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Mourinho: “Non mi pento di aver rifiutato”
Mourinho racconta di essere stato vicinissimo alla panchina della Nazionale portoghese: “Non mi pento di aver rifiutato”.
Di José Mourinho nei prossimi mesi si parlerà parecchio. Dopo l’addio alla panchina della Roma, causato dall’esonero dal Club giallorosso, in molti si sono chiesti dove allenerà lo “Special One”.
Per adesso, ovviamente, spazio ai pensieri: a ciò che avrebbe potuto essere e che non è stato, a partire da un Mourinho commissario tecnico del Portogallo.
Proprio Mou, intervistato da Fabrizio Romano, ha svelato due retroscena che lo avrebbero portato sulla panchina della Nazionale portoghese, se non fossero arrivati due rifiuti.
Indice
Il NO al Real Madrid
La prima occasione utile è stata quando allenava il Real Madrid:
“Ho avuto per due volte le porte della Nazionale portoghese aperte: tipo ‘vieni, il posto è tuo’. La prima quando ero al Real Madrid e l’obiettivo era quello di diventare CT del Portogallo da ‘part time’. Il presidente, Florentino Perez, mi disse: ‘José, non è possibile‘. E fu facile accettare questa decisione”.
Il secondo rifiuto targato Roma
Mourinho ribadisce il rifiuto alla Nazionale solamente pochi orsono:
“La seconda volta… mi pento di aver rifiutato? Dopo pochi mesi sono stato esonerato dalla Roma. Ma non mi pento perché ero in pace con la ragione per cui non ho accettato”.
Mourinho in Nazionale?
Sulla possibilità di sedersi su una panchina della Nazionale, lo ‘Special One’ risponde così:
“Allenare una Nazionale in futuro è un obiettivo. Non so però, se me lo chiedeste, se sarei felice. Se me lo chiedete prima dei Mondiali, degli Europei, della ‘Coppa America’ o della ‘Coppa d’Africa’ io direi di sì. Ma dover aspettare due anni di lavoro non saprei”.
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Frey uscita a pugni alti su Corvino: “Tra lui e Ovrebo, salvo l’arbitro”
Sebastian Frey ex portierone viola dal 2005 al 2011 attacca ancora l’ex direttore sportivo della Fiorentina Pantaleo Corvino.
Il fatto che Frey e Corvino, all’epoca ds della Fiorentina, non si fossero lasciati bene è noto ai più, visto che l’ex portiere francese aveva già spiegato più volte come le ultime stagioni in viola non fossero state vissute in maniera armoniosa. Frey avrebbe voluto finire la carriera alla Fiorentina, mentre il dirigente, per via anche di un contratto importante, lavorò alacremente alla sua cessione.
In un’intervista a Prime Video è stato chiesto al francese tra chi salvasse tra Ovrebo, arbitro che in maniera scandalosa non vide il fuorigioco nettissimo di Klose in Bayern Monaco-Fiorentina, ottavi di finale di Champions League 2009-10 che decretò l’eliminazione della squadra di Prandelli, e Corvino, questa è stata la risposta: “Tra Corvino e Ovrebo salvo Ovrebo, perchè il danno causato è durato solo 90 minuti invece per l’altro personaggio è stata più lunga la faccenda. Le ultime 2/3 stagioni mie a Firenze siamo entrati in conflitto e oggi il rapporto è quello che è.
Io non l’ho mai perdonato perchè tra me e Firenze doveva essere un amore eterno, sarebbe dovuta finire in maniera diversa, avevo fatto capire alla proprietà il mio desiderio di finire la carriera a Firenze, Corvino si è intromesso e questo desiderio non si è potuto realizzare. Questo non vuol dire che non ho perdonato Ovrebo, quello è stato un danno non indifferente, ma li è successo tutto in 90 minuti mentre con l’ex direttore sportivo della Fiorentina sono stati 2 anni e mezzo complicati”
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Ranking UEFA: la Roma fa 101, l’Atalanta entra in top 20!
Dopo la tre giorni di coppe europee, la UEFA ha aggiornato il ranking dei club europei. Salgono i club italiani, la Roma prima!
Terminati i tre giorni dedicati ai ritorni delle semifinali delle coppe europee, la UEFA ha aggiornato il ranking per i club. Nonostante l’eliminazione dall’Europa League, la Roma di Daniele De Rossi sale a quota 101mila punti e supera l’Inter diventando la miglior formazione italiana in graduatoria.
Avanza anche l’Atalanta, che guadagna due posizioni, e raggiunge la top 20, proprio dietro a Juventus e Napoli. Rimane a 49° posto in classifica la Fiorentina di Italiano.
