Champions League
Sorteggiati i gironi di Champions League a Istanbul, alla presenza dei dirigenti delle squadre partecipanti
Girone difficile per Milan e Inter, di media difficoltà per l’Atalanta e relativamente facile per la Juventus.
Con le palline aperte dalle urne di Istanbul che hanno definito la fase a gironi è iniziata ufficialmente la 67ª edizione dell’ex Coppa Campioni, con gli inglesi del Chelsea attualmente campioni in carica.Le italiane presenti sono i campioni d’Italia dell’Inter, il Milan che torna nella “sua” competizione dopo 7 anni, l’Atalanta che si riconferma ad alti livelli e la Juventus che ha agganciato il treno Champions all’ultima giornata dello scorso campionato.Questi i gironi estratti dalle urne:
Gruppo A: Manchester City, Paris Saint-Germain, Lipsia, Club Brugge.
Gruppo B: Atletico Madrid, Liverpool, Porto, MILAN.
Gruppo C: Sporting Lisbona, Borussia Dortmund, Ajax Amsterdam, Besiktas Istanbul
Gruppo D: INTER, Real Madrid, Shakthar, Sheriff Tiraspol
Gruppo E: Bayern Monaco, Barcellona, Benfica, Dynamo Kiev.
Gruppo F: Villarreal, Manchester United, ATALANTA, Young Boys.
Gruppo G: Lille, Siviglia, Salisburgo, Wolfsburg.
Gruppo H: Chelsea, JUVENTUS, Zenit San Pietroburgo, Malmoe
L’analisi tecnica dei singoli gironi e le prospettive delle partecipanti
Nel gruppo A, vittime designate in teoria sono il Lipsia e il Bruges. Psg e Manchester City sono autentiche corazzate a caccia del primo posto nel girone.
Il gruppo B del Milan porterà i rossoneri ad affrontare squadre leggendarie come Liverpool, Porto e Atletico Madrid. Uno step importante per la giovane squadra rossonera nel percorso di crescita, come ha sottolineato il vice presidente onorario Franco Baresi, presente ai sorteggi. L’impressione è che possa giocarsela alla pari.
Aperto a tutto il gruppo C, con quattro squadre che si equivalgono fra loro, grosso modo. Anche se il Borussia Dortmund trattenendo il forte centravanti Haaland potrebbe avere più chance di superare il girone.
Nel gruppo D troviamo l’Inter che dovrà vedersela con il Real Madrid di Ancelotti e lo Shaktar di De Zerbi, tecnici italiani di esportazione. Occhio allo Sheriff: sono veloci e aggressivi. Girone più equilibrato di quello che si pensa.
Nel gruppo E i colossi Bayern Monaco e Barcellona contro Benfica e Dynamo Kiev. La più debole è la squadra russa. I portoghesi potrebbero sparigliare le carte crime outsider, hanno una rosa interessante con giocatori di grande esperienza tipo Joao Mario, Otamendi, Seferovic, Vertonghen, Everton.
Nel gruppo F troviamo l’Atalanta in un girone dove ai bergamaschi si dà poco credito di fronte ai Villarreal e Manchester United. Ci sono anche i combattivi svizzeri dello Young Boys. Ma nessuno ha il gioco di Gasperini che soprattutto in Europa con la fisicità a tutto campo fa la differenza.
Il gruppo G ha raggruppato quattro squadre tutte sullo stesso livello. Difficile dare un pronostico fra Lilla, Siviglia, Salisburgo e Wolsfburg. Certo il Siviglia ha elementi di primo piano come Suso e Rakitic e non dovrebbe faticare molto a passare.
Infine nel gruppo H, Juventus e Chelsea contro Zenit e Malmoe. Non c’è storia sulla carta, ma andare in paesi scandinavi in inverno potrebbe essere una trappola per atleti abituati a climi miti.
Champions League
Champions League, il nuovo format incuriosisce
La Champions League della prossima stagione promette sorprese importanti
Il nuovo format della massima competizione europea porta con sè molte novità importanti, a partire dalla prima fase che sarà a campionato. Ogni squadra dovrà giocare otto partite: quattro in casa e quattro in trasferta. La novità più importante – oltre al numero di incontri – è proprio quella di dover affrontare una sola squadra senza obbligo di andata e ritorno. Le partite saranno suddivise in maniera molto semplice: due contro compagini della prima fascia, due contro quelle di seconda, due contro quelle di terza e due contro quelle di quarta. Le prime otto accederanno direttamente agli ottavi di finale.
