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Cagliari-Milan 0-2: le pagelle dei rossoneri

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Il Milan esce dal campo della Sardegna Arena con tre punti che pesano come macigni perché conquistati contro una squadra decisamente ostica, avanti ai rossoneri ed in zona coppe europee. Poche squadre quest’anno hanno vinto su questo campo ed il 2-0 può essere visto come una ripartenza significativa, anche se il tempo per fare verdetti non è ancora arrivato. Il cambio modulo del tecnico Pioli pare aver sortito l’effetto sperato, il 4-4-2 ha dato maggior equilibrio alla squadra, ma non dobbiamo sottovalutare l’ottima forma fisica degli undici interpreti in campo, il Cagliari nel secondo tempo ha ceduto, come gli capita spesso, il Milan invece è decisamente cresciuto, sintomo di uno stato particolarmente buono di condizione. Più gamba, più fosforo, forse anche più amor proprio, ma la differenza l’ha fatta un signore di 38 anni chiamato in rossonero per dare morale, grinta e cattiveria agonistica: Zlatan Ibrahimovic, il migliore in campo.

La partita

Il primo tempo scivola via senza grosse emozioni, sebbene i ritmi siano alti. Da una parte Nandez e Joao Pedro provano a scardinare l’attenta difesa rossonera, dall’altro sono le buone incursioni di Castillejo e Leao ad impegnare i sardi senza però troppa precisione. Sussulti sul palo di Ibrahimovic e mani tra i capelli dei tifosi sardi su un pallonetto da centrocampo di Nandez, ma si va negli spogliatoi convinti che lo 0-0 sia il risultato più giusto. Nella ripresa invece il Milan trova immediatamente il vantaggio grazie al tiro di Leao che smorzato da Pisacane va ad insaccarsi in rete. Il Milan c’è ed a salire in cattedra il duo Ibra- Leao. Il raddoppio rossonero è questione di minuti, Theo Hernandez pesca Ibrahimovic che in area incrocia di precisione. I sardi sono in palla, qualche timida incursione ben gestita dalle attente uscite di Donnarumma, poi un altro guizzo del solito Ibra che trova l’ennesima rete, questa volta di testa, annullata per un millimetrico fuorigioco. Giusta però la decisione arbitrale. La gara termina al 96’, il Milan esce da un campo ostico con merito, i sardi non possono fare altro che leccarsi le ferite.

Le pagelle dei rossoneri

Donnarumma 6,5: non corre eclatanti pericoli, per buona parte della gara si annoia, ma è sempre attento nelle uscite alte e con i piedi. Trasmette sicurezza e si fa sentire.

Calabria 5,5: discreta gara del terzino destro rossonero, ma pesa un suo madornale errore su Pellegrini nel primo tempo. La sensazione è che dalla sua parte si possa passare con facilità ( dal 74’ Conti s.v.).

Musacchio 6: non aveva davanti attaccanti particolarmente ispirati, ma gioca senza sbavature, si fa sentire con sportellate date quando serve.

Romagnoli 6: stesso discorso per il suo compagno di reparto, svolge un lavoro di ordinaria amministrazione, senza sbavature, ma anche senza strafare.

Theo Hernandez 6,5: costante spina sul fianco della difesa sarda, più che a difendere pensa ad attaccare e lo fa bene, come di consueto, regalando anche il prezioso assist ad Ibrahimovic per il gol del 2-0.

Kessie 7: prima vera partita degna di nota per l’ivoriano da inizio stagione, forza e grinta unite ad una lucidità ormai sconosciuta. Meglio in fase di copertura che di ripartenza.

Bennacer 7: fosforo allo stato puro, lucido in ogni occasione, attento lettore della gara e delle sue dinamiche. Un mastino che corre dietro ad ogni avversario che gli ronza intorno. Le chiavi della regia sono ormai salde tra le sue mani, o meglio, tra i suoi piedi.

Castillejo 7: voto di fiducia e di sprone, lo spagnolo non fa rimpiangere il suo connazionale Suso, e non ci voleva molto, ma nonostante questo corre come un indemoniato innescando alla grande Leao in occasione del primo gol. La precisione è un’altra cosa, ma per uno che ultimamente aveva mai visto il campo, è assolutamente soddisfacente quello che oggi ha fatto vedere.

Calhanoglu 6,5: si impegna, calcia con una disarmante facilità e la palla cade sempre sul piede del compagno, rincorre gli avversari ed attacca gli spazi. Che sia un buon giocatore nessuno ha dubbi, purtroppo manca la costanza (dal 64’ Bonaventura 5,5: non incide, appannato e senza idee, entra forse troppo tardi).

Leao 7: sblocca la partita, ma è in palla già nel primo tempo. Avere a fianco Ibrahimovic è un privilegio per pochi fortunati, lui lo sa, l’ha capito e fa del suo meglio per giocare al meglio le sue fiches. Un giocatore ritrovato su cui puntare.

