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Serie A

Lecce, verso Monza con il supporto del tifo

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Lecce

Al centro sportivo il Lecce continua la preparazione verso il match esterno contro il Monza, l’entusiasmo in casa salentina è alle stelle.

Il Lecce continua a lavorare al centro sportivo e nella giornata di oggi i ragazzi di mister Giampaolo hanno svolto un doppio allenamento tra mattina e pomeriggio. Uno sforzo importante quello richiesto ai propri giocatori in vista di una sfida cruciale per il campionato del Lecce, dato lo scontro diretto con il fanalino di coda Monza, ultimo a quota 13 punti.

Una partita tosta e sentita per la quale sarà nutrito il bacino di tifosi salentini pronti a supportare la squadra anche in una trasferta così impegnativa. Un entusiasmo generale che ha condotto la tifoseria giallorossa ad esaurire i tagliandi a disposizione nel settore ospiti dell’U-Power Stadium (2587 i biglietti venduti).

Lecce

Muovere la classifica con i tre punti, il Lecce deve correre per la salvezza

Un Lecce che viene che nelle ultime due ha raccolto quattro punti dopo aver incassato un doppio poker contro Inter e Cagliari. La problematica principale è la tenuta difensiva dato che la squadra di Giampaolo è la terza peggior difesa del campionato, con 41 reti al passivo. Un aspetto sul quale occorre sicuramente lavorare e correre ai ripari, data la necessità di conseguire la salvezza a fine campionato. La salvezza passa necessariamente da una maggiore attenzione alla fase difensiva in un campionato, quello italiano, dove spesso non subire gol è più importante di realizzarli. Una crescita sul piano difensivo che deve fare il conto con un calo delle prestazioni generali, tra cui il leader e capitano Baschirotto. La perdita poi di un talento come Patrick Dorgu potrebbe rappresentare un colpo duro da digerire.

Serie A

Verona, Zanetti: “6 punti con Atalanta e Fiorentina sono tanta roba. Fa piacere vedere i tifosi felici, ma io rimango cauto”

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Hellas Verona, l'allenatore Paolo Zanetti

Zanetti analizza in conferenza stampa la vittoria del Verona contro la Fiorentina: tre punti chiave nella corsa salvezza e classifica che sorride agli scaligeri.

Paolo Zanetti, allenatore del Verona, ha parlato in conferenza stampa dopo la vittoria arrivata all’ultimo minuto nello scontro diretto contro la Fiorentina. Un successo pesantissimo per gli scaligeri, che battono un colpo fondamentale nella corsa salvezza: tre punti che permettono al Verona di scavalcare il Pisa e salire a quota 12, portandosi a sole due lunghezze dal quartultimo posto occupato dal Parma.
Di seguito le parole del tecnico gialloblù.

Zanetti in conferenza stampa

Cosa è scattato nella testa dei giocatori? “Di partite importanti ne avevamo fatte tanto ma non eravamo concreti ma ci abbiamo sempre creduto e in certi momenti si tira fuori qualcosa di più. Fare sei punti in trasferta con Atalanta e Fiorentina è tanta roba. Oggi sapevamo la difficoltà della partita contro una squadra più attrezzata di noi. Abbiamo saputo soffrire e la voglia di segnare. È una vittoria che fa capire che per la salvezza c’è anche il Verona”.

Orban si è fatto perdonare. “Sono molto contento per lui. Nelle ultime partite non aveva giocato perché aveva bisogno delle caratteristiche di Mosquera, ma ho sempre detto che era un giocatore importante. Oggi Gift ha messo un bel mattoncino sul nostro percorso”.

Quanto è importante Al Musrati?: “Per un paio di mesi non lo abbiamo avuto per infortunio ma è un ragazzo che viene a sostituire un giocatore importante come DUDA. Viene da piazze importanti, ha la personalità giusta e ci sta dando una grossa mano. Poi Bernede è stato stratosferico”.

Come si mantiene la calma?: Fa piacere dopo aver mangiato un po’ di… cioccolata, vedere i tifosi entusiasti. Ma io rimango molto cauto: è un’altra partita che dice che noi ci siamo per la salvezza ma la classifica resta deficitaria e il calendario è difficile. Dobbiamo restare sul pezzo e lavorare con umiltà”.

Gol preso:  “Abbiamo preso un gol che in queste categorie… Un lancio dritto per dritto, abbiamo perso il miss-match fisico. Potevamo andare sul 2-0 con Orban, sarebbe stata una mazzata per loro. Poi siamo riusciti a soffrire con la forza del gruppo e con qualità individuali».

Fiorentina: “La Fiorentina ha tutto per fare dei filotti, vincere in tutti i campi. Nel calcio prima o poi i valori vengono fuori. Per noi era importante fare risultato per tenerli lontani. Non possiamo però pensare che la Fiorentina non sia una squadra che non uscirà da questa situazione. Questo mini campionato riguarda altre squadre, che ci hanno dato del margine e che dobbiamo andare a prendere. Nessuno pensava di fare 6 punti in queste due partite, mentre altre volte abbiamo fatto 20 tiri senza vincere”.

