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Champions League

Psg, Lionel Messi resterà a giocare in Francia?

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Messi

Dopo la sconfitta e la conseguente eliminazione del Paris Saint Germain ieri sera, il futuro di Messi nella squadra francese è appeso a un filo.

Indice

Messi e il contratto con il Psg

Venduto al club nemmeno un anno fa (ad agosto 2021), l’argentino sarà sotto contratto fino al 30 giugno 2023.

Fino ad oggi, giocando nel club rossoblu, non ha avuto grandi exploit: con 17 presenze in Campionato, ha segnato solo 2 gol; ha fatto meglio in Champions, mettendo a segno 5 gol.

Nei tornei nazionali, invece, non ha ancora centrato una rete.

La sconfitta del Psg contro il Real Madrid

Quella di ieri sera si può a tutti gli effetti considerare l’ennesima sconfitta di Messi, da quando è nel Psg: per la precisione, questo è il settimo anno di fila che non contribuisce alla vittoria della coppa di Champions League.

L’ultima finale di Champions che ha avuto modo di giocare (e di vincere) risale addirittura al 2015, quando vinse con il Barcelona contro la Juventus.

Messi nel 2015, in occasione della vittoria di Champions quando era al Barcellona

Messi resterà in Francia?

Pare quindi chiaro come l’andazzo non sia dei più promettenti.
La stampa internazionale inizia a fare illazioni sul suo futuro in squadra.

Ieri, sul quotidiano Clarin è uscito un articolo dal titolo “Resterà in Francia?“.
Il sottotitolo recita così: “Messi, dall’illusione della Champions con il PSG alla più grande delusione della sua carriera”.

Le aspettative nei confronti della “Pulce” sono elevatissime: è considerato il miglior calciatore al mondo, l’uomo dei record calcistici.

Le stroncature della stampa francese

Per questo motivi i quotidiani, specialmente gli spietatissimi francesi, all’indomani della disfatta contro il Real si sono accaniti su Messi e sulla sua squadra.

Come Le Parisien, che ha scritto “E Parigi affondò”, o Le Figaro (“Un Benzema eccezionale seppellisce un PSG che è affondato di nuovo”).

Proprio Le Figaro, quasi un mese fa, aveva dedicato al giocatore un editoriale durissimo, definendolo il “sette volte il Pallone d’Oro, genio del 21° secolo” che ormai “è solo l’ombra del giocatore che era”.

Riuscirà il genio del pallone Messi a risollevarsi? Rimarrà a giocare in Francia?
Ai posteri l’ardua sentenza.

Champions League

Milan, chi si ricorda della notte più buia dei rossoneri?

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Milan

Milan, risale al 20 marzo di 23 anni fa quella che è passata alla storia come “la notte di Marsiglia”. Una notte buia in senso lato e in senso letterale.

La cosiddetta “notte di Marsiglia” è stata il punto di svolta nell’era Sacchi al Milan, segnando la fine di un periodo glorioso. La decisione della società di abbandonare il campo durante una partita contro l’Olympique Marsiglia, nonostante il tentativo dell’arbitro di riprendere il gioco, ha portato a una sconfitta a tavolino e alla squalifica europea del club.

Milan, ecco cosa accadde il 20 marzo 1991

I rossoneri, privi di Van Basten per una squalifica, affrontano una serie di sfide cruciali. Nonostante alcuni successi, il girone di ritorno mette in luce le crepe nel team. La partita contro l’Olympique Marsiglia nei quarti di Coppa dei Campioni diventa un momento cruciale.

Dopo un pareggio a San Siro, il Milan perde 1-0 a Marsiglia. Proprio quando sembra che la partita sia in fase di ripresa, un blackout dell’illuminazione dello stadio porta alla decisione controversa del Milan di abbandonare il campo.

Questa mossa provoca polemiche e pesanti sanzioni per il Milan da parte dell’UEFA. Nonostante i tentativi di giustificazione, la squadra subisce una sconfitta a tavolino 0-3 e una squalifica europea per un anno. Questo evento segna il declino del Milan di Sacchi e apre la strada a un nuovo capitolo, nel quale il Milan verrà capitanato da Fabio Capello.

Mentre il Milan lotta con le conseguenze dell’incidente, l’Olympique Marsiglia raggiunge la finale di Coppa dei Campioni ma viene sconfitto ai rigori dalla Stella Rossa.

Tuttavia, il successo dell’OM sarà di breve durata a causa di scandali che li vedranno retrocessi e il Milan tornerà a primeggiare, dimostrando che la sua grandezza non era finita.

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Champions League

Champions League, Butragueño: “Siamo il Real Madrid e ci piacciono le sfide”

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Real Madrid, Emilio Butragueño

I sorteggi dei quarti di finale di Champions League hanno sentenziato: il Real Madrid affronterà la squadra più forte delle 8: il Manchester City. Ed è pronta.

