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Genoa, Gilardino: “Per fare bene con la Roma serve consapevolezza. La firma arriverà a breve”

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Genoa

Il mister del Genoa Alberto Gilardino ha parlato in conferenza stampa in vista del match con la Roma, in programma domani alle 20:45.

Genoa, le parole di Gilardino

Gilardino, Genoa

Di seguito le parole dell’allenatore del Genoa Alberto Gilardino, rilasciate in conferenza stampa in vista del match contro la Roma in programma domani alle 20:45 a Marassi:

Come stanno i quattro giocatori che venivano dati in miglioramento?

“Abbiamo recuperato in parte Bani, Vitinha e Malinovskyi. Per quanto riguarda Messias non sarà della gara. Dico in parte perché è poco che si allenano con la squadra, li porterò in panchina perché è giusto che stiano con la squadra.

Vediamo se uno dei tre, o due dei tre potranno entrare domani o nell’ultima gara della stagione. Speriamo che dalla prossima settimana possa rientrare Junior“.

Che partita sarà domani?

“Domani è una partita con un alto tasso di difficoltà perché incontriamo che si gioca la Champions, di dimensione europea con giocatori di qualità con spessore tecnico.

E’ quello che abbiamo preparato e detto alla squadra: ogni energia che abbiamo in questo momento la dobbiamo portare in campo per finire nel migliore dei modi perché i ragazzi lo meritano”.

 

Ritroverai in panchina De Rossi: ti aspettavi un impatto così alla Roma?

“Sono felice di incontrare Daniele. Sono felice per il percorso che sta facendo e non è mai scontato. Non è facile imporsi a livello tecnico e tattico, soprattutto a livello umano. Ha dato stimoli importanti. Sono felice del suo percorso e sarà contento di ritrovarlo”.

Cosa chiederai ai tuoi?

“C’è stato un grande percorso di maturità che settimana dopo settimana siamo riusciti a consolidarci in quello che vogliamo portare in ogni gara. Sappiamo le difficoltà che possiamo avere ma dobbiamo avere quella consapevolezza quando avremo il pallone fra i piedi per fare la partita”.

Strootman ha parlato molto bene di te. Hai parlato con lui?

Kevin domani gioca. Ho parlato con lui. Credo sia il giusto finale per un giocatore incredibile, per il professionista esemplare che è stato in tutta la sua carriera.

Sono difficili da ritrovare giocatori del genere. E’ giusto che domani si prenda la responsabilità di giocare nel suo vecchio stadio, contro la sua ex squadra e che faccia una grande partita”.

Sarà la settimana della firma fra Gilardino e il Genoa?

“Sì, state tranquilli. La firma arriva. Pensiamo alla partita di domani. Non mi tiro indietro, state tranquilli (ride ndr). A giorni, domani o lunedì, arriverà la firma”.

Ha già pensato alla squadra del futuro?

“Partiamo da una base, rispetto al ritiro della scorsa stagione, di un gruppo consolidato. Parlo con la società e il direttore sportivo, ci sarà da intervenire laddove ci saranno opportunità migliorative a livello tattico e tecnico ma soprattutto umano.

Dobbiamo pensare a ripartire dopo queste due partite portandoci tutto quello che di buono abbiamo fatto ma soprattutto ricordandoci cosa abbiamo fatto per raggiungere questi obiettivi.

Dobbiamo azzerare tutto il resto. Il bello è ripartire, avere stimoli, avere entusiasmo, avere un gruppo da allenare e allenare il Genoa“.

Quanto sarà importante avere uno zoccolo duro per la prossima stagione?

“Fondamentale. Per dare continuità di lavoro e miglioramenti”.

Gilardino ha avuto risposte anche da chi ha giocato meno?

Thorsby per esempio non è stata una sorpresa, è stata una stagione difficile per lui perché spesso non l’ho fatto giocare ma lui non ha mollato mai di un centimetro e ha dato risposte in campo.

Questo denota grande spessore umano. Ankeye è un ragazzo di prospettiva e ha bisogno di tempo. E’ un campionato nuovo ma ha grandissima potenzialità e prospettiva”.

La Roma ha mostrato anche difetti?

“Parliamo sempre di una squadra di grandissima qualità con interpreti che in ogni momento possono determinare. Sui calci piazzati sono la prima squadra in A perché hanno tiratori incredibili e giocatori che vanno dentro con fisicità e forza.

In campo aperto poi con De Rossi hanno cambiato modo di interpretare la partita. Sarà una partita in cui loro avranno tanti stimoli e noi dobbiamo essere bravi ad allinearci ai loro”.

Malinovskyi e Messias?

“Abbiamo avuto giocatori di qualità parzialmente per tutto il campionato. Per quanto riguarda Malinovskyi, ci auguriamo siano risolti tutti i suoi problemi. In questi giorni si è allenato bene.