Ibrahimovic 8: cosa poteva fare di più? Una settimana di allenamenti, un palo, un gol ed un altro annullato per giusto fuorigioco. Combatte, non perde un pallone, gioca di prima creando velocità. Supporta i giocatori ed è sempre una spina sul fianco dei difensori avversari che provano ad aggrapparsi a lui, senza fermarlo. In campo 21 giocatori ed un campione, lo svedese.

Pioli 6,5: intendiamoci, non ha risolto i problemi del Milan. La vittoria deve dare morale e convinzione, ma gli errori sia in fase difensiva che in quella offensiva devono fare riflettere. Tre punti che aiutano ad affrontare la settimana con maggiore serenità.

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Frosinone – Inter 0-5, pokerissimo in casa Di Francesco | Le pagelle nerazzurre

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Frosinone-Inter 0-5, i nerazzurri non risparmiano i ciociari, pur con una squadra largamente rimaneggiata. Prima gioia italiana per Buchanan. Le pagelle nerazzurre.

Sommer 6,5: giusto un paio di interventi, su Bresciani (più difficile) e su Kaio Jorge, che negano al Frosinone la gioia del gol.

Bisseck 6: forse quello più in ombra dei suoi, riscontra un’oggettivaz difficoltà.

De Vrij 6: non soffre particolarmente gli attaccanti frusinati, ma qualche volta deve ricorrere a mezzi più decisi.

Carlos Augusto 6,5: gioca da braccetto e fa il suo, con una nota di merito per aver salvato sulla linea un gol fatto.

Darmian 6: un tempo di Darmian a livello ordinario, senza trascendere (dal 46′ Cuadrado 6: solita frizzantezza, ma altrettanto nervosismo).

Frattesi 7: stappa la partita con fiuto del gol, e da il via alla goleada. Sfrutta quest’appendice di fine campionato per alzare il livello, in attesa della sua seconda stagione nerazzurra, nella quale Inzaghi gli chiederà uno scatto da titolare (dal 64′ Klaassen 6: una mezz’ora più che dignitosa).

Asllani 6: si fa trovare pronto, pur in assenza di grandi stimoli, e si barcamena bene tra le linee della mediana.

Barella 6,5: solito Barella, questa volta affiancato da un Frattesi che fa la parte del tenore (dal 75′ Sensi sv).

Dimarco 6: non e’ il solito motorino, tende a girare a bassa intensità (dal 72′ Buchanan 6,5: arriva il primo gol in Italia, una gemma che mostra molte delle sue qualità, che ancora non si sono viste a pieno).

Arnautovic 6: altro gol in saccoccia, che gli alza il voto, ma non si distingue particolarmente per impegno (dal 64′ Lautaro 6,5: ritrova il gol dopo il consueto digiuno stagionale. Mancano 180′ alla vittoria di una classifica che lo incoronerà miglior bomber della serie A).

Thuram 6,5: si rivede in versione energica, e mette a segno anche un gol che gli dà fiducia. Per il resto, il solito prezioso contributo come terminare fisico dell’attacco.

 

Simone Inzaghi 7: l’Inter si rimette un riga dopo l’inaspettato 1-0 di Sassuolo. Buone risposte dalle seconde linee.

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Chievo Verona: Pellissier dà nuovamente vita al club

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Chievo Verona: il club veneto torna ad avere vita dopo il fallimento di due anni fa grazie alla sua bandiera Sergio Pellissier.

Pellissier

Sergio Pellissier

Di seguito il comunicato stampa del club veronese:

“Verona, 10 maggio 2024 – Una giornata storica, il marchio Chievo torna alla sua gente. È un secondo sogno che si avvera, per Sergio Pellissier ed Enzo Zanin, dopo la nascita nel 2021 del progetto calcistico FC Clivense, di cui sono – rispettivamente – presidente e vicepresidente. 

Pellissier, già bandiera del Chievo Verona, primatista di presenze in Serie A, con 112 goal, “riconsegna” oggi – insieme a Zanin, ex portiere dello stesso Chievo della favola – il marchio A.C. Chievo Verona nelle mani e nei cuori di quanti lo hanno amato e hanno lottato in questi tre anni per dare vita ad un progetto nuovo e sano: FC Clivense, un progetto calcistico partecipato e condiviso da 800 soci.

Ce l’hanno fatta Sergio Pellissier ed Enzo Zanin: hanno mantenuto la promessa che era tra gli obiettivi del piano industriale di FC Clivense 2021-2029. Forti del supporto di tutti i soci e sponsor di FC Clivense che in queste settimane hanno fatto quadrato intorno alla società e l’hanno supportata nella condivisione di questo obiettivo. 

L’apertura delle buste oggi, 10 maggio, alle ore 15 davanti al curatore; quindi, l’avvio dell’asta con la seconda offerente che questa mattina ha avanzato la sua proposta. Alle ore 15.20 la chiusura con esito positivo per Clivense che, pertanto, si aggiudica tutti i marchi appresi all’attivo del fallimento dell’A.C. Chievo Verona, costituiti dai marchi d’impresa marchio italiano n. 751606 “CHIEVO”; marchio italiano figurativo Chievo Verona n. 751607; marchio dell’Unione Europea Chievo Verona n. 2649994; marchio dell’Unione Europea Chievo Verona n. 005897897″.

