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Milan-Sampdoria 0-0: le pagelle dei rossoneri
0-0, probabilmente il risultato meno voluto da parte di entrambe le squadre che con un punto non sistemano la loro posizione in classifica. Per il Milan equivale ad una sconfitta, dopo la batosta per 5-0 contro l’Atalanta si pensava ad una reazione, così non è stato e sono emersi gli stessi identici difetti di sempre, poca personalità, poco mordente e giocatori decisamente fuori forma, indipendentemente dall’ingresso di Ibra che avrà sì scosso il mortorio generale, ma da solo e con 38 anni miracoli non li ha saputi fare.
La partita
Il Milan fin dal primo minuto cerca di prendere il pallino del gioco in mano costringendo la Sampdoria nella sua metà campo, senza però mai incidere e far male. È infatti la Samp a creare le migliori occasioni, dopo un gol annullato a Jankto a fine primo tempo, è Gabbiadini ad impensierire in due occasioni la difesa rossonera non esente da colpe. Prodigioso Donnarumma in almeno due occasioni, salva il risultato è si prende gli applausi di tutto San Siro che al 55’ esplode per l’ingresso in campo di Zlatan Ibrahimovic. Lo svedese ci mette l’anima, combatte, apre il gioco, di testa le prende tutte, ma non basta. L’errore più grave viene commesso da Leao che solo davanti al portiere non trova il tap in vincente calciando sopra la traversa da posizione comodissima. Solito ectoplasma Suso che rimedia un’altra serie infinita di fischi. La partita finisce con un risultato che non può che far arrabbiare ulteriormente squadra e dirigenza. Due punti persi.
Le pagelle dei rossoneri
Donnarumma 7: sempre sicuro, salva il Milan in almeno due occasioni, Gabbiadini ci prova in tutti i modi, ma trova un muro.
Calabria 4: il retropassaggio scellerato che serve Gabbiadini è un qualcosa che in Serie A non si può vedere, nè concepire. Errori simili nemmeno in Terza Categoria, troppi i palloni persi. Ibrahimovic dopo un po’ si spazientisce, non solo lui.
Musacchio 5: ogni volta che ha i palloni tra i piedi ci si fa il segno della croce, perde colpevolmente Gabbiadini in due occasioni. Ogni avversario che gli si pone davanti ha vita facile.
Romagnoli 5,5: limita Quagliarella, meno preciso del solito e con la solita scarsa personalità.
Theo Hernandez 6: meno precisione e lucidità del solito, ma continua spina sul fianco della difesa blucerchiata. Spinta costante.
Krunic 4,5: spreca un’occasione al bacio servita da Ibrahimovic. Certi errori si pagano, soprattutto se poi si gioca in modo impreciso con una serie inenarrabile di errori.
Bennacer 7,5: giocare in un contesto di errori infiniti non è di certo facile, i compagni ce la mettono tutta per non intercettare i suoi passaggi, ma l’algerino ha riserve infinite di fosforo e polmoni. Gioca una miriade di palloni con crescente lucidità. Il migliore dei suoi.
Bonaventura 5: innamorato del pallone in un pomeriggio dove sarebbe meglio disfarsene prima. Non gli riesce una giocata, troppo in ritardo. (Dal 56’ Leao 5: si muove benissimo, corre ed aggredisce gli spazi con una vivacità che il Milan non conosce, ma sbaglia un gol fatto alzando sopra la traversa un pallone comodo comodo).
Suso 4: il voto più giusto sarebbe lo zero. Zero come le azioni che ha supportato, zero come le palle pericolose che ha servito. Un giocatore ormai perso. Il pubblico lo fischia, ed a ragione. Tenerlo in campo per 90 minuti è forse l’errore più grande.
Piatek 4: si impegna, lotta, corre, ma il suo compito è fare gol ed il polacco non lo fa da troppo tempo. Inutile ed irritante. (Dal 55’ Ibrahimovic 6: cammina in campo, ma fa più lui che Piatek, di testa le prende tutte, aiuta ed incita i compagni. Di più non poteva fare, l’unico campione in campo).
Calhanoglu 5: l’impegno non si discute, ma non riesce ad incidere, difficile giustificare la sua presenza in campo.
Pioli 4: ostinarsi a far giocare gente fuori condizione è controproducente, Suso e Calhanoglu sono da far accomodare in panchina, il centrocampo con Krunic patisce a dismisura, Calabria un pericolo. Non riesce a leggere mai la partita, la squadra entra n campo molle come un budino, non basta nemmeno la grinta di Ibra per risvegliare i giocatori del Milan dal torpore che li assale da inizio stagione. Imbarazzanti le dichiarazioni a fine partita. Un disastro prima, durante e dopo.
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Joey Barton attacca Messi: “Da giovane prendeva…”
Joey Barton ha parlato della giovinezza di Lionel Messi, esprimendo dei dubbi sulla crescita fisica del campione del mondo argentino.
