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Milan, Giménez è un caso: il futuro è già un rebus?

In un Milan che continua a mancare l’appuntamento con la vittoria, il caso Gimenez tiene banco: solo 3 gol e sempre più ai margini nelle scelte di Conceição.
Due mesi senza gol iniziano a pesare, soprattutto in un Milan che ha bisogno di vittorie. L’ultimo sigillo di Santiago Giménez risale al successo contro il Verona, quando realizzò il gol decisivo. Da allora, però, il buio. In 13 presenze in rossonero ha collezionato solo 3 gol e 2 assist: numeri troppo bassi rispetto alle aspettative, soprattutto per un giocatore costato quasi 35 milioni di euro, bonus compresi.

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Milan, Conceicao boccia Giménez: Abraham e Jovic in sorpasso
La fiducia del club nei confronti dell’ex Feyenoord resta, ma Sergio Conceição ha ormai scelto altre strade. L’allenatore portoghese ha puntato su Tammy Abraham, in netta ripresa, e su un Luka Jovic che sembrava ormai ai margini del progetto.
Giménez sembra faticare ad adattarsi ai ritmi e alla tattica della Serie A. Un passaggio complicato da un campionato come l’Eredivisie a uno dove ogni dettaglio può fare la differenza.
E anche se le occasioni non sono mancate, Napoli e Fiorentina per ultime, il messicano non ha saputo sfruttarle. A peggiorare la situazione, il confronto acceso in allenamento con Conceição prima del derby di Coppa Italia, che ha raffreddato ulteriormente i rapporti tra i due.

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Il futuro dipenderà dal nuovo allenatore
Nonostante il momento difficile, è improbabile che i rossoneri decidano di cederlo già in estate. Sarebbe quasi impossibile rientrare dell’investimento fatto, e la dirigenza non vuole trasformare un potenziale top player in una minusvalenza.
Tuttavia, a fine stagione si preannuncia una rivoluzione: cambierà la guida tecnica e con essa potrebbero cambiare anche le scelte offensive. Il suo futuro rossonero non sembra in bilico, ma in estate tutto può succedere.
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Bologna, senza paura contro l’Inter: obiettivo rilanciare la corsa europea

Il Bologna, dopo la sconfitta contro l’Atalanta, vuole reagire per continuare a credere nel sogno Champions League. I rossoblù attendono l’Inter al Dall’Ara domenica alle ore 18.
Il 33° turno di Serie A potrebbe rivelarsi decisivo per le sorti del campionato. Nella domenica di Pasqua è in programma una gara ad altissima tensione allo stadio Dall’Ara, tra Bologna e Inter. La squadra di Vincenzo Italiano, dopo il k.o. di Bergamo contro l’Atalanta, deve vincere per mantenere vive le speranze di raggiungere il traguardo della Champions League, per il secondo anno di fila. I rossoblù affronteranno i nerazzurri primi in classifica, determinati a mantenere a distanza il Napoli, dopo aver conquistato l’accesso alle semifinali di Champions League.
L’Inter rappresenta un osso durissimo, ma i rossoblù negli ultimi incontri hanno sempre ben figurato contro i campioni d’Italia, regalandosi spesso delle soddisfazioni. Basti pensare alla vittoria in rimonta nel recupero di campionato che costò lo scudetto ai nerazzurri nella stagione 2021/2022, o al passaggio del turno ottenuto a San Siro nella scorsa edizione della Coppa Italia. In più c’è da considerare che il Bologna ha sempre dimostrato di sapersi rialzare dopo una sconfitta. In campionato non perde due partite di fila da più di due anni, da gennaio 2023.
Bologna, corsa all’Europa tutta da giocare
A 6 giornate dal termine della stagione, la sconfitta maturata contro l’Atalanta ha reso complicate le ambizioni del Bologna. Non solo per l’allungo dei bergamaschi a + 4 in classifica, ma anche perché ha certificato il vantaggio degli scontri diretti per i nerazzurri in caso di arrivo a pari punti tra le due squadre. Per giunta il calendario degli emiliani, comparato con le rivali, è quello che presenta più insidie: oltre all’Inter, il Bologna dovrà ancora affrontare Juventus, Milan e Fiorentina. Proprio lo scontro diretto con i bianconeri, attualmente 4° in classifica, sarà come una finale per i rossoblù.
La squadra di Tudor precede quella di Italiano di due punti. Arrivare allo scontro diretto del Dall’Ara, a inizio maggio, con questo distacco sarà fondamentale. Il Bologna è quindi chiamato, contro Inter e Udinese, a tenere lo stesso passo della Juventus ( che avrà di contro avversarie sulla carta più morbide: Parma e Monza).
Oltre ad una Champions da provare ad acciuffare c’è sempre una posizione in zona Europa League da difendere: le romane e la Fiorentina inseguono agguerrite. Rispetto alle altre contendenti, il Bologna può contare sulla scorciatoia chiamata Coppa Italia. Con un piede e mezzo già nella finale di Roma, in programma il 14 maggio, i rossoblù hanno l’enorme chance di vincere un trofeo e assicurarsi comunque un posto in Europa. Di certo a Bologna un finale così intenso, con così vari scenari, non lo si viveva da tantissimo tempo.
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Bomber d’Europa: Gyokeres al 2° posto, avanza Retegui

