Serie A
Inter, Chivu e Inzaghi a confronto anche negli infortuni
L’Inter ha una serie di infortuni ma, a rispetto all’anno scorso, decisamente dimezzati. Vediamo le differenze tra Chivu e Inzaghi e capire la nuova Inter
In casa Inter ci si prepara al derby della madonnina. Restano alcuni problemi, nello specifico ben 4 infortunati in casa nerazzurra: Darmian, Mkhitaryan, Di Gennaro e Palacios che si devono considerare in aggiunta a Dumfries. Tuti si stanno allenato – in modo separato – per poter risolvere i loro problemi.
C’è, nell’aria, una certa preoccupazione per la partita che tingerà lo stadio San Siro di rossonero e di nerazzurro ma, va anche detto, che il tecnico rumeno (Cristian Chivu) ha dimostrato di essere molto più bravo del suo predecessore (Simone Inzaghi) nel gestire i suoi giocatori.
Prima di novembre l’infermeria nerazzurra era satura di persone: De Vrij, Acerbi, Carlos Augusto, Barella, Calhanoglu, Zielinski e Lautaro Martinez. Otto giocatori tutti fermi che facevano presagire una sorta di replica di quello che era avvenuto nella precedente stagione.

SIMONE INZAGHI PENSIEROSO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Come si sono comportati i due tecnici dell’Inter?
Ma, a questi nomi, va detto che Chivu ha saputo recuperarne molti e risultare – almeno vedendo questi dati in modo asettico – più bravo nella gestione dei giocatori.
Mentre Inzaghi aveva mostrato due versioni della stessa squadra nerazzurra: impeccabile vs fasi di buio assoluto in campo che hanno fatto perdere svariati punti preziosi.
Chivu sembra avere una dote innata nel cercare di calmare i ragazzi e fargli credere in loro stessi; sembrerebbe sempre più certo che il tecnico rumeno sappia incarnare bene una sorta di eroe mitologico per metà coach e nell’altra metà psicologo.
Ma oltre questa dote, va anche detto che il tecnico è riuscito a dimezzare il numero degli infortunati; motivo? Fiducia cieca nello staff medico – evitando qualsiasi sforzo che possa inficiare sulla salute dei suoi o su un’eventuale ricaduta, turnover che permette a tutti di esprimersi (ricostruendo, in alcuni casi, anche la fiducia in se stessi) e che, soprattutto, protetto gli stetti giocatori.
Continuando a fare il confronto con Simone Inzaghi, il numero di punti fino ad ora conquistati – considerati nello stesso periodo – è in parità: 24.
Ma, a questo dato, andrebbe considerato il periodo del passaggio da un tecnico all’altro dove Chivu si è ritrovato a gestire un club demotivato e sconfitto nell’anime (dopo il fallimento in Serie A contro il Napoli e la sconfitta contro il PSG in Champions League).
Serie A
Torino, Cairo rassicura Baroni: “Esonero? Non è in discussione”
Il presidente del Torino, Urbano Cairo, conferma la fiducia a Marco Baroni, nonostante i soli quattro punti di margine sulla zona retrocessione.

Torino, le parole di Cairo
Sconfitta bruciante con il Milan
Dopo la sconfitta per 3-2 contro il Milan, il presidente del Torino, Urbano Cairo, ha rilasciato dichiarazioni importanti riguardo alla posizione dell’allenatore Marco Baroni. Cairo ha sottolineato che Baroni non è in discussione, nonostante il risultato negativo. “Il tema non è l’allenatore. Qualcosa è mancato”, ha affermato Cairo, indicando che la squadra avrebbe dovuto gestire meglio la situazione dopo l’espulsione che ha lasciato i granata in dieci uomini. Ha anche elogiato la prestazione di Zapata, definendola una bella partita. La prossima sfida contro la Cremonese è cruciale, e Cairo ha dichiarato che la squadra deve affrontarla come se fosse l’ultima gara della stagione.
Verso la sfida contro la Cremonese
Con l’ombra della sconfitta ancora presente, il Torino si prepara per la prossima partita di campionato contro la Cremonese. L’incontro sarà decisivo per rialzare il morale della squadra e dimostrare che il percorso intrapreso con Baroni è quello giusto. L’enfasi sarà posta sulla concentrazione e sulla capacità di non ripetere gli errori commessi contro il Milan. Baroni avrà l’occasione di dimostrare che la fiducia di Cairo in lui è ben riposta, cercando di ottenere un risultato positivo che possa rilanciare le ambizioni del Torino in campionato.
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Fonte: l’account X di Schira.
Urbano #Cairo: “#Baroni non si discute. Il tema non è l’allenatore. Qualcosa è mancato. Abbiamo preso il 3-2 del #Milan quando eravamo in dieci: dovevamo essere più furbi noi. Oggi bella partita di #Zapata. Sabato contro la Cremonese dobbiamo giocare come se fosse l’ultima gara”
— Nicolò Schira (@NicoSchira) Dec 8, 2025
Serie A
Pisa, la Nigeria convoca Akinsanmiro per la Coppa d’Africa
Ebenezer Akinsanmiro convocato dalla Nigeria per la Coppa d’Africa: il giovane talento è attualmente in prestito al Pisa con un futuro ancora incerto.

