Sabato prossimo al Tardini può essere una data spartiacque per il futuro viola e della panchina di Iachini. Nelle ultime ore trapela sempre più forte la voce che vuole il tecnico marchigiano a forte rischio anche in caso di vittoria contro il Parma nell’anticipo della settima giornata. La società è delusa e arrabbiata per l’atteggiamento in campo dei giocatori e delle scelte, ma anche delle dichiarazioni post gara contro la Roma, di Iachini.
Barone e Pradè probabilmente avrebbero già fatto una scelta diversa questa estate per quel che riguarda la guida tecnica, il nome di Juric è stato sicuramente il nome più caldo in questa ottica. Rocco Commisso legato dall’affetto e dal contratto per Iachini, che nel post lockdown ha prodotto sicuramente punti per una risalita in classifica, ha deciso di non cambiare il manico della propria squadra. Ora dopo un inizio che sembrava promettere bene, la squadra e il tecnico si sono incartati: un dogmatico 3-5-2, alcuni giocatori fuori ruolo (Ambarat, Callejon per citarne due…), scelte cervellotiche per quel che riguarda le punte
.La Fiorentina vorrebbe ripartire da un allenatore top: Sarri e Spalletti i primi della lista, ma i loro ingaggi, da sommare a quelli di Iachini e Montella, sarebbero difficilmente sopportabili dal bilancio viola. E poi, è veramente complicato che questi allenatori prendano una squadra, al momento senza anima, in corsa senza giuste garanzie tecniche. Da giugno forse…
La Gazzetta dello Sport in edicola parla di un piano B: un traghettatore fino a giugno. A basso costo. Il primo nome della lista è Cesare Prandelli, che sarebbe felicissimo e onorato di tornare ad allenare la Fiorentina, anche per pochi mesi: potrebbe rimettersi in corsa e prendersi una rivincita per come finì la sua avventura sulla panchina viola con Della Valle. La seconda opzione sarebbe il terzo ritorno di Montella sulla panchina viola. Il contratto scade il prossimo giugno. Le parti non si sono lasciate bene, con quale animo accetterebbe un richiamo alle armi gigliate? Il terzo nome che circola è quello di Paulo Sousa
, ma non accetterebbe un contratto di pochi mesi, e a parere di chi scrive, dopo il secondo anno in cui dichiarò di “aver perso gli stimoli”, sta bene lontano da Firenze.
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