Serie A
Atalanta, si pensa al dopo Gasperini: le prime ipotesi
L’Atalanta dirà addio al tecnico Gasperini a fine stagione: iniziano a circolare le prime suggestioni nelle idee di Percassi.
Inaspettatamente l’Atalanta si trova a dover trattare per l’ingaggio di un nuovo allenatore dopo l’ultima volta datata 2016, l’anno in cui Gian Piero Gasperini prese in mano la panchina della Dea.
Da lì in poi un lungo tragitto all’interno di un ciclo che si è rivelato vincente, duraturo e che ha allargato i propri poteri anche a livello europeo.
Un addio ormai certo: le dichiarazioni ne sono la prova
Adesso è tempo di voltare pagina 9 anni dopo. Si, perché l’indiscrezione è arrivata proprio dal diretto interessato nella conferenza stampa che precedeva il match contro l’Empoli, dichiarando:
”C’è un inizio e una fine per tutte le cose, non ci saranno rinnovi o continuità. A fine stagione vedremo se sarà il caso di andare a scadenza o meno”.
La conferma, a differenza di quanto avveniva nelle scorse annate, è arrivata direttamente da Luca Percassi, amministratore delegato dei nerazzurri:
“La nostra idea, per l’affetto nei sui confronti, è di rispettare la sua volontà di non rinnovare. Qualsiasi altro discorso verrà affrontato a fine stagione, anche l’eventualità di andare a scadenza, con grande tranquillità e serenità”.
Parole che sanciscono la chiusura del rapporto anticipatamente, in maniera dal tutto naturale e senza screzi di mezzo. Un ciclo terminato e che ora necessita di una ricostruzione, per trovare nuove strade.
Sono stati anni in cui il calcio che ha portato Gasp alla dea è stato etichettato come “champagne”, volto anche e soprattutto alla ricerca e alla valorizzazione di talenti talvolta italiani che hanno spiccato il volo in giro per l’Europa.
Chi sarà l’erede? La lista dell’Atalanta è già molto lunga
Adesso il compito del duo Percassi è indirizzato alla ricerca del sostituto. Sono già tante le suggestioni che sono uscite a galla: tra i primi nomi risalta quello di Maurizio Sarri.
Uno dei più rilevanti in Italia, che potrebbe adattarsi alla perfezione alla filosofia e all’ideologia della visione calcistica della dea. Il toscano dopo l’esperienza alla Lazio potrebbe prendere in seria considerazione un approdo a Bergamo.
Una pista snobbata dai tifosi: ecco chi è
Subito dopo si fa vivo il nome di Roberto De Zerbi, che, qualora decidesse di interrompere la sua avventura al Marsiglia, il suo desiderio di tornare in Italia diventerebbe reale, e l’opportunità Atalanta sarebbe tra le più ghiotte e appetibili sul tavolo.
In orbita nerazzurra c’è da tenere d’occhio anche Raffaele Palladino, che anche quest anno alla guida della Fiorentina sta mettendo in pratica quel che di buono era stato fatto negli anni precedenti a Monza.
Altro profilo di livello che porta all’identikit carismatico e di imponenza all’interno dello spogliatoio: stiamo parlando di Igor Tudor, anche lui libero e con tanta esperienza in Serie A. Andrebbe a inserirsi in maniera eccellente nel mondo della Dea, per caratteristiche di modulo e personalità.
Infine l’ipotesi più remota al momento porta alla suggestione di Ralf Rangnick, attuale commissario tecnico della nazionale austriaca: che fu a un passo dal Milan prima di arrivare a Pioli.
Alessandro Bertolino

GIAN PIERO GASPERINI INFURIATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Serie A
Bologna, Italiano: “Un po’ di fatica è venuta fuori. La Supercoppa è un grande orgoglio”
Il tecnico del Bologna Vincenzo Italiano ha parlato in conferenza stampa al termine della partita contro la Juventus, terminata con una sconfitta per 0-1.
Bologna, le parole di Italiano
Togliendo la parte in 10, un po’ più sporchi rispetto al solito: come mai?
“Perché di fronte avevamo una squadra forte e su questi momenti della partita si fa trovare pronta. Per me siamo stati dentro questa partita, persa per una palla inattiva. In 10 si è complicato tutto, ma fino a quel momento c’eravamo. meno qualitativi del solito, ma grandi meriti alla Juve e in questo trittico di partite un po’ di fatica è venuta fuori. La perdiamo, ci dispiace ma il nostro cammino continua con la presenza nella Supercoppa e di questo siamo orgogliosi”.
Difficoltà sui raddoppi che la Juve faceva sugli esterni e vi siete fatti sorprendere su qualche palla lunga alle spalle del difensore centrale?
“Dovevamo essere un po’ più veloci nell’andare ad isolare Cambiaghi e Orsolini. Se sei lento, ripristinano la linea a 5 e non è facile. Su queste palle in profondità si può andare anche un minimo in difficoltà, ma di solito riusciamo a leggerle bene. Heggem non è riuscito a prendere la palla e lì un po’ la partita l’abbiamo abbandonata. Bisogna fare attenzione a tutte le situazioni e tecnicamente non siamo stati puliti come in altre partite. Ci può stare, abbiamo partite su partite e l’abbiamo preparata in allenamento. Non è un alibi, ma essere sempre brillanti non è semplice e rimanere nella partita è un merito”.
La scelta di Castro in panchina e come sta Immobile?
“Castro ha fatto più di 80 minuti a Vigo in una condizione incredibile. Siamo arrivati alle 5 del mattino, i dati di quasi tutti erano in grossa difficoltà: gente affaticata, che meritava di essere riproposta vista la partita di giovedì ma se vuoi essere brillante abbiamo deciso di prepararla così. Quando qualcuno è più stanco, è normale scegliere chi è al 100%. Sconfitta che non ci ridimensiona, la Juve lotterà per i primi posti. Ciro, quando rimaniamo in 10, siamo andati in difficoltà nelle sostituzioni. Volevo affiancarlo a Santi, ma non è stato possibile e lo vedremo in altre circostanze”.

