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All Eyes On Me – il focus sul 23° turno di Premier League

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All Eyes On Me

Nuovo appuntamento con All Eyes On Me, la rubrica di Calcio Style dedicata alla Premier League. Di seguito il resoconto dettagliato della ventitreesima giornata del campionato più seguito al mondo.

Il fascino unico emanato, unito alla perenne scia d’entusiasmo che pervade ogni stadio, confluisce in una commistione di spettacolo, ardore e qualità che conferisce a questo torneo l’aurea di lega paradisiaca in cui solamente i migliori interpreti del gioco possono essere o diventare i protagonisti.

Ventitreesimo turno: Aston Villa di nuovo quarto, United alla riscossa. L’Arsenal riapre il campionato.

All Eyes On Me

ARSENAL 3-1 LIVERPOOL (14′ Saka, 48’pt (aut.) Gabriel, 67′ Martinelli, 92′ Trossard)

La corsa al titolo è più aperta che mai. L’Arsenal domina in lungo e in largo il Liverpool, riscattando anche lo 0-2 imposto dai Reds in FA Cup, e si proietta a -2 dalla vetta.

Arteta torna alla disposizione con il doppio play, RiceJorginho, ed il falso nueve, Havertz, considerata l’assenza forzata di Gabriel Jesus. Il tecnico spagnolo sorprende Klopp, costretto a rinunciare a Salah e Szoboszlai oltre che a Nunez inizialmente relegato in panchina.

I Gunners azzannano il match controllando con massima frequenza il possesso cercando molto spesso l’imbucata centrale. Il vantaggio arriva proprio su questa lunghezza d’onda: con cinque tocchi di prima la squadra di casa mette in moto Odegaard che smarca con un filtrante basso Havertz davanti alla porta. Il tedesco calcia su Alisson, ma Saka non ha problemi a respingere in rete il suo ottavo centro in campionato.

Nel prosieguo del primo tempo l’Arsenal legittima il vantaggio creando diverse apprensioni ad Alisson, ma in pieno recupero arriva l’inaspettato pareggio. Gravenberch verticalizza verso Luis Diaz, prontamente ostruito da Saliba; il difensore francese, però, si addormenta attendendo l’uscita di Raya ed il 7 colombiano fa carambolare la sfera sulla tibia destra di Gabriel, costretto all’autogol dopo l’acuto ad Anfield nella gara d’andata.

L’undici di Arteta non si scompone e al rientro dagli spogliatoi riprende da dove aveva terminato pur dovendo rinunciare a Zinchenko sostituito da Kiwior. Proprio dal mancino del difensore polacco nascono i presupposti del nuovo vantaggio. Il suo lancio imbecca la velocità di Martinelli, comunque in svantaggio rispetto a Van Dijk meglio posizionato. Il capitano dei Reds copre l’uscita di Alisson che inspiegabilmente va con il piede nel tentativo di spazzar via, lisciando clamorosamente il pallone. Martinelli ne approfitta siglando il più facile dei gol.

Dal 2-1 in poi non c’è davvero più storia. L’Arsenal subissa di tiri gli ospiti, mettendoli più volte alle corde, ma il colpo del ko sembra non volerne sapere di arrivare. Il Liverpool esce definitivamente dalla sfida in seguito alla doppia ammonizione inferta a Konaté, comunque uno dei più positivi, in seguito ad un fallo tattico atto a fermare l’ennesima ripartenza avversaria.

A condannare definitivamente i rossi del Merseyside alla sconfitta è Trossard che al 92′ salta secco Elliott sulla trequarti, si invola verso la porta, e punisce un ancora disattento Alisson che se la fa passare sotto le gambe. Il belga chiude la partita trovando il suo quinto acuto nel torneo.

Il Liverpool, dunque, cade per la seconda volta in campionato dopo il molto discusso 2-1 incassato in casa del Tottenham lo scorso 30 settembre, mentre l’Arsenal, forte delle proprie ritrovate certezze, centra il terzo successo consecutivo e manda un segnale inequivocabile a tutto il calcio d’oltremanica.

BRENTFORD 1-3 MANCHESTER CITY (21′ Maupay, 48’pt, 53′, 70′ Foden)

Il Manchester City passa alla sua maniera sul campo del Brentford, unica squadra contro cui erano arrivate due sconfitte su due lo scorso anno. Venticinque tiri totali, quindici in porta ed una ritrovata prestanza atletica permettono ai Citizens di avvicinarsi sensibilmente alla vetta.

