Serie A
Hellas Verona sempre più vicino alla cessione
Mentre la stagione di campionato dell’Hellas Verona si ingarbuglia sempre di più, pare che sia vicino un accordo per la cessione del club veneto.
L’Hellas Verona si muove su due fronti: battaglia sul campo e trattative in società. Mentre la squadra di Paolo Zanetti vive un momento critico, culminato con la sconfitta contro il Cagliari nonostante una settimana di ritiro e con il tecnico vicino al punto di non ritorno nella sfida decisiva di domenica contro l’Empoli, procede senza intoppi la negoziazione per la cessione del club al fondo americano Presidio Investors.
Il piano: il nuovo stadio e il rilancio
Presidio Investors, fondo texano con sede ad Austin specializzato in entertainment e nuove tecnologie, intende entrare nel calcio italiano con un progetto ambizioso per l’Hellas Verona. Al centro delle loro idee c’è un completo rinnovamento dello stadio Bentegodi. Non un semplice restyling, ma una demolizione totale seguita dalla costruzione di un impianto moderno, pensato anche per eventi non sportivi per generare nuove entrate.
Il progetto, sviluppato da architetti statunitensi, prevede un tempo di realizzazione di circa un anno. Durante i lavori, il Verona potrebbe disputare le proprie partite in uno stadio temporaneo, un’idea che richiede numerose autorizzazioni già in fase di iter burocratico.
Il presidente Maurizio Setti ha personalmente accompagnato i rappresentanti di Presidio Investors dal sindaco Damiano Tommasi. L’ex calciatore e attuale primo cittadino si è mostrato favorevole a una trasformazione che potrebbe avere ricadute positive sul piano sportivo, economico e sociale. Per sostenere il progetto, i nuovi investitori stanno anche coinvolgendo aziende locali per sviluppare collaborazioni commerciali.
Hellas Verona, i dettagli della cessione
La trattativa per la vendita del club sembra vicina alla conclusione, con una valutazione tra i 72 e i 75 milioni di euro netti, più eventuali bonus. L’obiettivo è chiudere l’accordo, con tutte le firme necessarie, entro Natale.
L’intesa prevede che il presidente Setti, il direttore generale Simona Gioè e il direttore sportivo Sean Sogliano mantengano i loro ruoli per garantire continuità nella gestione sportiva, che in passato ha saputo ottenere risultati significativi nonostante le difficoltà finanziarie.
Sul futuro presidente del Verona vige ancora riserbo, ma fonti vicine alla società indicano come figura chiave dell’operazione l’avvocato Francesca Petriccione, esperta di diritto internazionale con una vasta rete di contatti tra il Medio Oriente, il Nord Africa e il Golfo, oltre che negli Stati Uniti.
Il club tra futuro e presente
Con il conto alla rovescia per la cessione ormai iniziato, l’Hellas Verona deve concentrarsi anche sul campo: risalire la classifica e evitare un’altra stagione sofferta è la priorità, mentre in società si gettano le basi per un nuovo corso.
Serie A
Parma, operazione per Ndiaye: il comunicato del club
Il Parma ha comunicato nella giornata di oggi che Abdoulaye Ndiaye si è sottoposto all’operazione per risolvere la pubalgia che lo stava attanagliando.
Buone notizie per il club crociato che è venuto a conoscenza dell’esito dell’operazione per il difensore arrivato nell’ultima sessione di calciomercato dal Troyes.
Parma, il comunicato sulle condizioni di Ndiaye
Di seguito il comunicato del club crociato:
Parma Calcio 1913 comunica che, nella giornata di oggi, il calciatore Abdoulaye Ndiaye è stato sottoposto ad un intervento chirurgico resosi necessario in seguito ad un consulto specialistico in merito alla diagnosi di pubalgia.
L’intervento – perfettamente riuscito – è stato eseguito a Londra, presso il Wellington Hospital, ed è stato eseguito dal Dottor Ernest Schilders alla presenza dello staff sanitario del Club.
Abdoulaye Ndiaye inizierà nei prossimi giorni l’iter riabilitativo necessario volto alla ripresa dell’attività agonistica.
In gialloblu ha collezionato 7 presenze, senza contribuire attivamente alla fase realizzativa, conquistando fiducia da parte di Cuesta ma costretto a fermarsi dopo il principio di pubalgia.
L’ultima presenza risale al pareggio interno contro il Milan dell’8 novembre 2025. I tempi di recupero saranno quantificati in base all’evoluzione del percorso post-operatorio, in ogni caso il ritorno in campo non è previsto per il mese di gennaio.

