Coppa Italia
Inter-Venezia 5-1, tutto facile per i nerazzurri a San Siro
L’ottavo di finale di Coppa Italia Inter-Venezia finisce 5-1, partita a senso unico quella di stasera a San Siro, niente da fare per i lagunari.
L’ottavo di finale di Coppa Italia Inter-Venezia finisce 5-1, partita senza storia quella di stasera a San Siro, doppietta di Thuram e gol di Bonny e Esposito, rete lagunare della bandiera di Sagrado.

Inter-Venezia 5-1, tutto facile per i nerazzurri, partita già chiusa nel primo tempo, grande Thuram doppietta per lui
Il match di San Siro Inter-Venezia, valido come ottavo di finale di Coppa Italia finisce 5 a 1, partita senza storia tra una squadra candidata allo scudetto ed una formazione di Serie B. Davvero tanto il divario tecnico, con gli avanti nerazzurri in gran spolvero, particolare Thuram, doppietta per lui stasera.
Parte bene l’ Inter, al 8′ minuto Susic ci prova, tiro respinto. Al 17′ minuto ci prova anche Frattesi, conclusione fuori. Un minuto dopo nerazzurri in vantaggio: Diouf tira e il suo diagonale finisce alle spalle di Grandi, 1 a 0 per l’Inter. Dopo un minuto arriva il raddoppio firmato Esposito: tiro potente dell’ex Spezia ed ancora Grandi ci può far nulla, 2 a 0. Al 34′ minuto arriva la rete che chiude il match: Thuram arriva in area, tira nell’angolino dove Grandi non ci può arrivare, 3 a 0 partita chiusa. Si va così all’intervallo 3 a 0 per l’Inter.
Il secondo tempo vede le altre due reti nerazzurre, al 51′ minuto con Thuram che di testa realizza su cross di Frattesi, e al 76′ minuto con Bonny che con un tiro fortissimo va all’incrocio dei pali. Il tutto intervallato dalla rete della bandiera lagunare di Sagrado al 66′ minuto. Finisce 5 a 1, con l’Inter che va ai quarti di finale.
Migliore in campo Thuram, va sono tutti gli attaccanti nerazzurri che stasera hanno davvero giocato bene.
Coppa Italia
Milan, l’addio amaro alla Coppa Italia riaccende il tema della rosa corta
Milan – Errori tecnici, seconde linee insufficienti e un organico troppo leggero per reggere il doppio fronte. La sconfitta dell’Olimpico conferma i limiti strutturali della squadra di Allegri.
L’eliminazione del Milan agli ottavi di Coppa Italia per mano della Lazio lascia più di un rimpianto. Alla vigilia, Allegri aveva avvertito i suoi su Sportmediaset: «Servirà giocare molto bene dal punto di vista tecnico». Un campanello d’allarme che si è rivelato profetico. All’Olimpico, infatti, proprio la qualità tecnica è mancata. Le occasioni più pericolose dei biancocelesti sono nate da errori evitabili in uscita, soprattutto di De Winter e dei compagni di reparto.
Rispetto alla sfida di campionato, il Milan ha creato qualcosa in più, ma è uscito sconfitto 1-0 per il gol di Zaccagni a difesa schierata, una situazione su cui Allegri e il suo staff insistono molto in settimana. In una gara povera di qualità, la Lazio di Sarri ha avuto almeno il merito di provarci con maggiore convinzione.
Milan, su chi puntare il dito?
Puntare il dito contro un singolo sarebbe ingeneroso, ma è evidente che le seconde linee – Estupiñán escluso – non abbiano sfruttato la chance. De Winter è apparso insicuro, Ricci non ha inciso, Loftus-Cheek è stato appena sufficiente e Nkunku ha sprecato un’altra occasione per sbloccarsi. Qualche segnale interessante è arrivato da Jashari, ancora però lontano dalla miglior condizione.

RAFAEL LEAO RAMMARICATO DOPO UN GOL FALLITO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
La debolezza strutturale della rosa rossonera emerge con forza: appena 19 giocatori reali a disposizione e molti giovani chiamati a coprire buchi importanti. Un limite che rende complicato competere su due fronti, come già visto a inizio stagione con il ko per 3-0 contro la Cremonese, in parallelo al crollo del Napoli contro il Verona un anno prima. Anche Conte, senza impegni europei, uscì dalla Coppa Italia contro la Lazio: un destino simile che racconta le difficoltà di chi non può permettersi rotazioni profonde.
Allegri spera almeno di replicare l’epilogo della scorsa stagione di Conte, trasformando una delusione di metà anno in un finale in crescendo. Per farcela, però, servirà ben altro rispetto alla prova opaca vista all’Olimpico.
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Coppa Italia
Lazio, Sarri: “Basic è tra i migliori nei movimenti”
Maurizio Sarri elogia Basic dopo la vittoria della Lazio sul Milan in Coppa Italia, definendolo uno dei giocatori più affidabili.
