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Milan: Per Suso, Higuain è quello che mancava ai rossoneri
Iniziato da appena due settimane il campionato di serie A osserverà una giornata di sosta per lasciar spazio alle nazionali. Per il Milan le ostilità riprenderanno domenica 16 settembre alle ore 20.30 con la delicata trasferta a Cagliari.
Suso, attestato di stima a Higuain
Dal ritiro della nazionale spagnola guidata da Luis Enrique che affronterà l’Inghilterra e la Croazia, il milanista Suso risponde alle numerose domande dei giornalisti durante la conferenza stampa. Non poteva mancare quindi una digressione sul Milan e sulle prospettive che il club può avere dopo i rinforzi dell’ultima campagna acquisti. Primo fra tutti Higuain su cui lo spagnolo usa parole di grandissima stima e considerazione definendolo un attaccante fortissimo, proprio quello che al Milan mancava. Si ritiene pertanto molto tranquillo e fiducioso che questa possa essere un’ottima stagione per il club rossonero elogiandone il mister Gattuso il quale, alla sua seconda stagione, sa perfettamente cosa chiedere e cosa pretendere da ogni singolo giocatore.
I rapporti tra Suso ed Higuain sono ottimi, in campo si cercano e l’attaccante argentino ha bisogno dei passaggi filtranti provenienti sia dallo spagnolo che dal turco Calhanoglu, cosa ulteriormente da migliorare viste le prime due partite durante le quali l’asse d’attacco si è mosso non sempre benissimo.
Non vi sono dubbi che nelle passate stagioni sia mancato un attaccante vero d’area di rigore, un uomo in grado di assicurare quei 15-20 gol che possano fare la differenza e Higuain è senza dubbio uno dei migliori al mondo, un vero top player che la Juve potrebbe rimpiangere qualora l’inserimento di Cristiano Ronaldo nel calcio italiano dovesse farsi attendere per qualche tempo.
Mercato della scorsa stagione è stato fallimentare
L’apporto di Kalinic ed Andrè Silva nella passata stagione è stato scarso, se non fallimentare, tanto che Gattuso in più occasioni ha preferito a loro il giovane Cutrone da cui d’altronde è stato ampiamente ripagato. Il tecnico in più occasioni davanti alle telecamere ha sostenuto di ricercare in un calciatore il veleno, quello stesso veleno che in Cutrone vede ogni minuto che è in campo, mentre negli altri due attaccanti si vedeva poco e questo influiva anche nella loro scarsa propensione al gol ed alla loro scarsa lucidità sotto porta, in più occasioni è mancato proprio solo il tap-in vincente sotto porta.
Higuain, manca solo il gol
Vero è che Higuain in queste due giornate non ha ancora depositato la palla in rete, ma il passo è decisamente superiore e mancava dai tempi di Ibrahimovic. L’argentino lotta, cerca la palla, la va a recuperare a centrocampo, si smarca da bomber vero, ispira gli altri, ammirevole l’assist a Cutrone contro la Roma, parecchi altri attaccanti avrebbero scelto di tirare in porta mentre Higuain con altruismo e lucidità ha optato per la cosa più giusta, ossia servire il calciatore più libero e in grado di far gol.
Limati alcuni movimenti, assimilati al meglio gli schemi di Gattuso, sciolti un poco i muscoli dall’importante carico di lavoro durante il precampionato, sull’asse Suso Higuain se ne potrebbero davvero vedere delle belle ed i tifosi rossoneri sognano.
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Lazio, Sarri: “Il rosso a Zaccagni mi è parso eccessivo”
Grandissima vittoria della Lazio contro il Parma al Tardini. Nonostante la doppia inferiorità numerica, la banda Sarri vince con un gol di Noslin al minuto 82.
Dopo la sconfitta contro il Milan e il pareggio contro il Bologna, torna a vincere la squadra biancoceleste in modo abbastanza clamoroso. La squadra di Sarri sbanca il Tardini con un gol di Noslin (82′), nonostante le espulsioni di Zaccagni (42′) e Basic (77′).
Per la partita di sabato prossimo contro la Cremonese, però, Sarri dovrà rinunciare a diversi giocatori. Oltre agli squalificati Zaccagni e Basic, Dele-Bashiru e Dia saranno impegnati in Coppa d’Africa con le loro rispettive Nazionali.
Lazio, le parole di Sarri

I TIFOSI DELLA LAZIO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Mister, una vittoria di coraggio. A caldo la sensazione è che questo sia uno snodo fondamentale?
