Serie A
Udinese, ufficiale Bertola: “la nazionale è il sogno di tutti coloro che giocano a pallone, l’Udinese è la scelta giusta”
Nicolò Bertola è stato presentato ufficialmente come nuovo difensore dell’Udinese: raccoglierà l’eredità di Bijol, passato al Leeds. Ecco le sue prime parole.
È arrivato il grande giorno per Nicolò Bertola: oggi si è tenuta la presentazione ufficiale, accompagnata dalla consueta conferenza stampa. Il difensore classe 2003, cresciuto nello Spezia, è stato acquistato per raccogliere l’eredità di Jaka Bijol, passato al Leeds United in questa sessione estiva di mercato.
Di seguito, le prime parole di Bertola da nuovo giocatore dell’Udinese:
Prende la parola il dg Collavino:
“Ben ritrovati nel ritiro di Lienz. Crediamo molto nel valore della condivisione con i media. Il ritiro e la preparazione sono momenti fondamentali, qui gettiamo le basi per la nuova stagione. Ci teniamo a condividere il lavoro che stiamo portando avanti anche quest’anno qui in Austria. Presentiamo due volti nuovi dell’Udinese, non saranno gli unici, siamo soltanto all’inizio. Bertola è un ragazzo che volevano tanti club in Europa e siamo riusciti a portarlo a Udine. La nuova stagione è alle porte, siamo pronti ad affrontarla con entusiasmo, come quello che condividiamo con i nostri tifosi che ci stanno dando segnali interessanti nella campagna abbonamenti, sapete che di solito diamo i risultati solo alla fine delle fasi, ma posso dirvi che il numero di abbonati ad oggi è superiore a quello dell’anno scorso”.
Il microfono passa a Gianluca Nani (Group Tecnhical Director):
“Bertola è un ragazzo che ci ha fatto penare non per come si è comportato lui ma perchè lo volevano veramente da mezza Europa, Italia, Germania, Inghilterra, lo volevano tutti. E’ un ragazzo che ha sposato la nostra causa e che può crescere tantissimo, un profilo da Udinese. Viene da un infortunio, a brevissimo sarà a disposizione del mister”.
Parola al dt Gokhan Inler:
“Do un grande benvenuto a Bayo e Bertola, gli sono vicino tutti i giorni, sono arrivati in un ambiente bellissimo, due giocatori che ci daranno soddisfazioni e daranno il massimo per questa maglia. Sono sicuro che faranno bene con noi”.
Da qui le dichiarazioni di Bertola:
Da dove deriva la scelta dell’Udinese?
“Scegliere l’Udinese è una responsabilità importante, è un club che ha una storia fatta di tanti campioni. Spero di poter ripagare la fiducia che mi è stata data”.
Si sta provando la difesa a 4:
“Nella mia breve carriera ho giocato anche a 4, meno che a 3, ma è un ruolo che penso di poter fare tranquillamente”.
Parli qualche lingua? Sei uno dei pochi italiani:
“I ragazzi non italiani stanno un po’ imparando la lingua, quindi mi sto trovando bene. E’ anche un’occasione per imparare qualche lingua diversa”.
Come va con l’infortunio?
“Manca poco, sto finendo la fase di recupero dopo la lesione al retto femorale”.
Hai già due presenze in A di cui proprio una contro l’Udinese, ora torni con più esperienza nella massima categoria:
“Basandomi su quel poco che ho fatto per ora con la squadra, il livello è molto alto. Spero di ripagare la fiducia e di essere al livello di questa Serie A”.
Ci descrivi le tue caratteristiche?
“Mi piace giocare con la palla tra i piedi, partire dal basso. Difensivamente posso crescere nella prima aggressione e nel gioco aereo, lì devo lavorare molto. Mi ritengo abbastanza veloce nonostante l’altezza, ma devo migliorare sotto tanti aspetti”.
Può essere lo step giusto per arrivare in nazionale maggiore?
