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Cagliari: intervista a Vittorio Sanna, stimato giornalista rossoblù
Ciao Vittorio, innanzitutto benvenuto su CalcioStyle, un sito di calcio giovane, composto da ragazzi preparati che vogliono parlare di calcio a 360 gradi. Siamo lieti di porti alcune domande circa il Cagliari Calcio, squadra per la quale fai il tifo.
Cosa pensi circa la costruzione e la validità della rosa del Cagliari di questa stagione?
Credo che la società abbia fatto un buon lavoro. Cedendo Barella ha acquistato ottimi centrocampisti. Rog, Nandez ed il prestito di Nainggolan ne sono la chiara testimonianza. L’infortunio di Ceppitelli ha certamente creato evidenti difficoltà, che si sono manifestate con una serie di risultati, che vanno in netta opposizione con quelli ottenuti nella prima parte della stagione. Credo che comunque il valore della squadra, possa essere quello che la dovrebbe vedere nella parte sinistra della classifica. La squadra è ben strutturata e può regalare belle soddisfazioni ai tifosi.
Chi pensi possa essere il giocatore simbolo della squadra, e quale quello con i più ampi margini di crescita?
Senza dubbio Radja Nainggolan. Non solo per le qualità tecniche, ma per la grande personalità e la capacità di trascinare lo spogliatoio. Anche Joao Pedro sta facendo una grande stagione, ma in termini di personalità Radja è il simbolo della squadra. Il calciatore con ampi margine di crescita potrebbe essere Rog o Oliva. Quello che però credo sia il più interessante da questo punto di vista credo sia il polacco Walukiewidz, un difensore che ha enormi margini di crescita, per diventare un grande difensore.
Circa la questione stadio, che idea ti sei fatto?
Parlamo di un argomento delicato. Per fare lo stadio servirà un grande lavoro della diplomazia sportiva e politica. Di mezzo ci sono tanti interessi, soprattutto di natura commerciale. Lo stadio infatti potrebbe ospitare anche negozi e attività commerciali, quindi sarà necessario riuscire a far quadrare tutto, per costruire lo stadio mantenendo quelli che sono gli equilibri dell’economia cittadina.
Secondo te il club potrà crescere, e come?
Per crescere bisognerà passare necessariamente per la costruzione dello stadio. Il club è cresciuto molto dal punto di vista del marketing, su questo credo non ci sia nulla da eccepire. Per fare un ulteriore salto di qualità, serve lo stadio. Un impianto in grado di essere in attività e creare introiti ogni giorno, e non uno ogni 14 come accade adesso.
Quali sono i tuoi cinque calciatori rossoblù del cuore?
Impossibile rispondere. E da troppi anni che faccio questo mestiere, e sono troppo tifoso per fare solo cinque nomi. Posso dire Pisacane e Joao Pedro, Conti, Cossu, Lopez, Agostini, Pisano, Abejon, Muzzi, Oliveira, anche se forse quello che mi è rimasto ancor più nel cuore è Fabian O’Neill.
Grazie Vittorio, è stato un piacere fare due chiacchiere con te, che sei un grande esperto del mondo che ruota attorno al Cagliari. Un saluto da tutta la redazione di CalcioStyle.
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Torino, 75 anni fa era Grande e fu annientato
Settantacinque anni, per colpa di un beffardo destino, il Grande Torino Campione d’Italia venne annientato. Ricordiamo insieme la strage di Superga.
Il Torino, allora, si chiamava Grande Torino: l’appellativo se lo era meritano appieno, dal momento che nella decade degli anni Quaranta aveva avuto un exploit pazzesco: ben cinque scudetti conquistati, a partire dalla stagione 1942-1943.
Fino alla fatale stagione 1948-1949 proprio alla fine della quale, il 4 maggio del 1949, avvenne un terribile incidente aereo che passò alla storia come la tragedia di Superga.
Indice
4 maggio 1949: la tragedia di Superga
L’incidente coinvolse il velivolo Fiat G.212, un aereo da trasporto sia civile che militare, registrato come I-ELCE, che si schiantò contro il muraglione del terrapieno posteriore della basilica di Superga a Torino.
A bordo c’era l’intera squadra dell’allora Grande Torino, insieme a dirigenti, giornalisti sportivi e l’equipaggio. Tutti persero la vita, per un totale di 31 persone.
