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Barcellona, pressing sulla UEFA per il debutto europeo: perchè vuole la prima in trasferta

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Barcellona, Camp Nou

Il Barcellona ha chiesto alla UEFA di giocare in trasferta la prima gara di Champions. Vuole completare i lavori al nuovo Stadio Camp Nou.

Nessun passo indietro per il Barcellona

Il Barcellona non vuole fare passi indietro: l’obiettivo è inaugurare e chiudere la stagione 2025/26 nel nuovo Spotify Camp Nou. Il progetto è simbolo di una visione sportiva e finanziaria attorno al quale ruota l’intero futuro del club. Per guadagnare tempo prezioso, la società blaugrana ha chiesto ufficialmente alla UEFA di disputare in trasferta la prima giornata della fase a gironi di Champions League.

Se dovesse accettare, i catalani avrebbero due settimane extra per completare gli ultimi lavori nello stadio, che sarebbe pronto a ospitare il debutto europeo nella seconda giornata. La posizione della dirigenza è una: niente più partite a Montjuïc.Non contempleremo in nessun caso un ritorno a Montjuïc“. Ecco, quanto dichiarato dal presidente Joan Laporta in un’intervista a Mundo Deportivo. Una posizione ferma e che non ammette alcun compromesso.

Barcellona

Dalla Liga “ok”, la UEFA “Ni”

Nonostante il Comune non abbia autorizzato l’utilizzo del nuovo impianto per il Trofeo Gamper del 10 agosto, Laporta ha ribadito che i piani non cambieranno. E nel frattempo La Liga ha già accolto la richiesta del club, concedendo che le prime tre giornate di campionato si disputino tutte in trasferta (contro Maiorca, Levante e Rayo Vallecano). Il debutto al Camp Nou, dunque, è previsto per metà settembre contro il Valencia.

Con la UEFA, però, la situazione è più delicata. Secondo il regolamento, tutte le partite della fase a gironi devono essere disputate nello stesso stadio. Questo significa che, se il Camp Nou non dovesse essere pronto per la seconda giornata, il Barça sarebbe obbligato a tornare a Montjuïc almeno fino a febbraio. E questa è una soluzione che il club vuole assolutamente evitare.

Laporta si è detto fiducioso in un esito positivo della richiesta. Forte, anche, di un rapporto ristabilito con il presidente UEFA Aleksander Ceferin. “Il 28 agosto, al sorteggio, rispetteranno la nostra richiesta”, ha dichiarato. E allora vedremo se sarà così. A volte, bluffare funziona.

Champions League

Real Madrid in crisi, Xabi Alonso a rischio esonero: Zidane e Klopp i nomi più caldi per il dopo

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Real Madrid

La sconfitta col Manchester City pesa molto in casa Real Madrid. Florentino Pérez valuta il cambio in panchina, ma il sostituto non è ancora deciso.

La caduta del Real Madrid entra in una fase critica e Xabi Alonso è ora davvero a un passo dall’esonero. La sconfitta al “Bernabéu” contro il Manchester City per 1-2, arrivata dopo il ko interno con il Celta Vigo in Liga, è considerata da molti media spagnoli la prova del nove. L’allenatore basco ha fallito anche questo esame, e il suo futuro è più incerto che mai.

Le attenuanti non mancano, soprattutto in difesa, dove una lunga serie di infortuni ha costretto Alonso a schierare una linea improvvisata. Ma ciò non basta a spiegare il crollo di una squadra che aveva iniziato la stagione con 13 vittorie nelle prime 14 gare tra Liga e Champions, grazie anche a un Mbappé finalmente centrale nel progetto.

Un declino graduale per il Real Madrid

Il declino è stato graduale. Pareggi con Elche e Rayo, un successo sofferto ad Atene, l’1-1 col Girona, la parentesi positiva di Bilbao e poi il tonfo casalingo contro il Celta Vigo, che ha fatto scivolare il Real a -4 dal Barcellona. Sullo sfondo, una gestione dello spogliatoio fredda e distante, molto diversa da quella empatica di Ancelotti. Il gruppo non sembra compatto e alcune tensioni — su tutte quelle con Vinicius — hanno alimentato il malessere.