“Sicuramente, la nazionale è il sogno di tutti coloro che giocano a pallone, l’Udinese è la scelta giusta. Sono usciti tanti campioni che hanno vestito anche la maglia della nazionale. Mi reputo un giocatore che può dare tanto e che deve esprimere tutto il suo potenziale”.

Rome, Italy 10.03.2025 : Tijjani Noslin of Lazio, Oumar Solet of Udinese seen in action during Italian football championship Serie A Enilive 2024-2025 match SS Lazio vs Udinese Calcio at Stadio Olimpico in Rome
Serie A
Fiorentina: “Cronaca di una morte annunciata”. Il Verona vince 2-1 e sogna la salvezza
Notte nera al Franchi: la Fiorentina crolla ancora, il Verona vince 2-1 e vola a meno due dalla salvezza. Per i viola è sempre più inferno.
È buio pesto a Firenze. Lo spiraglio di luce acceso dall’autogol di Unai Núñez dura pochissimi minuti, giusto il tempo di illudere un Franchi già rassegnato, prima di spegnersi definitivamente sulla rete di Orban. Un altro colpo basso, l’ennesimo, in un momento che ha ormai poco di spiegabile per la squadra di Vanoli.
La partita parte anche con un certo equilibrio, ma è solo apparenza. Nei momenti in cui c’è da stringere i denti, soffrire, restare dentro la gara, la Fiorentina si dissolve. Succede sul primo gol di Orban, succede sistematicamente: la squadra viola appare assente proprio quando servirebbe compattezza, cattiveria, spirito di sopravvivenza. È un copione che si ripete, senza correttivi.
E dire che il clima lo aveva raccontato già prima del fischio d’inizio. In curva compare uno striscione ironico, figlio del gemellaggio con i tifosi del Verona: «Butei, chi arriva ultimo paga da bere». Un sorriso amaro, quasi profetico. Poi il campo fa il resto.
Il Verona, dopo aver battuto e travolto l’Atalanta, completa il colpaccio anche a Firenze, portando a casa sei punti in due partite che valgono il terzultimo posto a quota 12 e il sorpasso sul Pisa. La Fiorentina, invece, resta ferma a 6 punti, con una sola vittoria in 15 partite: numeri che rendono sempre più difficile anche solo immaginare una salvezza.
Alla fine piovono fischi, forti, inevitabili. Vanoli resta sotto accusa: non ha cambiato modulo quando sarebbe servito, non ha dato scosse, non ha trovato soluzioni. Il post-partita è il solito, triste rituale: giocatori increduli sotto la curva, cori duri – «Fate ridere» – e la sensazione che il fondo, orà e’stato davvero toccato.
Serie A
Pisa, Gilardino rischia l’esonero?
Il morale non è alto in casa Pisa: con una classifica che preoccupa, le voci sul futuro in panchina di Gilardino tornano a farsi sentire.
Non si può certo dire che il morale, in casa Pisa, sia alle stelle. La sconfitta contro il Lecce ha lasciato strascichi pesanti, forse più di quanto dica il semplice risultato. Terzo ko consecutivo, settima sconfitta stagionale e una classifica che continua a preoccupare: il Pisa resta in piena zona retrocessione, con la salvezza ora distante quattro punti. Un margine non ancora definitivo, ma che inizia a farsi sentire con il passare delle giornate.
A rendere il momento ancora più delicato è stata la prestazione offerta contro i salentini, probabilmente la prima davvero insufficiente di questo campionato. Un Pisa rinunciatario, poco incisivo, lontano parente di quello organizzato e propositivo visto finora.
Una prova che ha inevitabilmente riacceso le voci su un possibile esonero di Alberto Gilardino, già emerse un paio di mesi fa quando la prima vittoria in campionato tardava ad arrivare.

M’Bala Nzola ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Pisa, la salvezza non è un miraggio
Limitarsi ai numeri, però, rischia di offrire una lettura parziale della stagione nerazzurra. Finora il Pisa ha spesso tenuto testa a chiunque, ben figurando anche contro le big del campionato e mostrando un’identità precisa. La classifica è stata condizionata da diversi episodi sfavorevoli, tra sviste arbitrali e una cronica imprecisione sotto porta che ha inciso più del dovuto.