ALBERTO GILARDINO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
La Convocazione di Ebenezer Akinsanmiro
La Federcalcio della Nigeria ha deciso di convocare Ebenezer Akinsanmiro, giovane centrocampista nato nel 2004, per la prossima Coppa d’Africa. Attualmente in prestito al Pisa, il giocatore ha attirato l’attenzione grazie alle sue prestazioni sul campo. Il Pisa ha un’opzione di acquisto fissata a 6 milioni di euro, ma l’Inter, club proprietario del suo cartellino, ha inserito una clausola di riacquisto del valore di 7 milioni di euro. Questa mossa strategica potrebbe permettere all’Inter di mantenere un controllo sul futuro del giocatore, garantendosi la possibilità di riportarlo a Milano se le sue prestazioni continueranno a essere all’altezza delle aspettative.
Opportunità e Scenari Futuri
La convocazione per la Coppa d’Africa rappresenta un’importante opportunità per Akinsanmiro di mettersi in mostra su un palcoscenico internazionale. Le sue prestazioni con la nazionale potrebbero influenzare le decisioni future sia del Pisa che dell’Inter riguardo al suo trasferimento definitivo o a un eventuale ritorno alla base. Questa situazione offre al giovane centrocampista non solo una vetrina per dimostrare il suo valore, ma anche la chance di far salire il suo valore di mercato. Gli occhi di molti osservatori saranno puntati su di lui durante la competizione, e le sue performance potrebbero essere decisive per il suo futuro professionale.
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Fonte: l’account X di Schira.
#Nigeria’s Football Federation have called Ebenezer #Akinsanmiro (born in 2004) for African Cup. The midfielder is currently on loan at #Pisa, which have the option to buy (€6M) but #Inter have a buyback clause (€7M). #transfers 🇳🇬
— Nicolò Schira (@NicoSchira) Dec 9, 2025
Serie A
Serie A, classifica marcatori: è derby per la vetta
Dopo la 14° giornata la classifica marcatori della Serie A si aggiorna e vede al comando due attaccanti contemporaneamente. Sfida che sa di derby.
Con i posticipi del lunedì anche questa giornata si è conclusa. L’ultimo incontro in ordine di tempo nello specifico ha avuto un grosso peso sulla classifica marcatori.
Serie A, Pulisic e Lautaro guidano la classifica marcatori
Questa nuova stagione ha evidenziato un problema che più degli altri identifica il calcio italiano nel resto d’Europa, ovvero quello del gol. Una delle giornate passate (la 7°) ha addirittura registrato il più basso numero di reti segnate nella storia della Serie A e di conseguenza anche la classifica marcatori è stata pesantemente influenzata.
Attualmente in Italia infatti, rispetto alle altre leghe europee, il numero di gol segnati dai giocatori nelle prime posizioni è di gran lunga inferiore a quello dei leader di Liga, Premier League, Bundesliga e Ligue 1. L’egemonia di Mbappé (16 gol in 16 partite), Harry Kane (17 gol in 13 partite), Greenwood (10 gol in 15 partite) e Haaland (15 gol in 15 partite) non è paragonabile a quella dei leader della Serie A.
Infatti, al comando della classifica marcatori della Serie A ci sono Lautaro Martinez e Christian Pulisic entrambi a 7 gol. Lo statunitense ha siglato proprio ieri sera una doppietta contro il Torino, che gli ha permesso di agganciare il toro. Attualmente dunque il duello per il titolo è fra Inter e Milan, in un vero e proprio derby anche tra singoli.
Un dato sicuramente negativo ma che rispecchia in pieno la mancanza innanzitutto di giocatori di caratura internazionale e inoltre dimostra la differenza di ritmi tra partite giocate in patria e in Europa. La tattica prevale quasi sempre e dunque il giocatore ritenuto minaccia principale spesso viene efficacemente eclissato.

LAUTARO MARTINEZ PENSA ALLA CHAMPIONS LEAGUE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
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