  Vi sono ora 90 giorni per chiudere tutto l’iter con il saldo della quota.

   Sergio Pellissier, presidente FC Clivense

In questi tre anni, da quel 13 agosto 2021 quando fondammo FC Clivense proprio in questi uffici, società che oggi milita in serie D, il nostro impegno è stato quello di ripartire e fondare un nuovo progetto con un gruppo di persone coeso, per bene, che quella favola del Chievo l’avevano vissuta e alla quale avevano dato una parte importante della loro vita. Ora, restituiamo a quelle persone, ai tifosi e a tutti i soci quel marchio. Il “nome” non fa il progetto – che c’è e si evolve – ma restituisce, a quella che a me piace chiamare famiglia, un patrimonio che è di tutti.  Quale sarà il nome che sceglieremo da ora in avanti, quali i colori, quali gli scenari futuri: tutto sarà deciso in condivisione con i nostri soci. L’ho sempre detto: questa non è la società 

di Pellissier o Zanin, è la società di tutti i soci Clivense. A loro, agli sponsor, a tutti i nostri tifosi va il nostro grazie. E in accordo con loro prenderemo le prossime decisioni”.

Enzo Zanin, vicepresidente di FC Clivense:

La Clivense è dei cuori che battono per lei sia nella gioia della vittoria, sia nella pena della sconfitta. E oggi è la gioia della vittoria. L’acquisto dei marchi Chievo Verona è un obiettivo che abbiamo perseguito nella massima trasparenza con i soci, con i tifosi, con i nostri sponsor sostenitori. Con trasparenza, serietà e attenzione alla piena sostenibilità dell’operazione: questi i fari che guidano Clivense dalla sua fondazione, cui aggiungiamo lealtà sportiva ed etica del lavoro. Si aprono ora nuovi scenari, ma il progetto prosegue seguendo gli obiettivi posti dal piano industriale di Clivense: incrementare il numero delle squadre del settore giovanile, lavorare al rilascio della nuova APP per un coinvolgimento diretto e partecipato di soci e tifosi; con l’attenzione alla struttura e centro sportivo”.

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Juventus: il tesoretto arriva dalla Next Gen

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Juventus Cristiano Giuntoli

Uno degli scopi della Juventus nella creazione della Next Gen era proprio questo. Formare giocatori in grado di garantire anche delle piene plusvalenze.

Juventus Soulè Huijsen Barrenechea

Juventus, Giuntoli non ha dubbi: per finanziare il prossimo mercato si farà cassa con le cessioni di Soulé, Huijsen e gli altri

La nuova Juventus di Giuntoli avrà basi solide e giocatori formati, giovani ma pronti a garantire fin da subito un alto livello di rendimento, per poter tornare nell’immediato a competere per i trofei che contano.

Da una parte c’è la questione rinnovi, con le situazioni Rabiot, Chiesa e Mckennie su tutte, ancora in stand-by; dall’altra c’è una dirigenza che non vuole scendere a grossi compromessi con nessuno ed è pronta a ripartire con nuove idee.

In mezzo a tutto ciò c’è però una certezza, quantomeno apparente, un qualcosa che sembrerebbe quasi necessario per garantire alla Vecchia Signora un nuovo ciclo vincente: ovvero, nessuno dei giocatori attualmente in prestito resterà a Torino in estate.

Per “giocatori in prestito” intendiamo ovviamente i ragazzi delle Next Gen che avevano già esordito con la maglia bianconera e che successivamente sono stati dirottati in prestito ad altre società che garantivano una crescita e un impiego maggiore.

Da chi possono arrivare le maggiori entrate

Stiamo parlando di Matias Soulé, Dan Huijsen, Enzo Barrenechea e Kaio Jorge, che pur non essendo un prodotto dell’Under 23 juventina, rientra comunque nel ragionamento che facevamo sopra.

L’obiettivo della società bianconera è chiaro, monetizzare al massimo le cessioni e ricavare un tesoretto utile a sistemare la rosa senza dover fare follie sul mercato, sarà complicato quindi vedere operazioni in stile Vlahovic o Chiesa per intendersi.

L’intenzione di Giuntoli sarebbe quella di valutare i cartellini di Soulé e Huijsen sui 60/65 milioni complessivi, dal momento che probabilmente sono anche i due ad avere più richieste dalla Premier e dalla Bundesliga, mentre Barrenechea e Kaio Jorge potrebbero essere utilizzati come contropartite tecniche in altre operazioni.

In più c’è da registrare l’interesse di diverse società di Premier per Iling-Junior ed anche la sua eventuale cessione per una cifra vicina ai 10 milioni, potrebbe rimpinguare le casse della Juventus.

Primi movimenti e prime idee che prendono forma, in attesa anche di capire quale sarà il futuro della panchina.

 

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