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Vicenza-Genoa 1996/97, i biancorossi passarono il turno al replay

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COPPA ITALIA

Torna la Coppa Italia, tornano gli amarcord anni ’90: ci occupiamo di Vicenza-Genoa, con il match del 1996/97 dove i biancorossi passarono al replay.

Dopo la pausa estiva, con l’inizio della nuova stagione con la Coppa Italia, riprendiamo gli amarcord anni ’90: ci occupiamo di Vicenza-Genoa, edizione 1996/97, l’edizione trionfale per i biancorossi di Francesco Guidolin: i veneti passarono il turno al replay, sul modello della FA Cup inglese.

Vicenza-Genoa 1996/97, riparte con la nuova stagione gli amarcord anni '90: nell'edizione trionfale per i veneti di Francesco Guidolin, passarono il terzo al replay, sul modello della FA Cup inglese

Vicenza-Genoa 1996/97, nell’edizione del trionfo dei biancorossi una curiosità: con i grifoni il turno si passò al replay, come nella FA Cup inglese

Dopo la pausa estiva, riprendiamo la nostra consueta rubrica sul calcio anni ’90, basandoci sui match che si giocheranno durante questa stagione: con il primo turno di Coppa Italia, il sorteggio vede di fronte Vicenza-Genoa, una sfida che oggi è impari per via che i biancorossi si trovano in Serie C e i grifoni in Serie A, ma appunto negli anni ’90 il pronostico era totalmente diverso, soprattutto nell’edizione 1996/97, quella indimenticabile per chi tifa Vicenza, quella del magico trionfo della squadra allora guidata da Francesco Guidolin. La sfida tra veneti e grifoni andò in scena al terzo turno della competizione.

I biancorossi eliminarono al secondo turno la Lucchese, mentre i grifoni eliminarono Lecce e la Sampdoria, con gli odiati cugini eliminati al replay. Infatti, solo in questa edizione della Coppa Nazionale fu introdotta una modifica regolamentare, sul modello della Fa Cup inglese: nei turni che si giocavano partita unica, se il match finiva in pareggio, la sfida veniva ripetuta campi invertiti, se continuava il segno X, tempi supplementari ed eventuali rigori. Il tutto per cercare di rendere più interessante la manifestazione, ritenuta troppo snobbata dai club.

Il Vicenza fu una vera eccezione, lo dimostrò appunto contro il Genoa: il primo match si giocò il 23 ottobre 1996 a Marassi, finì con un pareggio per 1 a 1, vantaggio biancorosso con capitan Viviani cui rispose Masolini per i grifoni. Il replay si giocò il 6 novembre, al Romeo Menti: il match winner fu uno degli eroi del trionfo biancorosso , Giovanni Cornacchini che firmò il gol vittoria al 61 minuto.

Il resto come sappiamo è storia, compresa la mitica doppia finale con il Napoli, i tifosi biancorossi che vedranno la sfida di domani ricorderanno quei mitici giorni, con la speranza di tornare grandi come allora.

Coppa Italia

Milan, l’addio amaro alla Coppa Italia riaccende il tema della rosa corta

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Milan – Errori tecnici, seconde linee insufficienti e un organico troppo leggero per reggere il doppio fronte. La sconfitta dell’Olimpico conferma i limiti strutturali della squadra di Allegri.

L’eliminazione del Milan agli ottavi di Coppa Italia per mano della Lazio lascia più di un rimpianto. Alla vigilia, Allegri aveva avvertito i suoi su Sportmediaset: «Servirà giocare molto bene dal punto di vista tecnico». Un campanello d’allarme che si è rivelato profetico. All’Olimpico, infatti, proprio la qualità tecnica è mancata. Le occasioni più pericolose dei biancocelesti sono nate da errori evitabili in uscita, soprattutto di De Winter e dei compagni di reparto.

Rispetto alla sfida di campionato, il Milan ha creato qualcosa in più, ma è uscito sconfitto 1-0 per il gol di Zaccagni a difesa schierata, una situazione su cui Allegri e il suo staff insistono molto in settimana. In una gara povera di qualità, la Lazio di Sarri ha avuto almeno il merito di provarci con maggiore convinzione.

Milan, su chi puntare il dito?

Puntare il dito contro un singolo sarebbe ingeneroso, ma è evidente che le seconde linee – Estupiñán escluso – non abbiano sfruttato la chance. De Winter è apparso insicuro, Ricci non ha inciso, Loftus-Cheek è stato appena sufficiente e Nkunku ha sprecato un’altra occasione per sbloccarsi. Qualche segnale interessante è arrivato da Jashari, ancora però lontano dalla miglior condizione.

Milan

RAFAEL LEAO RAMMARICATO DOPO UN GOL FALLITO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

La debolezza strutturale della rosa rossonera emerge con forza: appena 19 giocatori reali a disposizione e molti giovani chiamati a coprire buchi importanti. Un limite che rende complicato competere su due fronti, come già visto a inizio stagione con il ko per 3-0 contro la Cremonese, in parallelo al crollo del Napoli contro il Verona un anno prima. Anche Conte, senza impegni europei, uscì dalla Coppa Italia contro la Lazio: un destino simile che racconta le difficoltà di chi non può permettersi rotazioni profonde.