I dati sugli expected goals sono emblematici: il Pisa avrebbe dovuto realizzare circa sette reti in più, un dato che lo accomuna a Hellas Verona e Fiorentina, anch’esse coinvolte nella lotta salvezza. La squadra di Gilardino gioca, produce occasioni, resta dentro le partite, ma paga a caro prezzo la mancanza di cinismo nei momenti chiave.
Per questo motivo, la sensazione è che l’allenatore non sia realmente a rischio nell’immediato. La società continua a credere nel suo lavoro e nel percorso intrapreso, consapevole che questa sarebbe stata una stagione complicata.
Gennaio, però, rappresenterà uno snodo fondamentale: serviranno rinforzi mirati per dare più peso offensivo e provare a invertire una tendenza che finora non ha premiato il campo.
Il Pisa ha dimostrato di poter stare in Serie A. Ora tocca ai risultati confermare quanto di buono si è visto: solo così le voci sul futuro potranno lasciare spazio a una rincorsa ancora possibile.
Serie A
Fiorentina-Hellas Verona 1-2: botte da Orban, viola distrutti | Le pagelle gigliate
Doppietta di Orban e Fiorentina ancora al tappeto: è già finito il campionato per i viola? Non si vedono rimedi ad una retrocessione annunciata.
Al 93′ Orban gela il Franchi. L’attaccante gialloblu, complice l’ennesima dormita della squadra viola, regala tre punti pesantissimi all’Hellas Verona.
L’attaccante di Zanetti entrato a metà primo tempo a sostituire Giovane infortunato, con due reti, una nel finale della prima frazione e l’altra a tempo quasi scaduto inchioda Vanoli e i suoi in una posizione che non sembra poter dare più speranze alla tifoseria viola.
Una classifica inguardabile e avvilente: ultimissimo posto in classifica con solo 6 punti, senza essere riusciti a vincere neanche una gara su 15 portano la Fiorentina di Commisso diritta in Serie B, la zona salvezza è lontana 8 punti.
Fiorentina-Hellas Verona: le pagelle viola
DE GEA 5 – Ormai anche lo spagnolo diventa una delle spine della rosa viola, altro errore di posizione sul vantaggio veneto.
PONGRACIC 6 – Prova a far ripartire l’azione, dalla sua parte l’Hellas non sfonda.
COMUZZO 5,5 – Confermato dopo la partita di Coppa, forse non dà troppa copertura sul primo gol. Ringhia sempre sull’avversario.
RANIERI 4,5 – Perde clamorosamente la sfida con Orban sul primo gol, prende la traversa ad inizio ripresa. Anche sfortunato.
Dal 15’st FORTINI 5,5 – Prova a dare un po’ di sprint, ma anche lui è distratto nel gol che chiude la gara.
DODÒ 5 – Attacca con continuità, ma la precisione non c’è.
Dal 86′ st VITI – S.v.
MANDRAGORA 5 – Oggi si vede molto poco e si sente molto poco.
Dal 15’st RICHARDSON 6 – Mette un po’ di raziocinio in mediana, forse meriterebbe più spazio.
FAGIOLI 6,5 – Nella gara più difficile, forse la sua migliore prova stagionale. Offre ottimi palloni a Kean, che puntualmente spreca.
Dal st 86′ NDOUR – S.v.
SOHM 4– Inguardabile, come il pallone che serve a Kean ad inizio ripresa, sballatissimo, e poteva essere un’occasione d’oro.
Dal 23’st DZEKO 5,5 – Raro pallone toccato, e male.
PARISI 5,5 – Dalla sua parte la Fiorentina si fa infilare a fine primo tempo, anche se lui la sua prova di generosità la fa per tutta la gara.
GUDMUNDSSON 5,5 – Sempre nel vivo del gioco, prova a farsi vedere. Spreca però un contropiede per eccesso di altruismo in modo clamoroso.
KEAN 5 – Troppi errori, troppe occasioni sprecate. Senza gol non si vince. E la Fiorentina non vince, mai.
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