SANTIAGO CASTRO RAMMARICATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Serie A
Juventus, Spalletti: “Cabal è un cavallo talentuoso. Gli ho rotto un po’ le scatole”
Il tecnico della Juventus Luciano Spalletti ha parlato in conferenza stampa dopo la bella vittoria per 0-1 sul campo del Bologna, siglata dalla rete di Cabal.
Juventus, le parole di Spalletti
E’ la vittoria più bella e importante da quando allena la Juve?
“Sicuramente sì, incontravamo una squadra che ha un valore, forza ed entusiasmo. Squadra lavorata bene e costruita bene, anche in 10 ci hanno creato situazioni difficili. Aver vinto qua è ancora più merito per i miei calciatori e stasera gli va detto bravi veramente”.
Il cambio di Cabal è stata la mossa decisiva?
“Se non fai risultato e non migliori diventa difficile, ma io delle cose fatte bene in allenamento le avevo viste. Li avevo trovati energici e reattivi, c’era bisogno di una prestazione che desse tranquillità e spero che metta loro nelle condizione di ripeterla. Stasera la squadra è stata dentro la partita, andando oltre ai duelli individuali a cui ti costringe il Bologna. Cabal deve imparare talvolta a correggere la sua emozione. Ha gamba e forza, è talentuoso anche chi fa 2o volte i 100 metri a tutto fuoco e lui ha questo. Nelle partite che ha giocato fino a dora è stato troppo sporco per il valore che ha, per cui gli ho rotto un po’ le scatole”.
Openda l’ho visto molto bene?
“E’ un calciatore differente, è uno che lega il gioco: a volte mi sembra più una seconda che una prima punta. Un calciatore che probabilmente, contro squadre come il Bologna, si trova più a suo agio perché ha 60 metri di strappo fatti di potenza e velocità pura. E’ stato un po’ avvantaggiato dal tipo di partita e dal modo di giocare del Bologna”.

KENAN YILDIZ, DUSAN VLAHOVIC E LOIS OPENDA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Serie A
Bologna-Juventus, Cabal finalizza uno schema da maestro di Spalletti: i bianconeri sbancano il Dall’Ara
Termina sullo 0-1 la sfida tra Bologna-Juventus. La squadra di Spalletti espugna il Dall’Ara grazie ad uno schema da calcio d’angolo eseguito alla perfezione.
La sfida per un posto in Europa la vince la Juventus. Un Bologna visibilmente provato fisicamente dal giocare ogni 3 giorni, cade di fronte ai bianconeri di Spalletti. Partita interpretata alla grande dalla squadra ospite che sfrutta al meglio un calcio d’angolo trasformato in rete da Cabal. I rossoblu escono dal campo senza punti e si preparano con una sconfitta alla grande trasferta in Supercoppa.
Bologna-Juventus, finalmente la Vecchia Signora
La partita inizia con una fase di studio tra le due squadre. Il Bologna tiene maggiormente in mano il palino del gioco, mentre la Juventus attende ordinata in attesa di poter far male.
Verso la fine della prima frazione di gioco si hanno due grandi emozioni da una parte e dell’altra: prima i bianconeri segnano con David la rete del vantaggio, annullata per un precedente fuorigioco di McKennie. Poi, i padroni di casa colpiscono una traversa con Zortea, che prende il legno da distanza ravvicinata grazie al tocco di Di Gregorio.

L’URLO DI MICHELE DI GREGORIO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Nella ripresa è la squadra di Spalletti che sembra essere maggiormente ispirata e al 64′ minuto trova il vantaggio. Da calcio d’angolo la Juventus mette in pratica alla perfezione uno schema preparato in allenamento, che lascia l’appena entrato Cabal nelle condizioni di poter colpire indisturbato e siglare la rete dello 0-1.
Passano pochi minuti ed arriva un’altra batosta che spezza le gambe ai rossoblu: sul rilancio di Di Gregorio, Openda sgattaiola via alla marcatura di Heggem che lo travolge da ultimo uomo al limite dell’area e si guadagna un cartellino rosso.
La gara si mette sui binari giusti per la Vecchia Signora, che riesce ad amministrare la partita e a portare in salvo il risultato fino al 90′ minuto, senza rischiare nulla.
Torna dunque alla vittoria in campionato la Juventus dopo la sconfitta con il Napoli nell’ultimo turno e può sorridere per aver ritrovato Bremer ed aver visto dei primi sprazzi di un ottimo Openda. Notizie meno buone invece arrivano per il Bologna, che perde punti contro una diretta concorrente.
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