

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Juventus Lazio coppa italia

La Juventus stasera alle ore 21.00 scenderà in campo all’Allianz Stadium contro la Lazio per la prima semifinale di Coppa Italia.

Ore decisive per la Juventus

La Juventus si prepara a un confronto cruciale stasera contro la Lazio, nella prima sfida delle semifinali di Coppa Italia. I bianconeri, reduce da un periodo difficile in campionato, cercheranno di riscattarsi dopo la recente sconfitta contro la squadra di Tudor. Entrambe le squadre, in una stagione contrassegnata da alti e bassi, si giocano una fetta significativa della loro stagione in questa competizione.

La Juventus, attualmente in una fase di crisi in campionato, vede nella Coppa Italia un’opportunità per ritrovare serenità e qualificarsi per una finale che potrebbe rivestire una duplice importanza. Oltre alla possibilità di sollevare un trofeo, la finale garantirebbe anche la qualificazione alla prossima Supercoppa italiana, una prospettiva che assume maggiore rilevanza dato il distanziamento dalla seconda posizione in campionato. Tuttavia, il recente confronto con la Lazio non è stato favorevole alla Juventus, alimentando apprensioni per l’incontro di stasera all’Allianz Stadium.

Il tecnico Massimiliano Allegri, consapevole della delicatezza della situazione, si è confrontato con la squadra, sottolineando l’importanza dell’unità e della coesione. Nonostante le difficoltà incontrate, il club ha ribadito la fiducia nel suo allenatore. Il match di stasera offre un’opportunità concreta di invertire il trend negativo e concentrarsi esclusivamente sulla conquista della coppa nazionale, mettendo temporaneamente da parte la corsa per un posto in Champions League.

Juventus Vlahovic

Dusan Vlahovic, 24 anni

Un raggio di speranza per la Juventus è il ritorno di Dusan Vlahovic, il cui contributo offensivo potrebbe essere determinante. La formazione vedrà probabilmente Chiesa o Yildiz al suo fianco, mentre dal recupero di giocatori come Alex Sandro e Alcaraz daranno la possibilità ad Allegri di trarre ulteriori alternative. Tuttavia, l’indisponibilità di giocatori chiave come Milik aggiunge un’ulteriore sfida alla squadra.

Dall’altra parte, la Lazio affronta la partita con un obiettivo diverso. Nonostante una campagna in Champions League, la stagione finora è stata al di sotto delle aspettative. L’obiettivo implicito è quello di ottenere un risultato positivo all’andata contro la Juventus e prepararsi per la sfida successiva contro la Roma. Le scelte di formazione potrebbero risentire di questa doppia sfida imminente.

Igor Tudor

Igor Tudor, allenatore S.S.Lazio

La Lazio, guidata da Tudor, potrebbe presentarsi con diverse modifiche rispetto alla formazione abituale, con Immobile in pole position in attacco e variazioni a centrocampo. La difesa dovrebbe rimanere invariata, con il modulo a tre confermato.

In definitiva, Juventus e Lazio si preparano a un confronto determinante, con entrambe le squadre desiderose di ottenere un risultato positivo per continuare il proprio percorso nella Coppa Italia e riscattare una stagione altalenante. La partita, che verrà trasmessa in chiaro su Canale 5 ed in streaming su Sportmediaset.it, si preannuncia come un banco di prova cruciale per entrambe le squadre e i rispettivi allenatori.

 

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