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Sassuolo, Berardi: “La retrocessione è stata tosta da digerire, il momento più brutto della mia carriera”

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Sassuolo

La bandiera del Sassuolo Domenico Berardi ha rilasciato un’intervista dove ha parlato della promozione in Serie A, della retrocessione e del suo infortunio.

Sassuolo, le parole di Berardi

L’infortunio grave contro il Verona? “Io subentravo da un altro infortunio, perché mi ero appena operato al ginocchio ed ero in fase di ripresa. Non ero sicuramente al 100%, però ci tenevo a dare una mano alla squadra e ho fatto il massimo per giocare. Poi l’abbiamo visto tutti, mi sono fatto male su un momento un po’ particolare della stagione ed è stata secondo me la parte più difficile da superare, perché da lì in poi il Sassuolo è entrato in un tunnel dove eravamo in vantaggio ma non riuscivamo mai a portare i punti a casa ed è stata anche una stagione un po’ sfortunata dopo il mio infortunio”.

La retrocessione? “La retrocessione è stata brutta da digerire, perché non poter dare una mano alla squadra e vederla da casa sdraiato su un divano mi ha fatto male, perché non riuscivo neanche i primi mesi ad andare allo stadio perché dovevo stare a riposo ed è stata dura da digerire. Dopo la retrocessione il momento più brutto della mia carriera è stato quello, quindi la ripartenza è stata dopo l’annuncio di Mister Grosso. Ci siamo detti di rimboccarci le maniche e da adesso in poi si pensa a lavorare duro, poi c’è stato l’annuncio di Mister Grosso e con lui sin da subito abbiamo parlato, ci ha fatto capire dai ragazzi che è il momento di dare il 100% per questo club e riportarlo dove merita”.

L’approccio con Fabio Grosso? “Mister Grosso si è presentato subito dall’inizio bene, ha ricreato quel gruppo che l’anno scorso un po’ si era perso, ha portato spensieratezza ed esperienza che aveva già vinto un campionato per Frosinone in Serie B, quindi anche grazie a lui che ci ha fatto entrare nell’ottica questo campionato è difficile. Poi il Mister ama questo sport, ci ha trasmesso passione, lavoro, sacrificio e come ho detto prima ha ricreato quel gruppo che l’anno scorso si era un po’ perso”.

Sassuolo

FABIO GROSSO PUNTA IL DITO ( FOTO SALVATORE FORNELLI )

Il tuo rapporto con Sassuolo? “Sassuolo come famiglia nasce da tanto tempo perché con Carnevali, Giorgio Squinzi e Adriana Spazzoli che mi hanno accolto come se fossi un figlio, poi loro purtroppo sono venuti a mancare e hanno preso in mano la situazione i figli Veronica e Marco, ci sono stati tanto vicini, mi sono stati tanto vicini anche nel momento in cui mi sono fatto male. Ho sempre detto che Sassuolo è famiglia, è casa e mi trovo bene. Essere la bandiera di Sassuolo mi rende orgoglioso perché non ce ne sono più di bandiere”.

Il rientro dall’infortunio?– “Il rigore col Mantova, sono andato sul dischetto, non vedevo l’ora di ritornare al gol. Ho fatto gol e per me è stata una liberazione. Vado a esultare sotto la curva, mi scappa qualche lacrima perché mi libero da tutto quello che ho passato nei mesi precedenti. Era un misto da emozione e ritornare a fare gol. È vero che quest’anno ho fatto tanti assist, ma la cosa che mi piace di più è quando la rete si muove e faccio gol”.

Lurienté e Thorstvedt? “Armand ha fatto un campionato strepitoso e insieme a me avevamo come conto in sospeso riportare il Sassuolo in Serie A. Quest’anno lui ha dato il massimo in tutti gli allenamenti e in tutte le partite. Ha anche vinto il capocannoniere della Serie B. Thorstvedt è un giocatore importante anche lui, è stato importante tutto il campionato fino a quando poi si è fatto male e si è dovuto operare”.

Ambizioni per la nuova stagione? “Questa stagione è stata sicuramente la stagione del riscatto per tutti noi, per il club. Adesso praticamente ci godiamo questa Serie A cercando di ripartire come siamo poi ripartiti quest’anno con la stessa voglia, la stessa determinazione di fare bene perché ci aspetterà sicuramente un campionato difficile, ma sono convinto che con la forza di questo gruppo si possono fare belle cose. Intanto ci godiamo questa festa”.

Sassuolo

Roma – Sassuolo 4-2; Stadio Olimpico lega calcio serieA 15/09/2019; Domenico Berardi
Rom – Sassuolo 4-2; Olympic Stadium football league Serie A 15/09/2019; Domenico Berardi
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Serie A

Inter, il bollettino medico di Acerbi: le sue condizioni

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Inter

L’Inter, tramite un comunicato diramato sul proprio sito ufficiale, ha reso pubblico il bollettino medico degli esami di Acerbi.

Dopo essersi fatto male nella partita tra Inter e Liverpool in Champions League martedì sera, Francesco Acerbi si è sottoposto a degli accertamenti di rito. presso l’Istituto Humanitas di Rozzano. Ecco le sue condizioni.