Speriamo possa andare all’Europeo, farlo bene e che ritorni più carico che mai. Messias ha bisogno di star bene e la volontà da parte nostra sua e nostra è mantenere il suo livello fisico al top.

In questo momento non stiamo facendo quel tipo di valutazioni ma per inserire giocatori laddove servono”.

Sfruttare gli spazi in difesa?

“Non tutte le partite sono simili. Si può partire in un modo e cambiare in corsa. Ho ancora 24 ore per valutare certe situazioni, abbiamo lavorato su alcune situazioni e credo che l’importante sia l’atteggiamento.

Se uno pensa al primo tempo contro il Sassuolo, siamo andati in svantaggio e magari potevamo apparire che andavamo piano ma non è mai semplice.

Nel secondo tempo ha fatto la differenza l’atteggiamento, di ardore per andare a recuperare la partita. Il modulo tattico può influenzare ma la testa, le gambe e il cuore ti danno una spinta in più”.

Serie A

Bartesaghi, la scena è tua: prima doppietta con il Milan

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Una doppietta che cambia tutto: Bartesaghi incanta San Siro, entra nella storia rossonera e si prende il Milan di Allegri. Il futuro è già iniziato.

Il primo gol in Serie A non si scorda mai. Figuriamoci una doppietta. Anche se il risultato finale non ha sorriso al Milan, fermato sul 2-2 dal Sassuolo nell’odierno lunch match di campionato, il pomeriggio di San Siro resterà inciso nella memoria di Davide Bartesaghi. Classe 2005, laterale mancino, all’undicesima presenza in Serie A, il giovane difensore rossonero ha vissuto una giornata memorabile: due gol, grande personalità e la sensazione netta di essere ormai diventato una certezza nei meccanismi di Massimiliano Allegri.

Il Milan si gode così il suo piccolo gioiello, il più giovane a trovare la via del gol tra i difensori rossoneri dai tempi di un’icona che ha lasciato ricordi indelebili nel tifo rossonero: Paolo Maldini. Paragoni ingombranti, inevitabili e allo stesso tempo prematuri, ma che rendono bene l’idea dell’impatto avuto da Bartesaghi.

Sempre più titolare nel Milan di Allegri

Allegri lo ha lanciato dopo l’infortunio di Estupinan, individuato dalla dirigenza come il naturale sostituto di Theo Hernandez. Bartesaghi si è fatto trovare pronto, facendo ricredere anche i tifosi più scettici, e la doppietta al Sassuolo ha rappresentato la definitiva certificazione di qualità che a Milanello veniva intravista da tempo: grande corsa, struttura fisica imponente, con ben 193 centimetri, una solida tecnica di base e, dettaglio non da poco, una sorprendente lucidità sotto porta.

Milan

MASSIMILIANO ALLEGRI AMAREGGIATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Una crescita esponenziale per il ragazzo nato a Erba, che solo un anno fa veniva impiegato con maggiore continuità nel Milan Futuro, una stagione che non evoca bei ricordi, considerando che si è conclusa con la retrocessione in Serie D. Ciononostante, aveva accumulato già i primi minuti in Serie A e in Champions League, mostrando tutto il suo potenziale anche tra i professionisti: fisico, tecnica e capacità di interpretare entrambe le fasi.

Un rendimento che gli regala un rinnovo fino al 2030, un chiaro segnale di come nei piani alti del Milan credano nelle qualità del ragazzo, che negli ultimi mesi ha avuto una crescita evidente anche a livello caratteriale. Bartesaghi entra stabilmente nei titolari, gioca la stracittadina contro l’Inter dal primo minuto, scala le gerarchie e supera la concorrenza. Le prestazioni non passano inosservate: come riportato da Matteo Moretto, i primi sondaggi sono già arrivati dall’estero, in particolare dalla Premier League.

Oggi strapparlo al Milan appare decisamente più complicato. Un profilo giovane, italiano, cresciuto nel vivaio, tifoso rossonero fin da bambino: un patrimonio tecnico su cui basare le fondamenta per il futuro della società di via Aldo Rossi.

Le parole di Bartesaghi dopo Milan Sassuolo

A fine partita, il numero 33 rossonero resta con i piedi per terra:
“Non sapevo di essere il più giovane difensore milanista in gol dai tempi di Maldini, mi fa piacere. Devo tanto a questa squadra, ai miei compagni e al mister per la fiducia”.

Sull’abbraccio con Magnanelli e Corradi:
“Devo tanto a loro due, soprattutto a mister Corradi che è stato anche un mio allenatore in Nazionale. L’altro giorno mi ha chiesto: “Ma quando me lo fai un gol?”. Ci siamo abbracciati per quello”.