La classifica marcatori che include i migliori bomber d’Europa si aggiorna per l’ennesima volta. In testa c’è una sorpresa, al 3° posto una continua conferma.
Anche l’Italia è rappresentata grazie al bomber dell’Atalanta, nonché capocannoniere della Serie A, Mateo Retegui. L’ex Genoa è in top 10 ma nel 2025 ha rallentato decisamente la marcia.
Bomber d’Europa, classifica marcatori anno solare 2025
La forza che traina le squadre verso i rispettivi obiettivi è quella dei gol. In tutta Europa i più grandi attaccanti stanno dando prova del loro talento, in questo momento considerando solo il 2025 c’è una lotta serrata in testa alla classifica dei più prolifici.
La testa della classifica è al momento a Ousmane Dembelè con 13 gol in 11 partite, uno ogni 48 minuti. Alle sue spalle, con le stesse reti ma una partita in più, c’è Gyokeres che nell’ultimo periodo ha leggermente abbassato la frequenza a 1 rete ogni 71 minuti.

Viktor Gyokeres celebrates after scoring goal during Liga Portugal 23/24 game between Sporting CP and FC Porto, Estadio Jose Alvalade, Lisbon, Portugal. (Maciej Rogowski)
Al terzo posto c’è una grande rivelazione di questa stagione, che continua a stupire tutti soprattutto in Ligue 1, ovvero Mika Biereth, attaccante del Monaco che ha collezionato 12 gol in 12 presenze (è arrivato a gennaio nel principato).
Per trovare il primo “italiano” è necessario scendere fino alla 7° posizione dove si trova Mateo Retegui dell’Atalanta e punta della Nazionale Italiana. Con “solo” 11 centri in 13 apparizioni (compreso l’infortunio), l’ex Tigre registra una media di 1 gol ogni 83 minuti e attualmente guida la classifica marcatori della Serie A con 23 marcature.
Il dato clamoroso riguarda il giocatore del nostro campionato dietro al bomber azzurro, ovvero Artem Dovbyk che nel 2025 ha segnato 6 gol e si posiziona in 46° posizione.
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Atalanta, De Roon: un capitano da 30 e lode

Marten De Roon è uno dei pilastri su cui si basano tanti successi ottenuti negli ultimi anni dall’Atalanta. L’olandese ha passato una vita alla Dea da capitano.
Un tuttofare in mezzo al campo capace di farsi carico delle responsabilità più pesanti e scaraventarle in rete grazie al suo potente destro. I tifosi lo amano e la sua avventura in nerazzurro potrebbe essere arrivata alla fine.
Atalanta, un De Roon è per sempre: i numeri con la Dea
Arrivato prima tramite prestito nel 2015 dal Middlesbrough e poi tornato definitivamente nel 2017, il centrocampista classe 1991 ha subito impressionato prima Edy Reja e poi Gianpiero Gasperini che ha deciso di metterlo subito al centro del progetto.
La sua seconda stagione a Bergamo è da incorniciare con ben 46 presenze tra tutte le competizioni al centro di quel centrocampo a 4 che condividerà con tantissimi colleghi diversi. Con la Dea ha collezionato più presenze in Serie A di chiunque altro (301) collezionando 19 gol e 22 assist.

5.05.2019. Stadio Olimpico, Rome, Italy. Serie A. MARTEN DE ROON in action during the match Italy Serie A league, SS LAZIO VS ATALANTA at Stadio Olimpico in Rome.
Una presenza costante e rassicurante per qualsiasi debuttante, energia inesauribile e dedizione alla causa come pochi altri in questo sport. In Italia però ha avuto anche la possibilità di cambiare ruolo e intraprendere il percorso per diventare, all’occorrenza, un difensore centrale nel trio davanti al portiere.
In questa posizione ha giocato 28 partite, contribuendo a tamponare un reparto martoriato dagli infortuni. L’unico trofeo conquistato dall’esordio tra i professionisti con lo Sparta Rotterdam è la clamorosa Europa League vinta la scorsa stagione in finale contro l’imbattibile Bayer Leverkusen. Purtroppo a causa di un infortunio non ha potuto prendere parte attivamente alla partita, ed è stato costretto alla panchina, ma ha sempre dimostrato grande vicinanza ai compagni e assolto i proprio compiti da capitano.
Il contratto è in scadenza nel 2026 e a meno di Last Dance le possibilità che lasci l’Atalanta sono decisamente alte. In qualunque caso, sarà ricordato da tutto il popolo nerazzurro per moltissimo tempo.
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