Inter, le condizioni di Acerbi

Inter

Gli esami riportano un risentimento al bicipite femorale della coscia destra: dunque, Acerbi, non ci sarà per la partita di campionato contro il Genoa, e la partita di Supercoppa contro il Bologna. Da capire se rientrerà per la trasferta contro l’Atalanta in programma domenica 28 dicembre, oppure se rientrerà a gennaio 2026.

Di seguito il comunicato del club nerazzurro.

“Francesco Acerbi si è sottoposto questa mattina a esami clinici e strumentali presso l’Istituto Humanitas di Rozzano. Gli accertamenti hanno evidenziato risentimento al bicipite femorale della coscia destra”.

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Serie A

Torino, Petrachi ha firmato: “Nessuna rivoluzione, prenderemo giocatori funzionali”

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Oggi è il Petrachi-day a Torino. Il dirigente italiano torna a essere il direttore sportivo dei granata e si (ri)presenta ai suoi vecchi tifosi.

Torino

Torino, le parole di Petrachi

I dettagli del nuovo contratto

Gianluca Petrachi torna a vestire i colori del Torino, firmando un contratto che lo legherà al club granata fino al 2027. Dopo un periodo lontano dalla società, Petrachi riprende il ruolo di direttore sportivo: posizione che aveva già ricoperto in passato con successo. Il suo ritorno è stato accolto con entusiasmo dai tifosi, che sperano in una nuova era di successi per il club. Con una carriera ricca di esperienze nel mondo del calcio, Petrachi porterà con sé una visione strategica aggiornata e un forte desiderio di innovazione.

Fonte: l’account X di Schira.

La conferenza di presentazione

Di seguito la conferenza stampa di presentazione.

Il ritorno a “casa”

“Vedo tanti volti conosciuti, abbiamo già vissuto anni belli e intenso ed è bello tornare nella mia casa per dieci anni. Non ero più tornato a Torino, rientrarci è stato pieno di emozioni. Non è stata una cosa pensata o studiata, con Cairo ci siamo sentiti quando il Toro ha giocato a Lecce ma non è venuto. Poi, all’improvviso, mi ha fatto percepire che c’era qualcosa che poteva nascere. Voleva capire se io potessi pronto a tornare e avessi le motivazioni, ho risposto che sono nato pronto. Sono arrivato di notte.”

Orgoglio granata

“Da fuori, ho notato una cosa e cercherò di lavorarci: è come se ci fosse uno scollamento. Il senso di appartenenza è la priorità. Da calciatore non ho capito cosa fosse davvero il Toro, ma da dirigente è stato un altro mondo. Ho capito la missione, qui si entra in un club diverso. E il senso di appartenenza per tutti i giocatori deve essere rimarcato e bisogna anche farlo capire loro. Cercherò di comprendere il senso di appartenenza, ho cercato sempre di creare un senso di famiglia: voglio risentire quel calore, voglio ricreare quella sinergia. E, se possibile, alimentandola con la gente. E’ il mio sogno”.

Il mercato di gennaio

Mi sono fatto delle idee, è giusto che sia così. L’idea più importante la sviluppi insieme al tecnico: con lui ho chiarito alcune tematiche tattiche, come secondo lui è giusto giocare ed eventuali correttivi. Ho le idee più chiare, ho passato la giornata con Baroni e mi ha dato linee guida e non devono esserci equivoci tattici. Magari ci sono calciatori scontenti e dobbiamo prendere giocatori funzionali. Non sarà una mercato di rivoluzione, ma riparazione. Magari manderemo a giocare qualche giocatore che nel 3-5-2 trova poco spazio e che aveva più senso in un 4-3-3 o 4-2-3-1“.

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Serie A

Torino, Vagnati si congeda: “Orgoglioso di aver servito un grande club”

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Davide Vagnati lascia il Torino: il Direttore Sportivo saluta il club granata dopo molti anni di lavoro intenso e di totale dedizione sportiva.

Torino

Torino, le parole di Davide Vagnati

Un addio significativo

Davide Vagnati, il Direttore Sportivo del Torino, ha ufficialmente annunciato il suo addio al club granata, segnando la fine di un’era caratterizzata da impegno e risultati significativi. Dopo anni passati a rappresentare uno dei club storici del calcio italiano, Vagnati ha espresso il suo orgoglio per aver potuto lavorare in un ambiente così prestigioso.

In un comunicato condiviso sui social, Vagnati ha dichiarato: “È stato un onore aver rappresentato un club così importante.” Le sue parole riflettono la passione e l’impegno che ha dedicato al Torino durante il suo mandato. La notizia ha immediatamente suscitato reazioni tra i tifosi, che si chiedono quali saranno i prossimi passi per il club e chi prenderà il posto di Vagnati.

Futuro e prospettive

L’addio di Vagnati apre una nuova fase per il Torino, che si prepara ad affrontare il futuro con nuove sfide e opportunità. La dirigenza sarà ora chiamata a trovare un sostituto all’altezza, capace di guidare il club verso nuovi traguardi. Il lavoro di Vagnati ha lasciato un’eredità importante, e il suo successore dovrà continuare su questa strada per mantenere il Torino competitivo ai massimi livelli.

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Fonte: l’account X di Gianluca Di Marzio.

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