Le parole di Barton su Messi
Joey Barton non è mai banale. Non lo è mai stato. Sicuramente non da calciatore, con una carriera a dir poco costellata da episodi al limite, e nemmeno dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, con parole e frasi che hanno sempre suscitato clamore.
Anche questa volta l’ex centrocampista inglese è tornato a far parlare di sé. Dopo le accuse di sessismo rivolte nei suoi confronti negli scorsi giorni, nel suo Podcast Common Sense, Barton ha parlato del campione del mondo argentino Lionel Messi e di quando arrivò giovanissimo al Barcellona.
Queste le sue parole: “Secondo me accanto al nome di Messi dovrebbe esserci un grande asterisco. Fin da quando era giovane prendeva steroidi e cose del genere. Ha preso l’ormone della crescita, ed è stato geneticamente modificato. Per quanto ne so io, nessuno prima di lui aveva mai fatto una cosa simile.”
Poi ha aggiunto: “Se avessero fatto crescere Messi in maniera naturale, sicuramente non avrebbe avuto questo tipo di carriera.”
Sicuramente queste frasi dell’ex-centrocampista inglese saranno destinate a far discutere in molti, ma ormai sappiamo che riesce sempre a far parlare di sé: anche quando parla di altri.
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Sky conferma: se Motta parte c’è Italiano per il Bologna
Il futuro di Italiano potrebbe essere a Bologna, continua a trovare conferma l’indiscrezione rilanciata qualche giorno fa.
La pista che sembrava potesse portare Italiano a Torino sembra raffreddarsi velocemente: il tecnico viola avrebbe richiesto una rivoluzione tecnica in casa granata, che Cairo non sembra propenso ad affrontare. Così riporta l’esperto di mercato Gianluca Di Marzio.
Il nome di Italiano resta caldo in chiave Napoli, anche se sulla panchina azzurra prende sempre più corpo l’ipotesi Stefano Pioli.
Per il tecnico viola il futuro potrebbe essere a Bologna, ad un passo dall’accesso alla prossima Champions League dopo avere blindato il ritorno in Europa dopo 22 anni. Italiano sarebbe il nome in cima alla lista di Sartori per sostiture Thiago Motta, che sembra destinato ad un top club.
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Milan, Leao Mendes e Conceicao: intrighi con la dirigenza | La verità
Milan, andiamo qui di seguito a svelare alcune indiscrezioni in nostro possesso. La situazione è in assoluto divenire.
La notizia è venuta fuori in questi ultimissimi giorni, tuttavia è sicuramente il caso di fare chiarezza sull’intera situazione. Come sempre scritto da noi di Calcio Style, alcune nostre preziose fonti ci riferiscono che il discorso Conte sia tutt’altro che chiuso e tutta una serie di indizi, social ma non solo, ci farebbero propendere con fermezza verso questa ipotesi.
Non possiamo però non parlare di Sergio Conceicao. A dire la verità, i contatti risalgono a un mese fa, e non è stato il Milan a cercarlo, bensì è stato proposto dal suo agente Jorge Mendes, più o meno nello stesso periodo in cui aveva proposto anche Julen Lopetegui.
Il probabile rinnovo con il Porto, unito ad altri interessi dei rossoneri, aveva fatto cadere tutto in un nulla di fatto. Le cose però sono drasticamente cambiate. Furlani ha continuato a fare robusta opposizione su Conte e i rapporti tra il presidente del Porto Villas-Boas con Conceicao si sono decisamente inaspriti. Tanto da spingere nuovamente Mendes a proporre il suo assistito ai rossoneri.
Che, un po’ a sorpresa, hanno accettato di ascoltare le richieste del noto procuratore. Questo non significa affatto che Conceicao sarà il prossimo allenatore, ma registriamo una totale apertura al dialogo, anche da parte dello stesso Zlatan Ibrahimovic, colui che finora aveva sempre e solo caldeggiato la pista Conte.
L’incontro tra Conceicao e Villas-Boas si consumerà tra domani e lunedì, ma riteniamo che il tecnico portoghese sia ormai con più di un piede fuori dal progetto Porto, quindi libero di decidere il suo futuro.
Ma perché questa attenzione intorno alla galassia Mendes? Da fonti certe, il procuratore, attenzione a questa clamorosa notizia, offrirebbe in cambio una sicura sistemazione per Rafael Leao, nel caso quest’ultimo volesse lasciare il Milan. Ergo, troverebbe un club disposto ad avvicinarsi il più possibile alla clausola rescissoria da 175 milioni di euro.
Quello che pensiamo è che Leao possa rimanere, ma nulla è stato ancora deciso. Sicuramente Mendes ha già proposto alla dirigenza rossonera diversi suoi giocatori. Adesso che si dovrà alzare l’asticella, considerata la scarsa esperienza soprattutto di Ibrahimovic, avere un alleato potente come Mendes potrebbe essere un’arma in più per portare a casa talenti altrimenti complessi da trattare.
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