Almeno questo è ciò che traspare dalle parole del direttore delle relazioni istituzionali del Real Madrid, Emilio Butragueño. Che nella prossima sfida di Champions League non vede un ostacolo insormontabile.

Queste il suo commento all’esito deo sorteggi ai microfoni di Realmadrid TV: “Siamo il Real Madrid e amiamo le sfide. Ci ritroviamo di nuovo di fronte al Manchester City, che ha molto potenziale e risorse.

È una squadra molto pericolosa e l’attuale campione, ma affronteremo il doppio confronto in modo particolare perché abbiamo diversi giorni per preparare la prima partita, che sarà fondamentale. Giocare l’andata al Bernabéu ci obbliga a ottenere un buon risultato e con il sostegno del nostro pubblico possiamo farcela”.

Siamo una squadra competitiva, che sa affrontare questo tipo di partite, e il Bernabéu è in grado di creare un’atmosfera molto particolare che aiuta i giocatori. Questa squadra ha dimostrato molte volte di essere in grado di trovare il modo di uscire vittoriosa da situazioni di enorme difficoltà. Questa competizione è estremamente difficile e ogni dettaglio può decidere.

Un errore di solito costa molto caro, quindi massima concentrazione fin dal primo minuto e fiducia in una squadra che ha dato molte prove per essere così. Tutti uniti e il sostegno del pubblico sarà fondamentale. Il Bernabéu ci deve aiutare a ottenere un buon risultato e poi difenderlo a Manchester”.

L’entusiasmo non manca: “Saranno due partite magnifiche per il pubblico e tutti sanno cosa significa questa competizione per il Real Madrid, per i giocatori e per il nostro pubblico. Lo viviamo con grande entusiasmo. Sappiamo delle difficoltà che affronteremo, ma lo vivremo con l’entusiasmo di dare una gioia ai nostri tifosi e di essere in quelle semifinali”.

Secondo Butragueño, la sfida dei quarti sarebbe stata la finale perfetta: “Avrebbe potuto essere la finale per la qualità delle squadre, ma è capitato nei quarti e così dobbiamo affrontarlo. Abbiamo una sfida davanti a noi che ci chiederà il massimo da tutti noi. La squadra deve prepararsi per giocare due partite eccellenti con la speranza di poter essere in semifinale. I giocatori vorranno dimostrare di voler essere campioni e di avere le capacità per farlo”.

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Champions League

Ranking UEFA: l’Italia ancora in testa

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fai play finanziario

Aggiornamento del Ranking UEFA. Le italiane in Europa League e Conference League tengono ancora al primo posto l’Italia.

Gli ultimi sviluppi europei e il nuovo Ranking UEFA: L’ Italia in testa

UEFA

L’andamento delle coppe europee ha apportato modifiche significative al Ranking UEFA, con l’Italia che si trova ancora in testa nonostante l’assenza delle squadre italiane dalla fase finale della Champions League.

In Champions League, le speranze italiane si sono infrante con l’eliminazione dell’Inter dall’Atletico Madrid ai rigori e del Napoli da un Barcellona guidato dai suoi giovani talenti. La Lazio è stata travolta dal Bayern Monaco, evidenziando una mancanza di forze.

Tuttavia, le cose sono andate diversamente in Europa League e Conference League, dove le squadre italiane hanno difeso brillantemente i propri colori. Milan, Roma e Atalanta sono ancora tutte in corsa nella prima competizione, mentre la Fiorentina rappresenta l’Italia nella seconda.

Nonostante questi alti e bassi, l’Italia mantiene la sua posizione privilegiata nel Ranking UEFA, anche se il divario con la seconda classificata è diminuito. I punti bonus ottenuti grazie al passaggio ai quarti di finale delle squadre menzionate hanno contribuito a mantenere un buon distacco.

La classifica aggiornata vede l’Italia al primo posto con 17,714 punti, seguita dalla Germania con 16.356 punti e dall’Inghilterra con 16.250 punti. Questo pone l’Italia in una posizione vantaggiosa, considerando l’importanza di essere tra le prime due nazioni nel Ranking UEFA.

Con la nuova formula della Champions League, sarà fondamentale qualificare quattro squadre in più rispetto alle 32 solite. Una di queste spetterà al campionato classificato al quinto posto nel ranking complessivo, mentre le altre saranno assegnate in base ai migliori campionati stagionali.

Mantenere il primo posto permetterebbe all’Italia di garantirsi la certezza di avere cinque squadre qualificate alla pionieristica edizione della Champions League, rappresentando un importante traguardo per il calcio italiano.

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