“Ci può dare entusiasmo, però io penso che i ragazzi abbiano trovato convinzione già da fine settembre. Sono tre mesi che questa squadra gioca bene. Se guardiamo la partita nel contesto la vittoria ci sta tutta”.
Ha raggiunto quota 200 punti con la Lazio, è una squadra Sarriana?
“E’ una squadra in crescita per mentalità, per come si allenano e come affrontano le partite. Io con questo gruppo mi diverto e l’ho detto in tempi non sospetti”.
Le era mai capitato di vincere una partita così?
“Mi sembra di aver vinto una volta in otto contro dieci”.
Complimenti, si vede una squadra di Sarri negli ultimi tempi. Mi ha sorpreso che non avete concesso spazio al Parma nei momenti di difficoltà:
“E’ l’aspetto più importante, perché già contro il Bologna non avevamo perso ordine. La doppia inferiorità era più complicata, dalla panchina sono entrati ragazzi adatti a questo tipo di situazioni, nei minuti finali era chiaro che sarebbero stati cross continui. Sono entrati ragazzi di gamba che hanno aiutato nelle ripartenze”.
Tante assenze a partire dalla prossima:
“Siamo purtroppo abituati a questo tipo di situazioni, se non ci saranno abbastanza partiremo in dieci”.
Si è discusso tanto dei rossi, cosa ne pensa?
“Siamo una delle squadre meno fallose del campionato. A me sembra un po’ troppo il rosso a Zaccagni, non lo prende male”.
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Padova, dopo due anni il Papu Gomez torna titolare
Papu Gómez torna titolare dopo quasi due anni: l’argentino partirà dal primo minuto in Padova-Reggiana, sfida valida per la Serie B.
Finalmente, dopo un’attesa durata quasi due anni, per il Papu Gómez è arrivato il momento di tornare titolare sin dal primo minuto. L’argentino, che molti ricordano con la maglia dell’Atalanta, dopo aver scontato la lunga squalifica, era tornato in campo in due delle partite precedenti – prima contro il Venezia e poi nella vittoria contro il Cesena, saltando la sfida contro il Pescara – senza però essere mai impiegato dall’inizio del match.
Un tabù che verrà finalmente sfatato oggi, in vista della gara del Padova contro la Reggiana.
Il campione del mondo, che oggi alle 15 spera di scrivere un nuovo punto di partenza per la sua carriera, vuole trascinare anche la sua squadra, attualmente dodicesima in Serie B con 18 punti conquistati nelle prime 15 giornate.

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Messi, il GOAT Tour in India precipita nel caos
Da sogno a incubo: l’arrivo di Messi in India scatena il caos. Tifosi infuriati, campo invaso e rabbia per un evento mal gestito.
Quella che doveva essere una festa per i fan di Lionel Messi in India si è trasformata in una giornata di caos e rabbia allo Salt Lake Stadium di Calcutta. La tanto attesa tappa del GOAT Tour dell’asso argentino, prevista per sabato 13 dicembre, ha infatti scatenato proteste violente da parte di molti dei circa 80mila spettatori presenti, delusi dall’organizzazione e dall’impossibilità di vedere la star da vicino.
GOAT Tour di Messu a Calcutta: ecco cosa è successo
Secondo i resoconti, gruppi di tifosi hanno sfondato cancelli, “invaso il campo”, danneggiato sedili e lanciato bottiglie e altri oggetti contro il terreno di gioco in segno di protesta. Molti spettatori, che avevano speso fino a 12 mila rupie per i biglietti, si sono detti furiosi per non essere riusciti “nemmeno a guardare in volto il Campione del Mondo e otto volte Pallone d’Oro”.
La presenza di Messi è durata solo una frazione di quella prevista: dopo circa venti minuti in campo, durante i quali è apparso circondato da organizzatori e personalità locali, l’argentino è stato costretto ad abbandonare il campo a causa dell’escalation. “Only leaders and actors were surrounding Messi … Why did they call us then?” ha lamentato un tifoso, secondo testimoni citati dai media internazionali.
Le critiche si sono rapidamente estese oltre il pubblico: la Chief Minister del Bengala Occidentale, Mamata Banerjee, ha espresso pubblicamente rammarico per l’accaduto e ha annunciato un’indagine ufficiale sulla gestione dell’evento, definendo la situazione frutto di “mismanagement”
Questa prima tappa in India, che include anche altri appuntamenti in città come Hyderabad, Mumbai e Nuova Delhi, era parte di un tour che prevedeva anche iniziative culturali e di beneficenza oltre alla partita amichevole. Ma, alla luce degli eventi di Calcutta, sua alte aspettative e l’organizzazione dei prossimi eventi saranno inevitabilmente sotto esame.
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