Serie A
Como, squadra solida e tra le migliori difese spendendo poco
Dopo la sconfitta contro il Sassuolo, il Como (di Fàbregas) si prepara al prossimo match. Una squadra che sta facendo bene, costata poco e ben ottimizzata
Il Como di Cesc Fàbregas sembra davvero convincere e molto.
Una squadra che si sta rivelando più solida del previsto e tutto senza spendere un capitale imponente, come spesso avviene nel mondo del calcio.
Il tecnico spagnolo, infatti, ha saputo valorizzare il capitale che si ritrovato a disposizione ottenendo dei buoni risultati.
Se guardiamo il campionato, infatti, la squadra lombarda si trova al sesto posto (con 24 punti) e vede la vetta solitaria della Roma abbastanza vicina (i giallorossi sono primi con 27 punti).
Insomma, un traguardo che davvero sarebbe stato – fino a non molto tempo fa – davvero inspiegabile.

L’ESULTANZA URLO DI CESC FABREGAS ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Ecco alcuni nomi (del Como) suoi quali si sta fondando la fortuna della squadra
Del Como si sta parlando spesso in relazione al talento e alle giocate di Nico Paz ma anche si parla di Assane Diao, di Jesus Rodriguez e di Addai.
Ma quello che sta mancando è, anche, analizzare che il Como ha una delle migliori difese del campionato: basti pensare che negli ultimi due mesi – ottobre e novembre – ha incassato solo 3 gol in 8 partite. Quindi, non solo attacco e centrocampo ma anche una strategia tecnica di protezione che rassicura, inevitabilmente, gli uomini davanti più liberi di esprimersi senza troppe preoccupazioni.
Un altro grandissimo talento della società comasca è stato quello di acquistare due giocatori (Jacobo Ramon e Diego Carlos) per un complessivo di 5 milioni di euro (2,5 milioni a testa) e proprio questi due gioielli sono i due pilastri sui quali si fonderebbe la difesa del Como.
Insomma, un allenatore che starebbe mostrando che si può lavorare anche con una rosa non necessariamente milionaria ma, anche, una visione complessiva della società nel puntare sulle giuste pedine da inserire.
L’ultima gara contro il Sassuolo ha portato i risultati sperati (2-1 in casa contro una squadra che sta dimostrando di meritare la Serie A) ma la squadra di Fàbregas già pensa alla gara del 6 dicembre contro l’Inter perché, in questo campionato, non è permesso rimuginare troppo e occorre darsi da fare per continuare a risalire la china!
Serie A
Benedyczak rilancia il Parma, Gilardino resta terzultimo
La sfida salvezza tra Pisa e Parma finisce 0-1 per gli ospiti, decisivo il calcio di rigore di Benedyczak nella ripresa: Cuesta respira e Gila affonda.
Pisa-Parma 0-1, il recap del match
Respira il Parma di Carlos Cuesta, che si aggiudica una scontro diretto dal peso specifico incalcolabile in chiave salvezza. Per piegare il Pisa basta un calcio di rigore di Benedyczak, sempre più decisivo al rientro dall’infortunio e scelto “a sorpresa” in luogo di Cutrone. Con questo colpo esterno, i ducali si issano al 15esimo posto con 14 punti. A +4 dalla zona retrocessione, occupata proprio dalla squadra di Alberto Gilardino.
Il tecnico spagnolo abiura il doppio centravanti in una delle gare più importanti della stagione, scegliendo i rientranti Benedyczak e Ondrejka alle spalle dell’inamovibile Pellegrino. Fa esattamente il contrario il suo omologo italiano, che conferma le due punte dando continuità a Meister (in crescita dopo un approccio difficile al calcio italiano) al fianco di Nzola. La partita, però, si sblocca già sul finire della prima frazione.
Il direttore di gara, il signor Daniele Doveri, viene richiamato dal VAR per un tocco di mano in area da rigore di Caracciolo. Calcio di rigore assegnato agli ospiti, dopo l’On Field Review, e realizzazione impeccabile da parte dell’attaccante polacco. Il Pisa prova a reagire ma non riesce a sfondare il muro eretto della squadra emiliana, sino a perdere la testa nel finale a causa della frustrazione per la pesante sconfitta.
Nervosismo esemplificata dal gesto folle proprio di Nzola, che rimedia un rosso diretto per aver scalciato Keita nei minuti di recupero. L’angolano salterà un altro match delicatissimo, quello contro il Lecce di settimana prossima. Una doppia tegola per Gilardino, dal momento che, qualora l’ex Spezia e Fiorentina dovesse venire convocato dall’Angola per la Coppa d’Africa, potrebbe dover rinunciare in anticipo al suo centravanti.