Ranking UEFA, la classifica
1. Manchester City (Inghilterra) 148.000
2. Bayern Monaco (Germania) 144.000
3. Real Madrid (Spagna) 134.000
4. Paris Saint-Germain (Francia) 116.000
5. Liverpool (Inghilterra) 114.000
6. Roma (Italia) 101.000
7. Inter (Italia) 101.000
8. Borussia Dortmund (Germania) 97.000
9. Lipsia (Germania) 97.000
10. Chelsea (Inghilterra) 96.000
11. Manchester United (Inghilterra) 92.000
12. Barcellona (Spagna) 91.000
13. Bayer Leverkusen (Germania) 90.000
14. Atlético Madrid (Spagna) 89.000
15. Siviglia (Spagna) 84.000
16. Villarreal (Spagna) 82.000
17. Napoli (Italia) 80.000
18. Juventus (Italia) 80.000
19. Atalanta (Italia) 76.000
20. Benfica (Portogallo) 79.000
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Quel doppio confronto tra il Milan e il Saarbrücken
In anteprima l’articolo che ci ha fornito in esclusiva il nostro collaboratore Giuseppe Livraghi: relativo al match tra Milan e Saarbrücken del 1955-1956.
Quel confronto tra Milan e Saarbrücken…
L’avventura (conclusasi in semifinale per mano del Kaiserslautern, dopo aver eliminato in
precedenza addirittura il Bayern Monaco) del Saarbrücken nella corrente edizione della
Coppa di Germania ha riportato alla ribalta la compagine nerazzurra, attualmente militante
in Dritte Liga (la terza divisione tedesca).
L’ultima avventura dei “ponti sulla Saar” (questa è la traduzione letterale del nome della
squadra e della relativa città, dove la Saar è il principale fiume di tale territorio) in massima
serie è datata 1992-’93, quando il sodalizio in questione incappò in una clamorosa
retrocessione conoscendo nove sconfitte nelle ultime nove giornate della competizione,
mancando la permanenza per soli quattro punti.
La storia del Saarbrücken è legata a quella del Milan, poiché la (duplice) sfida con i
nerazzurri fu la prima di una compagine italiana nelle moderne competizioni UEFA: per la
precisione, i due club si incontrarono nel primo turno della prima edizione (1955-’56) della
Coppa dei Campioni.
La partita d’andata (giocata martedì 1° novembre 1955) vide il Saarbrücken imporsi per 4-
3 a Milano grazie alle reti di Krieger (5’), Philippi (41’), Schirra (67’) e Martin (69’): di
Frignani (15’), Schiaffino (33’) e Dal Monte (37’) le marcature lombarde.
Il “diavolo” (campione d’Italia 1954-’55) si riscattò imponendosi per 4-1 in trasferta al
ritorno mercoledì 23 novembre 1955: rossoneri avanti già all’8’ con Valli, pari locale al 32’
con Binkert e decisivo allungo meneghino nella ripresa grazie a un’autorete di Puff al 74’,
a una nuova prodezza di Valli al 76’ e al “guizzo” di Beraldo all’86’.
Tale gara venne giocata in un territorio attualmente parte della Germania, ma dal 1947
fino al 1956 il Saarland (la regione d’appartenenza di Saarbrücken) consistette in un
protettorato francese (dunque separato dall’allora Germania Ovest) denominato
Protettorato della Saar: la relativa selezione partecipò ai Giochi Olimpici di Helsinki (1952)
e la nazionale di calcio prese parte alle qualificazioni al Campionato Mondiale del 1954,
nelle quali affrontò Norvegia e (in due storici derby) Germania Ovest, chiudendo il
raggruppamento 1 in seconda posizione a quota tre punti (alle spalle della Germania
Ovest -sette- e dinanzi agli scandinavi -due-), imponendosi per 3-2 in Norvegia il 24
giugno 1953, cadendo per 0-3 nel derby esterno (giocato a Stoccarda) l’11 ottobre 1953,
pareggiando per 0-0 in casa con i norvegesi l’8 novembre 1953 e cedendo per 1-3 alla
Germania Ovest nel confronto interno disputatosi il 28 marzo 1954.
Il Saarland venne restituito alla Madrepatria (quale land, cioè stato federato) il 1° gennaio
1957 a seguito del Trattato di Lussemburgo, firmato il 27 ottobre 1956 dal ministro degli
esteri tedesco-occidentale Heinrich von Brentano e dal suo omologo francese Christian
Pineau: da allora ha seguito le sorti della Germania Ovest e (dopo la riunificazione
tedesca) della Germania.
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