MATIAS SOULE IN AZIONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Serie A
Laurienté, dal no al Sunderland alla scadenza di contratto: il Sassuolo davanti a una scelta decisiva
Laurienté, dal mancato trasferimento al Sunderland alla scadenza di contratto: il Sassuolo valuta se cedere ora o rischiare di perderlo a zero.
Ad un passo dalla Premier League lo scorso gennaio, alla fine Laurienté, dopo aver conquistato la promozione in Serie A e aggiudicandosi il premio di capocannoniere, ha deciso di rimanere in Emilia, pronto a prendere parte, dopo un anno di battuta d’arresto, al nuovo campionato di Serie A.
Tuttavia, rimane un piccolo scheletro nell’armadio, legato proprio al momento in cui il francese era molto vicino a cedere alle avance del Sunderland, club anch’esso neopromosso e pronto a investire 25 milioni di euro per il suo cartellino. Il giocatore si era detto assolutamente d’accordo, tanto da recarsi addirittura in Portogallo per chiudere l’affare.
Ad un tratto, però, emerge una clausola particolare nel contratto, che gli avrebbe impedito di liberarsi a una cifra prefissata in caso di retrocessione. Un fattore che, nonostante l’ottimo momento vissuto oggi dal club inglese, arrivato persino a sognare un ritorno in Europa, ha fatto tornare sui suoi passi il numero 45 neroverde, che ha così deciso di interrompere il trasferimento.
Sassuolo, cosa fare ora con Laurienté
Ora però lo scenario sembra essere nuovamente cambiato, con il giocatore che deve fare i conti anche con la concorrenza dell’ex Como Fadera, spesso impiegato al suo posto da mister Grosso. Un dettaglio tutt’altro che marginale, che potrebbe indicare come il Sassuolo sia rimasto spiazzato dall’andamento della trattativa, avendo già pensato a un possibile sostituto e trovandosi ora con due pedine valide per un solo ruolo.
Come se non bastasse, a complicare ulteriormente il quadro c’è anche la situazione contrattuale di Laurienté, prossimo alla scadenza.
Dirigenza e giocatore sembrano concordi nel non prolungare il rapporto, un elemento che fissa inevitabilmente una deadline importante per il futuro del francese. Salvo inaspettati stravolgimenti, Laurienté non rinnoverà il suo contratto, mettendo di fatto il Sassuolo davanti a una scelta cruciale: cedere subito, cercando di garantirsi un ritorno economico, seppur inferiore rispetto all’estate, oppure trattenere il giocatore, godendosi ancora le sue prestazioni, con la consapevolezza di rinunciare a fondi importanti. La palla ora è in mano al Sassuolo.

Serie A
Milan, su Nkunku brillano gli occhi dell’Arabia Saudita
Il Milan ha avuto difficoltà a trovare un attaccante in grado di segnare con continuità. Pulišić sa farlo, ma senza lui diventa davvero complicato.
Gli infortuni di Leão e Giménez hanno messo in difficoltà i rossoneri, nonostante un rendimento non soddisfacente da parte del messicano per quanto riguarda il numero di gol segnati.
Per l’ex Feyenoord solamente una rete ed un assist realizzati, in entrambi i casi in Coppa Italia.
La scorsa estate è arrivato Nkunku dal Chelsea, con la speranza di riuscire a replicare un affare in stile Pulišić.
Nonostante i 40 milioni di euro spesi per il francese ex Lipsia, Christopher non solo non sta convincendo ma su di lui sono presenti gli occhi dell’Arabia Saudita. Al momento nessuna offerta ufficiale però.

Christopher Nkunku in azione ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Milan, Nkunku andrà via? Improbabile
Il prezzo minimo per evitare una minusvalenza è intorno ai 36 milioni di euro e, ad oggi, è difficile che qualcuno voglia offrirli.
Inoltre, date le varie indisponibilità in attacco, di certo l’obiettivo non è quello di vendere in quel reparto ma anzi di acquistare.
Non a caso l’idea Füllkrug è sempre più vicina a concretizzarsi, anche se bisogna ancora trovare l’intesa con il West Ham per un prestito con opzione di acquisto, per una cifra poco inferiore ai 10 milioni di euro.
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