Real Madrid

Perez non ha ancora preso una decisione, anche perché resta da capire chi potrebbe subentrare a stagione in corso. Il sogno proibito è Jurgen Klopp, che però non sembra intenzionato a rientrare in panchina. Più percorribile il clamoroso ritorno di Zinedine Zidane, che potrebbe accettare un incarico breve in attesa della panchina della Francia. Le alternative interne portano ai nomi di Arbeloa e Solari.

Per Xabi Alonso, intanto, il tempo sta per scadere.

 

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Champions League

Napoli, altra notte amara in Europa: cosa si cela dietro i zero punti fuori casa?

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Napoli – La squadra di Conte crolla 2-0 col Benfica. Stanchezza, infortuni e fragilità esterne alimentano l’emergenza Champions.

Ennesima trasferta complicata per il Napoli, che al “Da Luz” incassa la terza sconfitta esterna consecutiva in questa Champions League. Contro il Benfica di Mourinho, gli azzurri appaiono fin da subito in difficoltà: atteggiamento rinunciatario, troppi errori e un primo tempo chiuso sull’1-0 che sta persino stretto ai portoghesi. La ripresa si apre con la magia di tacco di Rios e spegne definitivamente ogni speranza, nonostante qualche timido segnale d’orgoglio.

Napoli, le “scuse” di Conte

Conte imputa la prestazione opaca al calendario fitto e alle energie ridotte, ricordando che la squadra gioca ogni tre giorni e che molti titolari sono sempre in campo. A pesare, però, non c’è solo la stanchezza. In Portogallo mancavano sette giocatori chiave, mentre alcuni nuovi arrivi – come Lucca, ancora poco convincente – non riescono a offrire le rotazioni necessarie.

Napoli

LA GRINTA DI ANTONIO CONTE CHE INDICA IL SEGNO DUE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Il problema delle trasferte europee, per il tecnico, resta comunque evidente. Se in casa le sue squadre hanno perso solo tre volte in 25 partite di Champions, lontano dal proprio stadio il bilancio è nettamente negativo, con 13 ko su 25 incontri. Le ultime quattro sconfitte esterne sono tutte consecutive, tre delle quali proprio in questa stagione con il Napoli.

Per centrare i playoff servirà una svolta immediata, a partire dal 20 gennaio nella delicatissima sfida in Danimarca contro il Copenhagen.

 

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Champions League

Juventus, ricavi record in Champions | I numeri

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Juventus

Juventus – Il 2-0 sul Pafos vale altri 2,1 milioni. Con due gare alla fine della League Phase, la squadra di Spalletti è ora in zona playoff.

La Juventus chiude il 2025 europeo con la vittoria per 2-0 contro il Pafos nel quinto turno della League Phase di Champions League. Dopo un primo tempo definito “a tratti imbarazzante” da Spalletti, i bianconeri hanno risolto la partita nella ripresa grazie ai gol di McKennie e Jonathan David, schierato dal primo minuto al centro dell’attacco. È il secondo successo in sei partite e vale una posizione solida in zona playoff quando mancano solo due giornate alla fine della fase.

Juventus, i numeri degli incassi

Ma la Champions significa anche cifre pesanti. Con i 2,1 milioni ottenuti dal successo sul Pafos, la Juventus arriva a 4,9 milioni ricavati dai risultati nelle partite fin qui disputate. Sommando i premi per la partecipazione (18,62 milioni), i diritti tv (17,76 milioni) e il ranking storico (9,34 milioni), l’incasso totale sale a circa 50,62 milioni di euro. A fine League Phase si aggiungerà inoltre un bonus minimo di 275mila euro legato al piazzamento finale.

Juventus

Weston McKennie ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Il 2026 bianconero si aprirà il 21 gennaio con la sfida casalinga al Benfica, seguita dalla trasferta del 28 nel Principato contro il Monaco dell’ex Pogba. Solo allora si saprà se la squadra di Spalletti avanzerà direttamente al turno successivo o passerà dai playoff.

 

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