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Serie A

Fiorentina: “Cronaca di una morte annunciata”. Il Verona vince 2-1 e sogna la salvezza

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Fiorentina

Notte nera al Franchi: la Fiorentina crolla ancora, il Verona vince 2-1 e vola a meno due dalla salvezza. Per i viola è sempre più inferno.

È buio pesto a Firenze. Lo spiraglio di luce acceso dall’autogol di Unai Núñez dura pochissimi minuti, giusto il tempo di illudere un Franchi già rassegnato, prima di spegnersi definitivamente sulla rete di Orban. Un altro colpo basso, l’ennesimo, in un momento che ha ormai poco di spiegabile per la squadra di Vanoli.

La partita parte anche con un certo equilibrio, ma è solo apparenza. Nei momenti in cui c’è da stringere i denti, soffrire, restare dentro la gara, la Fiorentina si dissolve. Succede sul primo gol di Orban, succede sistematicamente: la squadra viola appare assente proprio quando servirebbe compattezza, cattiveria, spirito di sopravvivenza. È un copione che si ripete, senza correttivi.

E dire che il clima lo aveva raccontato già prima del fischio d’inizio. In curva compare uno striscione ironico, figlio del gemellaggio con i tifosi del Verona: «Butei, chi arriva ultimo paga da bere». Un sorriso amaro, quasi profetico. Poi il campo fa il resto.

Il Verona, dopo aver battuto e travolto l’Atalanta, completa il colpaccio anche a Firenze, portando a casa sei punti in due partite che valgono il terzultimo posto a quota 12 e il sorpasso sul Pisa. La Fiorentina, invece, resta ferma a 6 punti, con una sola vittoria in 15 partite: numeri che rendono sempre più difficile anche solo immaginare una salvezza.

Alla fine piovono fischi, forti, inevitabili. Vanoli resta sotto accusa: non ha cambiato modulo quando sarebbe servito, non ha dato scosse, non ha trovato soluzioni. Il post-partita è il solito, triste rituale: giocatori increduli sotto la curva, cori duri – «Fate ridere» – e la sensazione che il fondo, orà e’stato davvero toccato.

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Serie A

Pisa, Gilardino rischia l’esonero?

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Pi

Il morale non è alto in casa Pisa: con una classifica che preoccupa, le voci sul futuro in panchina di Gilardino tornano a farsi sentire.

Non si può certo dire che il morale, in casa Pisa, sia alle stelle. La sconfitta contro il Lecce ha lasciato strascichi pesanti, forse più di quanto dica il semplice risultato. Terzo ko consecutivo, settima sconfitta stagionale e una classifica che continua a preoccupare: il Pisa resta in piena zona retrocessione, con la salvezza ora distante quattro punti. Un margine non ancora definitivo, ma che inizia a farsi sentire con il passare delle giornate.

A rendere il momento ancora più delicato è stata la prestazione offerta contro i salentini, probabilmente la prima davvero insufficiente di questo campionato. Un Pisa rinunciatario, poco incisivo, lontano parente di quello organizzato e propositivo visto finora. 

Una prova che ha inevitabilmente riacceso le voci su un possibile esonero di Alberto Gilardino, già emerse un paio di mesi fa quando la prima vittoria in campionato tardava ad arrivare.

Pisa-Parma

M’Bala Nzola ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Pisa, la salvezza non è un miraggio

Limitarsi ai numeri, però, rischia di offrire una lettura parziale della stagione nerazzurra. Finora il Pisa ha spesso tenuto testa a chiunque, ben figurando anche contro le big del campionato e mostrando un’identità precisa. La classifica è stata condizionata da diversi episodi sfavorevoli, tra sviste arbitrali e una cronica imprecisione sotto porta che ha inciso più del dovuto.

I dati sugli expected goals sono emblematici: il Pisa avrebbe dovuto realizzare circa sette reti in più, un dato che lo accomuna a Hellas Verona e Fiorentina, anch’esse coinvolte nella lotta salvezza. La squadra di Gilardino gioca, produce occasioni, resta dentro le partite, ma paga a caro prezzo la mancanza di cinismo nei momenti chiave.

Per questo motivo, la sensazione è che l’allenatore non sia realmente a rischio nell’immediato. La società continua a credere nel suo lavoro e nel percorso intrapreso, consapevole che questa sarebbe stata una stagione complicata. 

Gennaio, però, rappresenterà uno snodo fondamentale: serviranno rinforzi mirati per dare più peso offensivo e provare a invertire una tendenza che finora non ha premiato il campo.

Il Pisa ha dimostrato di poter stare in Serie A. Ora tocca ai risultati confermare quanto di buono si è visto: solo così le voci sul futuro potranno lasciare spazio a una rincorsa ancora possibile.

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