Grande Torino, le circostanze dell’incidente aereo
L’incidente avvenne dopo l’ultima partita giocata contro il Benfica a Lisbona. Alcuni giocatori e personaggi influenti non erano a bordo per vari motivi, tra i quali infortuni, malattie e impegni personali.
L’aereo, dopo uno scalo intermedio a Barcellona, avrebbe dovuto atterrare a Torino, ma le cattive condizioni meteorologiche contribuirono all’incidente.
Tragedia di Superga, le vittime
Come abbiamo scritto, la squadra del Grande Torino venne annientata. Ad eccezione di due fortunati giocatori: il difensore Sauro Tomà, che non prese parte alla trasferta portoghese per un infortunio al menisco e trovò poi la morte a 92 anni (nel 2018), e il portiere di riserva Renato Gandolfi, al quale fu preferito il terzo portiere Dino Ballarin.
Morirono tre dirigenti del club: il direttore generale Egidio Agnisetta, il dirigente accompagnatore Ippolito Cavalieri e Andrea Bonaiuti, addetto all’organizzazione delle trasferte. Oltre, ovviamente, al giovane allenatore, l’inglese Leslie Lievesley, al direttore tecnico Egri Erbstein e al massaggiatore Ottavio Cortina.
Nell’incidente morirono anche tre noti giornalisti sportivi: Renato Casalbore di Tuttosport, Renato Tosatti della Gazzetta del Popolo e Luigi Cavallero de La Nuova Stampa. Avevano tutti meno di 60 anni.
Gli effetti della tragedia sulla collettività
L’incidente ebbe un impatto devastante sulla città di Torino e sull’intero Paese. I funerali delle vittime attirarono una partecipazione popolare massiccia.
Nonostante la tragedia, il campionato continuò e il Torino fu proclamato Campione d’Italia. La Nazionale italiana, colpita dall’evento, scelse di viaggiare via nave per i Mondiali in Brasile l’anno successivo.
I resti dell’aereo e alcune memorabilia sono conservati nel Museo del Grande Torino. Molti dei giocatori sono sepolti a Torino e nei loro comuni d’origine, mentre alcuni membri dell’equipaggio sono sepolti nella città stessa.
Stamattina, a dedicare omaggi via social alle sfortunate vittime di quell’incidente sono in molti. A partire dagli stessi granata, ma includendo anche i cugini/eterni rivali della Juventus.
1949-2024
Il Grande Torino, per sempre Leggenda.#Superga75 pic.twitter.com/wZxl6UEYpS
— Torino Football Club (@TorinoFC_1906) May 4, 2024
4 maggio 1949, una data per sempre nella memoria. 75 anni fa, nella tragedia di Superga, se ne andava il Grande Torino.
Juventus Football Club si unisce al ricordo.
— JuventusFC (@juventusfc) May 4, 2024
Non mancano anche i media, come RaiSport.
4 maggio 1949 – 4 maggio 2024
Invincibili
Indimenticabili #Torino #GrandeTorino pic.twitter.com/c4lJuN6nk6— RaiSport (@RaiSport) May 4, 2024
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Rassegna stampa: i quotidiani del 4 maggio
Rassegna stampa, le prime pagine dei quotidiani sportivi in edicola oggi: tra campionato e mercato, parte il Giro d’Italia.
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Milan, distanze per Simic: non è un problema economico | La situazione
Milan, il rinnovo del giovane difensore è al momento in stand-by. Stando a quello che ci riferiscono, il suo non sarebbe un problema economico. Spieghiamo qui di seguito.
Distanze per il rinnovo di Jan-Carlo Simic. Il giovane difensore rossonero, in accordo con il suo entourage, ha preferito lasciare la situazione in stand-by, pronto a riprenderla tra alcune settimane.
Il motivo di questo stop non è prettamente economico. Ovvio, l’ingaggio verrà preso in considerazione, tuttavia il serbo vuole capire come si evolverà la situazione sulla panchina del Milan.
Sappiamo infatti che il giocatore non era troppo visto dal tecnico Pioli il quale lo ha utilizzato con il contagocce e solo in caso di forte emergenza in difesa. E, per dovere di cronaca, il ragazzo aveva risposto in maniera dignitosa sul campo, segnando pure una rete in campionato.
I discorsi siamo certi proseguiranno, ma come detto, Simic pretende garanzie soprattutto sul fatto di potere essere considerato una preziosa risorsa quale sulla carta è.
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