Dal nono posto al sedicesimo si affronteranno in una sorta di spareggio che decereterà le altre otto squadre qualificate agli ottavi di finale, da qui il format rimane lo stesso che conosciamo. Andata e ritorno fino alla finale unica che si disputerà il 31 maggio 2025 all’Allianz Arena di Monaco. Nessuna retrocessione in Europa League per le squadre partecipanti.
Champions League
Guardiola: “La Champions l’abbiamo vinta grazie a Lukaku”
Tornato a parlare di Champions League dopo l’eliminazione contro il Real Madrid di Ancelotti, nonostante un’ottima prestazione, leggiamo le parole di Guardiola
Indice
Guardiola, sogno Champions sfumato
A volte il calcio è strano. E non sempre vince chi gioca meglio. Così è successo in occasione del ritorno dei quarti di finale di Champions League a Pep Guardiola e il suo Manchester City, caduti ai rigori sotto i colpi del solito Carlo Ancelotti e del Real Madrid. Questo mette fine al sogno di realizzare il Treble, o Triplete, come lo chiamano gli spagnoli. Restano ancora la FA Cup e la Premier League da portare a casa. Ma, nel frattempo, il tecnico spagnolo, ha voluto fare un curioso parallelismo ricordando la finale contro l’Inter della scorsa stagione.
La gratitudine di Guardiola
Non ha nulla da recriminare Guardiola. Né nulla per cui rimproverare i suoi giocatori. Anzi, per loro solo parole di gratitudine. Ecco cosa ha detto ai suoi: “Dopo la gara col Real ho ringraziato i miei calciatori. Siamo stati noi stessi più di sempre ma non è bastato. Per me la cosa più difficile non è alzare il trofeo, bensì essere lì per 6-7 anni di fila a lottare per vincere qualcosa. Questa è la cosa più difficile”.
La sfortuna di oggi e la fortuna di un anno fa
Guardiola ha sottolineato come tutti i tifosi e gli addetti ai lavori oggi dicano che il Manchester City avrebbe meritato il passaggio del turno. Tuttavia, il mister, sempre molto onesto intellettualmente, ha voluto fare una piccola e curiosa precisazione, in merito al concetto di fortuna. Ecco le sue parole: “Abbiamo perso l’ultima gara col Real dopo essere stati davvero bravi. Mentre con l’Inter abbiamo vinto la Champions con Lukaku che da tre metri, ripeto tre metri dalla linea di porta, da solo, ha colpito in pieno Ederson, il nostro portiere. Lì tutti hanno detto che il City era bravo, mentre col Real abbiamo fatto meglio senza però riuscire a segnare. Contano i dettagli, nel calcio è così e va accettato”.
Champions League
Real Madrid, Bellingham elogia Ancelotti: “È la nostra più grande forza”
Al termine della lotteria dei rigori, Jude Bellingham, stella nascente del Real Madrid ha parlato del match contro il Manchester City.
Jude Bellingham, asso del Real Madrid, al termine della gara di ritorno dei quarti di finale di Champions League contro il Manchester City ha rilasciato una breve intervista ai microfoni di TNT Sports soffermandosi sul match dell’Etihad.
Nonostante il fuoriclasse inglese non abbia particolarmente brillato i Blancos sono riusciti a strappare il pass per la semifinale dopo un tesa gara, terminata con la lotteria dei rigori.
Sulla strada del Real Madrid verso la conquista della 15° Coppa dalle grandi orecchie ci sarà il Bayern Monaco, il quale ha fatto fuori l’Arsenal di Arteta con il risultato finale di 3-2.
Real Madrid, le parole di Bellingham
“È un sollievo perché abbiamo messo tutte le nostre energie. Sarebbe stato tremendo se all’improvviso ci avessero portato via la qualificazione. Bisognava lavorare davvero duro per batterli, vincere la partita è stata una ricompensa enorme. È davvero incredibile, momenti come questo sono magici ed è solo grazie alla mentalità e alla cura dei dettagli, come i rigori: i ragazzi hanno mantenuto la calma, è qualcosa di magico. È stato bellissimo; mio fratello era qui ed era la prima volta che mi vedeva giocare per il Real, ne sono davvero orgoglioso”.
Il fuoriclasse si è soffermato poi su Carlo Ancelotti:
“Non avrei mai potuto immaginare come sarebbe iniziata la mia storia con il Real Madrid. Sono orgoglioso di essere qui e spero che possa continuare a lungo. La nostra più grande forza è che il nostro allenatore trova il modo di darci libertà. È la calma fatta persona: l’ho sorpreso a sbadigliare prima della partita e gli ho chiesto se era stanco, mi ha risposto: ‘Vai ed emozionami!”.
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