Allegri spera almeno di replicare l’epilogo della scorsa stagione di Conte, trasformando una delusione di metà anno in un finale in crescendo. Per farcela, però, servirà ben altro rispetto alla prova opaca vista all’Olimpico.

 

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Coppa Italia

Lazio, Sarri: “Basic è tra i migliori nei movimenti”

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Maurizio Sarri elogia Basic dopo la vittoria della Lazio sul Milan in Coppa Italia, definendolo uno dei giocatori più affidabili.

Il Trionfo della Lazio in Coppa Italia

La Lazio ha ottenuto una vittoria preziosa contro il Milan, consolidando la propria posizione nel torneo di Coppa Italia. La partita, caratterizzata da una prestazione convincente dei biancocelesti, ha visto emergere alcuni protagonisti chiave. Tra questi, il centrocampista Toma Basic, il cui contributo è stato particolarmente apprezzato dall’allenatore Maurizio Sarri. Dopo la gara, Sarri ha sottolineato come Basic si sia dimostrato uno dei giocatori più affidabili in termini di movimenti in campo.

Le Parole di Sarri su Toma Basic

Maurizio Sarri ha espresso parole di grande stima nei confronti di Toma Basic, evidenziando come il suo ruolo sia cruciale per l’equilibrio della squadra. “A livello di movimenti, Basic è tra i più affidabili, se non il più affidabile,” ha dichiarato Sarri, lodando la capacità del centrocampista di interpretare al meglio le dinamiche del gioco. La prestazione del croato è stata determinante per il successo della Lazio, dimostrando ancora una volta il valore aggiunto che porta alla squadra.

Per altre notizie sul calciomercato, clicca qui.

Fonte: l’account X di Gianluca Di Marzio

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Coppa Italia

Sarri: “Noslin non penso verrà ceduto. Tavares lo sto facendo giocare poco, spero si arrabbi. Insigne? Vedrà la società”

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Lazio

Maurizio Sarri commenta in conferenza stampa la vittoria della Lazio per 1-0 contro il Milan in Coppa Italia

Maurizio Sarri ha parlato in conferenza stampa al termine del match di Coppa Italia tra Lazio e Milan, in cui la sua squadra ha conquistato la vittoria per 1-0.

Le parole di Sarri in conferenza stampa

I cambi sono stati la soluzione

“Secondo me le sostituzioni ci hanno dato un buona porto anche sabato, molto probabilmente ci avevano portato a fare risultato. abbiamo tanti ragazzi che vengono dagli infortuni e non sono al massimo, ci stanno aiutando in spezzoni di partita. Visto come stanno evolvendo, molto presto ci daranno un contributo più importanti. I cambi sono stati un fattore sicuramente”.

Noslin è entrato benissimo: merita più spazio? Andrà via a gennaio?

“La cessione non penso, non abbiamo parlato di questo. È un giocatore complicato da connotare, nelle partite come queste con più spazi diventa un giocatore che può fare la prima punta. Contro le squadre più chiuse fa fatica. Nelle ultime partite sta entrando più spazio, ho la sensazione che ci potrebbe dare una grossa mano”.

La Lazio sta diventando una squadra da big match?

“Non c’è un rapporto tra squadre forti e deboli, c’è anche un discorso di caratteristiche, contro squadre che giocano di più troviamo più spazi. Speriamo sia un discorso di motivazioni che è più facilmente risolvibile”.

Tavares è entrato bene: come lo si recupera?

“Non è un soggetto semplice. Ci ho provato con le buone all’inizio ma lo stavo perdendo. Ora sto provando con le cattive, lo sto tenendo a distanza, lo sto facendo giocare poco e spero che lui si incazzi (ride, ndr.)”.

Sabato c’era Luis Alberto allo stadio, stasera c’era Milinkovic. Ci ha pensato a fargli uno squillo?

“Credo si stiano abituando a stipendi che qui non possono prendere. Fa piacere che due ragazzi siano così legati al gruppo e a questi colori. Ho visto una foto con l’esultanza di Sergio al gol, è bello. Ora loro viaggiano su situazioni economiche difficilmente proponibili. Uno ci farebbe comodo per qualità tecniche e di assist, l’altro ha sempre fatto doppia-doppia. Ci farebbero comodo tutti e due”.

Le piace vedere Mario Gila che sale palla al piede? 

“Lo stiamo preparando a non farlo. Non le deve fare quelle cose, è roba da dilettanti. Ci ha fatto prendere un contropiede. Sono cose che non deve assolutamente fare”.

Che tipo di leader è Zaccagni?

“Sicuramente è un leader tecnico. Da come l’ho ritrovato mi sembra stia prendendo le caratteristiche anche di leader emotivo. È in evoluzione”.

Arriva Insigne?

“Non ne ho assolutamente idea. Avevamo parlato di altri ruoli, una volta sistemati quelli la considerazione spetta alla società. Sono molto affezionato a lui, come un figlio, ci ho passato anni bellissimi insieme. Poi bisogna fare i conti con la società, i ruoli indispensabili erano altri”.

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