Il Trionfo della Lazio in Coppa Italia
La Lazio ha ottenuto una vittoria preziosa contro il Milan, consolidando la propria posizione nel torneo di Coppa Italia. La partita, caratterizzata da una prestazione convincente dei biancocelesti, ha visto emergere alcuni protagonisti chiave. Tra questi, il centrocampista Toma Basic, il cui contributo è stato particolarmente apprezzato dall’allenatore Maurizio Sarri. Dopo la gara, Sarri ha sottolineato come Basic si sia dimostrato uno dei giocatori più affidabili in termini di movimenti in campo.
Le Parole di Sarri su Toma Basic
Maurizio Sarri ha espresso parole di grande stima nei confronti di Toma Basic, evidenziando come il suo ruolo sia cruciale per l’equilibrio della squadra. “A livello di movimenti, Basic è tra i più affidabili, se non il più affidabile,” ha dichiarato Sarri, lodando la capacità del centrocampista di interpretare al meglio le dinamiche del gioco. La prestazione del croato è stata determinante per il successo della Lazio, dimostrando ancora una volta il valore aggiunto che porta alla squadra.
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Fonte: l’account X di Gianluca Di Marzio
.@OfficialSSLazio, Sarri dopo la vittoria sul Milan in Coppa Italia: “A livello di movimenti, Basic è tra i più affidabili, se non il più affidabile”https://t.co/QzhWGN0Ngu
— Gianluca Di Marzio (@DiMarzio) December 4, 2025
Coppa Italia
Sarri: “Noslin non penso verrà ceduto. Tavares lo sto facendo giocare poco, spero si arrabbi. Insigne? Vedrà la società”
Maurizio Sarri commenta in conferenza stampa la vittoria della Lazio per 1-0 contro il Milan in Coppa Italia
Maurizio Sarri ha parlato in conferenza stampa al termine del match di Coppa Italia tra Lazio e Milan, in cui la sua squadra ha conquistato la vittoria per 1-0.
Le parole di Sarri in conferenza stampa
I cambi sono stati la soluzione
“Secondo me le sostituzioni ci hanno dato un buona porto anche sabato, molto probabilmente ci avevano portato a fare risultato. abbiamo tanti ragazzi che vengono dagli infortuni e non sono al massimo, ci stanno aiutando in spezzoni di partita. Visto come stanno evolvendo, molto presto ci daranno un contributo più importanti. I cambi sono stati un fattore sicuramente”.
Noslin è entrato benissimo: merita più spazio? Andrà via a gennaio?
“La cessione non penso, non abbiamo parlato di questo. È un giocatore complicato da connotare, nelle partite come queste con più spazi diventa un giocatore che può fare la prima punta. Contro le squadre più chiuse fa fatica. Nelle ultime partite sta entrando più spazio, ho la sensazione che ci potrebbe dare una grossa mano”.
La Lazio sta diventando una squadra da big match?
“Non c’è un rapporto tra squadre forti e deboli, c’è anche un discorso di caratteristiche, contro squadre che giocano di più troviamo più spazi. Speriamo sia un discorso di motivazioni che è più facilmente risolvibile”.
Tavares è entrato bene: come lo si recupera?
“Non è un soggetto semplice. Ci ho provato con le buone all’inizio ma lo stavo perdendo. Ora sto provando con le cattive, lo sto tenendo a distanza, lo sto facendo giocare poco e spero che lui si incazzi (ride, ndr.)”.
Sabato c’era Luis Alberto allo stadio, stasera c’era Milinkovic. Ci ha pensato a fargli uno squillo?
“Credo si stiano abituando a stipendi che qui non possono prendere. Fa piacere che due ragazzi siano così legati al gruppo e a questi colori. Ho visto una foto con l’esultanza di Sergio al gol, è bello. Ora loro viaggiano su situazioni economiche difficilmente proponibili. Uno ci farebbe comodo per qualità tecniche e di assist, l’altro ha sempre fatto doppia-doppia. Ci farebbero comodo tutti e due”.
Le piace vedere Mario Gila che sale palla al piede?
“Lo stiamo preparando a non farlo. Non le deve fare quelle cose, è roba da dilettanti. Ci ha fatto prendere un contropiede. Sono cose che non deve assolutamente fare”.
Che tipo di leader è Zaccagni?
“Sicuramente è un leader tecnico. Da come l’ho ritrovato mi sembra stia prendendo le caratteristiche anche di leader emotivo. È in evoluzione”.
Arriva Insigne?
“Non ne ho assolutamente idea. Avevamo parlato di altri ruoli, una volta sistemati quelli la considerazione spetta alla società. Sono molto affezionato a lui, come un figlio, ci ho passato anni bellissimi insieme. Poi bisogna fare i conti con la società, i ruoli indispensabili erano altri”.
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