M’Bala Nzola ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Serie A
Udinese-Genoa, le formazioni ufficiali
A pochi minuti dal fischio d’inizio di Udinese-Genoa, sono state diramate le formazioni ufficiali che scenderanno in campo allo Stadio Friuli alle 18.
Alle 18, allo Stadio Friuli, andrà in scena Udinese–Genoa, penultima partita di questa 14° giornata di Serie A. La squadra di Runjaić, davanti ai propri tifosi, cerca un successo che le permetterebbe di scavalcare in un sol colpo Lazio, Cremonese e Sassuolo e di portarsi a -1 dalla Juventus, quindi a ridosso della zona Europa.
I bianconeri, però, dovranno fare i conti con un Grifone ritrovato dall’arrivo in panchina di Daniele De Rossi. La squadra rossoblù, reduce da 5 punti nelle ultime 3 partite, vuole la seconda vittoria consecutiva per tenere a distanza la zona retrocessione diretta.

Kosta Runjaić pensieroso ( FOTO KEYPRESS )
Udinese-Genoa, le formazioni ufficiali
Udinese (3-5-2): Okoye; Bertola, Kabasele, Solet; Zanoli, Piotrowski, Karlström, Ekkelenkamp, Zemura; Zaniolo, Davis
Genoa (3-5-2): Leali; Marcandalli, Otoa, Vásquez; Norton-Cuffy, Malinovskyi, Masini, Thorsby, Aaron Martín; Vitinha, Colombo

Serie A
Hellas Verona, dal Parma all’Atalanta: un déjà vu dal 2024
L’Hellas Verona trova la prima vittoria in questo campionato e a farne le spese è l’Atalanta di Palladino. Tante analogie con lo stesso periodo dell’anno scorso.
Al Bentegodi la squadra di Zanetti ritorna a ruggire contro la Dea e conquista per la prima volta il bottino pieno in questa stagione. Potrebbe essere arrivato il momento della svolta in casa gialloblu.
Hellas Verona, vittoria liberatoria come un anno fa: è la n°300
Le stagioni 2024/2025 e 2025/2026 del club veneto presentano diversi punti in comune e uno di questi è il momento vissuto dalla squadra a cavallo tra dicembre e gennaio. L’Hellas Verona a questo punto della stagione scorsa era reduce dal bruttissimo KO interno contro l’Empoli per 1-4 e la posizione di Zanetti era più in bilico che mai.
Il match successivo era quello di Parma contro la squadra di Pecchia, etichettato come ultima spiaggia per il tecnico di Valdagno e in quell’occasione Coppola, Sarr e Mosquera gli permisero di salvare la panchina e portare a termine l’impresa in quel di Empoli.
Quest anno la situazione era più o meno la stessa, dopo le sconfitte pesanti con, ironia della sorte, proprio Parma e successivamente anche Genoa, tutto l’ambiente invocava l’esonero ma Sogliano e la società hanno deciso di fare all in sulla 14° giornata. La scommessa è stata dunque vincente, almeno per il momento, con la super vittoria contro l’Atalanta (la 300° della sua storia in Serie A) per 3-1. Un successo casalingo ritrovato dopo l’ultimo datato febbraio 2025.
Visto il precedente ora le aspettative dei tifosi sono quelle di vedere un cambio di marcia e recuperare terreno sulle concorrenti alla salvezza. Il calendario non arriva in soccorso dell’Hellas che dovrà vedersela con Fiorentina, Milan, Torino e Napoli nelle prossime giornata.

PAOLO ZANETTI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
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