SIMONE INZAGHI INFURIATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
<p><strong>L&#8217;Inter cade in casa con la Roma e perde la vetta della classifica. La squadra di Inzaghi sembra a corto di energie, più mentali che fisiche.</strong></p>
<p>L’<a href="https://www.inter.it/it"><b>Inter</b></a> cade di nuovo, stavolta in casa contro la <a href="https://www.calciostyle.it/editoriale/roma-masterclass-di-ranieri-ora-la-champions-non-e-piu-un-miraggio"><b>Roma</b></a>, e perde la testa della classifica. Dopo la bruttissima sconfitta in <i>Coppa Italia</i> contro il <b>Milan</b>, la squadra di <b>Inzaghi</b> non riesce a reagire e ora si ritrova a -3 dal <b>Napoli</b>, che ha anche un calendario – almeno sulla carta – più agevole.<span class="Apple-converted-space"> </span></p>
<p>È la terza sconfitta di fila per i nerazzurri tra tutte le competizioni, senza segnare nemmeno un gol: un dato che non si registrava dal 2012. Dopo una stagione fin qui straordinaria, con l’Inter lanciatissima verso un potenziale Triplete, il crollo è stato improvviso e fragoroso.<span class="Apple-converted-space"> </span></p>
<p>Il debito di ossigeno è evidente, ma non basta parlare solo di condizione fisica: il vero problema sembra essere mentale.</p>
<p><img class="aligncenter wp-image-457239 size-full" src="http://www.calciostyle.it/wp-content/uploads/2025/04/delusione-Martinez-2.jpg" alt="Inter" width="1200" height="675" /></p>
<h2>Una fragilità inattesa</h2>
<p>La squadra ha perso certezze, e lo si è visto chiaramente nei cali di attenzione contro <b>Parma</b> e <b>Bologna</b>, ma anche nell’atteggiamento remissivo nel secondo tempo della semifinale contro il Milan e nella prima parte di gara di ieri contro la Roma.<span class="Apple-converted-space"> </span></p>
<p>È vero, non si può dominare per 90 minuti ogni volta, ma questa Inter, fino a poco tempo fa, trasmetteva solidità e compattezza anche nei momenti di difficoltà. Oggi invece appare più fragile, meno sicura, più vulnerabile.<span class="Apple-converted-space"> </span></p>
<p>La mancanza di due pedine fondamentali come <b>Dumfries</b> e <b>Thuram</b> ha certamente pesato tantissimo: l’esterno olandese è tornato ieri dopo lo stop e ha subito fatto vedere quanto sia importante sulla fascia, mentre l’attaccante francese è ancora fuori. Inzaghi spera di riaverlo per la gara di Champions contro il Barcellona, perché i numeri parlano chiaro: con Thuram la media gol è di 2.3 a partita, senza di lui scende a 0.3. E la media punti passa da 2.2 a 1.</p>
<div id="attachment_438859" style="width: 1010px" class="wp-caption aligncenter"><img aria-describedby="caption-attachment-438859" class="size-full wp-image-438859" src="http://www.calciostyle.it/wp-content/uploads/2025/03/MARCUS-THURAM-E-LAUTARO-MARTINEZ.jpg" alt="Inter" width="1000" height="600" /><p id="caption-attachment-438859" class="wp-caption-text">MARCUS THURAM E LAUTARO MARTINEZ ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )</p></div>
<h2>Inter, serve uno switch mentale</h2>
<p>Il recupero di Dumfries e Thuram sarà fondamentale, ma da solo non basta. L’Inter, che mai con Inzaghi si era trovata in una situazione così complicata, dovrà soprattutto ritrovare la propria forza mentale. Servirà uno switch nella testa, per ripartire e tornare ad essere quella squadra che fino a poche settimane fa incuteva timore in Italia e in Europa.<span class="Apple-converted-space"> </span></p>
<p>Tornano in mente le parole di <b>Mkhitaryan</b>, che a gennaio definì l’Inter “ingiocabile”: parole che oggi, a distanza di pochi mesi, sembrano invecchiate male.<span class="Apple-converted-space"> </span></p>
<p>Forse proprio da qui, da una riflessione profonda sui propri limiti e sui propri errori, potrà nascere la svolta. Perché il margine per rimettersi in carreggiata c’è ancora, ma ora serve lucidità, solidità e la forza di reagire. Nella testa, prima ancora che nelle gambe.</p>
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Aggiornato al 28/04/2025 9:56
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