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Udinese, Cioffi: “Pereyra non ha recuperato”
Udinese: Gabriele Cioffi alla vigilia del match contro il Cagliari delle ore 15:00, ha presentato il match in conferenza stampa.
Di seguito le sue dichiarazioni:
Indice
Sull’approccio della squadra alle partite
“Se ci focalizziamo sul risultato pensiamo al passato, con il Sassuolo per esempio abbiamo interpretato la gara in modo simile.
Abbiamo più o meno sempre la stessa linea di aggressione, può variare di qualche metro ma cerchiamo sempre lo spazio, la verticale.
Sicuramente dobbiamo migliorare la fase di possesso.
Con il Cagliari lo avremo ma penso si sia visto molto possesso anche nella gara contro il Monza, dove abbiamo fatto noi il gioco.
Il battere le grandi e non le piccole non ha una spiegazione.
I dati dicono che siamo la squadra con meno possesso, ma se vai a guardare tutte le partite hanno visto letture diverse, ma con un atteggiamento simile”.
Su Pereyra
“No non ha recuperato.
Per la gara con il Cagliari noi siamo positivi, ma molto umili.
Sappiamo che abbiamo fatto qualcosa di straordinario, scrivendo una piccola pagina di storia, ma sarà niente se non facciamo risultato domani.
Vincere è un’abitudine, siamo sulla strada per impararlo, sappiamo che domani è importante uscire con punti, poi quanti dipenderà dall’atteggiamento dei ragazzi domani ma sono sicuro che avranno il piglio giusto”.
Sugli infortunati
“Davies potrebbe avere venti minuti nelle gambe.
Per Deulofeu e Bijol sono tempi un po’ più lunghi, non parliamo ancora di un paio di settimane ma di più”.
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Milan, la stoccata di Xavier Jacobelli: ”Surreale la situazione che si è venuta a creare”
Milan, fa discutere e molto la situazione legata al cambio di panchina dei rossoneri. Leggiamo qui di seguito le parole di Xavier Jacobelli.
Il Milan non proseguirà con Stefano Pioli, il nuovo ciclo sarà probabilmente affidato a Paulo Fonseca. Decisione che sta facendo torcere il naso alla quasi totalità dei tifosi e a molti addetti ai lavori.
È il caso di Xavier Jacobelli il quale non le manda certo a dire. Queste le sue parole a TMW Radio:” Mi permetto di rimarcare quanto sia surreale la situazione che si è venuta a creare. È stato congedato Pioli tra le lacrime ed è arrivato secondo, ma prima ha vinto uno scudetto e riportato stabilmente il Milan in Europa, non capisco perché il ciclo dovesse essere interrotto così. Chiunque arriverà, dovrà fare meglio di Pioli e non sarà facile”.
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Udinese, per la difesa si guarda in Austria
L’Udinese che si è salvata all’ultimo tuffo dell’ultima giornata è in attesa se sarà ancora Cannavaro il tecnico: intanto si muove sul mercato.
Secondo quanto riporta il portale Kurier.at, l’Udinese torna a sondare il Rapid Vienna per il difensore Leopold Querfeld, classe 2003.
Il difensore era già stato cercato dal club friulano la scorsa estate senza però non affondare mai il colpo con il Rapid: ora Leopold Querfeld ha un valore di mercato di circa 5 milioni di euro.
Il 29 agosto 2023 viene convocato per la prima volta in nazionale maggiore, con cui esordisce il 23 marzo 2024 nell’amichevole vinta 0-2 in casa della Slovacchia
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Milan, una dirigenza di principianti: Lautaro insegna | L’editoriale di Mauro Vigna
Milan, abbiamo assistito, ancora una volta, ad una vittoria dei nostri cugini interisti i quali sono riusciti a trattenere uno dei loro principali giocatori.
Una dirigenza di principianti, questo il titolo del mio editoriale che va a spiegare come il trio Moncada-Ibrahimovic-D’Ottavio debba ancora mangiarne di pagnotte, come si dice dalle mie parti.
La gestione Antonio Conte è stata a dir poco grottesca, con Ibrahimovic che faceva mercato con il leccese, Moncada che nel frattempo parlava con qualsiasi altro allenatore e Furlani a rincorrere la sostenibilità in un’annata nella quale invece il Milan può spendere senza guardare troppo i conti.
La questione Lautaro Martinez è lì da vedere. Si è arrivati a una soluzione in tempi estremamente brevi, lui chiedeva 12 milioni, l’Inter ne ha messi sul piatto 9, stretta di mano e firma sul contratto. E tutti conosciamo le vicende economiche attuali dei neroazzurri.
Proviamo per un attimo a ragionare da Milan, o meglio, da dirigenza del Milan. Si iniziano i colloqui a gennaio, come ad esempio per Maignan. Si va avanti mesi senza trovare una soluzione, sembra però che 6 milioni vadano bene. Che fanno i rossoneri? Fanno firmare per 6? Assolutamente no, tirano la corda e propongono 5,5…e così via. Un gioco al ribasso, a mio parere stucchevole, che porta il giocatore a guardarsi intorno. È così sta accadendo per molti profili.
Quanto servirebbe al Milan uno come Marotta. Dirigenti non ci si improvvisa.
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