Il presente parla chiaro. Il futuro, per Davide Bartesaghi, promette ancora di più. Dal rossonero all’azzurro il passo, ormai, non sembra più così lungo.

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Serie A

Bologna, Italiano: “Un po’ di fatica è venuta fuori. La Supercoppa è un grande orgoglio”

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Bologna

Il tecnico del Bologna Vincenzo Italiano ha parlato in conferenza stampa al termine della partita contro la Juventus, terminata con una sconfitta per 0-1.

Bologna, le parole di Italiano

Togliendo la parte in 10, un po’ più sporchi rispetto al solito: come mai?
“Perché di fronte avevamo una squadra forte e su questi momenti della partita si fa trovare pronta. Per me siamo stati dentro questa partita, persa per una palla inattiva. In 10 si è complicato tutto, ma fino a quel momento c’eravamo. meno qualitativi del solito, ma grandi meriti alla Juve e in questo trittico di partite un po’ di fatica è venuta fuori. La perdiamo, ci dispiace ma il nostro cammino continua con la presenza nella Supercoppa e di questo siamo orgogliosi”.

Difficoltà sui raddoppi che la Juve faceva sugli esterni e vi siete fatti sorprendere su qualche palla lunga alle spalle del difensore centrale?
“Dovevamo essere un po’ più veloci nell’andare ad isolare Cambiaghi e Orsolini. Se sei lento, ripristinano la linea a 5 e non è facile. Su queste palle in profondità si può andare anche un minimo in difficoltà, ma di solito riusciamo a leggerle bene. Heggem non è riuscito a prendere la palla e lì un po’ la partita l’abbiamo abbandonata. Bisogna fare attenzione a tutte le situazioni e tecnicamente non siamo stati puliti come in altre partite. Ci può stare, abbiamo partite su partite e l’abbiamo preparata in allenamento. Non è un alibi, ma essere sempre brillanti non è semplice e rimanere nella partita è un merito”.

La scelta di Castro in panchina e come sta Immobile?
“Castro ha fatto più di 80 minuti a Vigo in una condizione incredibile. Siamo arrivati alle 5 del mattino, i dati di quasi tutti erano in grossa difficoltà: gente affaticata, che meritava di essere riproposta vista la partita di giovedì ma se vuoi essere brillante abbiamo deciso di prepararla così. Quando qualcuno è più stanco, è normale scegliere chi è al 100%. Sconfitta che non ci ridimensiona, la Juve lotterà per i primi posti. Ciro, quando rimaniamo in 10, siamo andati in difficoltà nelle sostituzioni. Volevo affiancarlo a Santi, ma non è stato possibile e lo vedremo in altre circostanze”.

Bologna

SANTIAGO CASTRO RAMMARICATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

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Serie A

Juventus, Spalletti: “Cabal è un cavallo talentuoso. Gli ho rotto un po’ le scatole”

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Juventus

Il tecnico della Juventus Luciano Spalletti ha parlato in conferenza stampa dopo la bella vittoria per 0-1 sul campo del Bologna, siglata dalla rete di Cabal.

Juventus, le parole di Spalletti

E’ la vittoria più bella e importante da quando allena la Juve?
“Sicuramente sì, incontravamo una squadra che ha un valore, forza ed entusiasmo. Squadra lavorata bene e costruita bene, anche in 10 ci hanno creato situazioni difficili. Aver vinto qua è ancora più merito per i miei calciatori e stasera gli va detto bravi veramente”.

Il cambio di Cabal è stata la mossa decisiva?
“Se non fai risultato e non migliori diventa difficile, ma io delle cose fatte bene in allenamento le avevo viste. Li avevo trovati energici e reattivi, c’era bisogno di una prestazione che desse tranquillità e spero che metta loro nelle condizione di ripeterla. Stasera la squadra è stata dentro la partita, andando oltre ai duelli individuali a cui ti costringe il Bologna. Cabal deve imparare talvolta a correggere la sua emozione. Ha gamba e forza, è talentuoso anche chi fa 2o volte i 100 metri a tutto fuoco e lui ha questo. Nelle partite che ha giocato fino a dora è stato troppo sporco per il valore che ha, per cui gli ho rotto un po’ le scatole”.

Openda l’ho visto molto bene?
“E’ un calciatore differente, è uno che lega il gioco: a volte mi sembra più una seconda che una prima punta. Un calciatore che probabilmente, contro squadre come il Bologna, si trova più a suo agio perché ha 60 metri di strappo fatti di potenza e velocità pura. E’ stato un po’ avvantaggiato dal tipo di partita e dal modo di giocare del Bologna”.

Juventus

KENAN YILDIZ, DUSAN VLAHOVIC E LOIS OPENDA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

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