L’undici di Guardiola inizia a martellare già al 10′ con Alvarez che vede cancellato il vantaggio da un ottimo intervento di Flekken, che si ripete in ben tre circostanze nei dieci minuti successivi rispettivamente su Walker, Gvardiol e Haaland. Proprio da un rinvio dell’estremo difensore olandese, però,  nascono i presupposti per l’1-0 dei padroni di casa che porta la firma di Maupay, al quinto gol nelle ultime cinque uscite tra campionato e coppa, bravo a sfruttare l’errato posizionamento della difesa ospite e a punire Ederson proteso in uscita bassa.

L’undici di Guardiola non si scompone e chiude il Brentford nella propria area di rigore. Ci provano De Bruyne e Bernardo Silva da fuori, ma la porta sembra stregata. Quantomeno fino al terzo minuto di recupero, quando Foden addomestica con il petto la corta respinta aerea di Pinnock e con il sinistro trova l’1-1.

Tornati sul livello del mare nel momento più opportuno gli Sky Blues prendono il sopravvento nella ripresa. Nel giorno del rientro dal 1′ di Haaland è Foden a prendersi la scena tra il 53′ ed il 70′ portandosi a casa il pallone. Nell’1-2 batte Flekken con una pregevole torsione aerea sull’ennesimo suggerimento illuminante di De Bruyne, nell’1-3, invece, sfrutta la sponda proprio dell’attaccante norvegese per penetrare centralmente in area e battere ancora Flekken con un sinistro secco sul primo palo, arrivando a toccare quota otto reti in Premier.

Le Bees provano ad accorciare le distanze con Norgaard, ma la sua conclusione da posizione centrale viene schermata provvidenzialmente da Ruben Dias. Nona sinfonia consecutiva, dunque, per i Guardiola boys in tutte le competizioni che rende la corsa al titolo ancor più avvincente, mentre la formazione di Frank deve guardarsi le spalle: la zona retrocessione dista solo tre lunghezze.

SHEFFIELD UNITED 0-5 ASTON VILLA (12′ McGinn, 16′ Watkins, 20′ Bailey, 30′ Tielemans, 47′ A. Moreno)

Tutto troppo facile per l’Aston Villa che a Bramall Lane ne rifila cinque in 47 minuti ad uno Sheffield United senza più punti di riferimento. I Villans rialzano, così, la testa dopo il primo ko interno stagionale maturato nell’ultimo turno con il Newcastle.

Emery impronta sin dall’approccio il suo undici all’attacco alzando McGinn e Tielemans sulla stessa linea di Bailey alle spalle di Watkins. Questa lettura del tecnico spagnolo fa sì che i suoi aggrediscano in maniera veemente il match: tra il 12′ e il 16′ Douglas Luiz inventa due meravigliosi traccianti per Watkins, il primo viene murato sulla linea da Ahmedhodzic e spinto in porta da McGinn (sesto centro in campionato), il secondo viene tramutato in gol dal centravanti inglese che porta a undici marcature il proprio bottino.

Nella prima frazione non c’è proprio storia, tant’è che gli ospiti passeggiano tra le macerie della difesa di casa. Bailey piazza il tris con un meraviglioso mancino a giro sul palo lungo, Tielemans cala il poker alla mezz’ora con una bordata da fuori area trovando il suo primo acuto in Premier con la maglia del club di Birmingham.

A spegnere definitivamente ogni velleità di rimonta ci pensa Alex Moreno al principio della ripresa punendo Foderingham con un mancino al volo sul cross di Watkins (decimo assist nel torneo). Lo spagnolo torna al gol dopo l’ultima trasferta vittoriosa dei Villans datata 17 dicembre con il Brentford.

Il match non vive di sussulti ulteriori, se non nel recupero con la rete annullata a Vini Souza dal Var per fuorigioco. La formazione di Emery si riporta, dunque, al quarto posto in solitaria diventando il terzo attacco del campionato, mentre le Blades restano in ultima posizione con ben 59 gol incassati in 23 gare, davvero troppi per puntare ad una salvezza che ormai sembra un miraggio.

EVERTON 2-2 TOTTENHAM (4′, 41′ Richarlison, 30′ Harrison, 94′ Branthwaite)

Il Tottenham vede sfumare tre punti di capitale importanza all’ultimo respiro nel match di Goodison Park contro un Everton sempre caparbio e duro a morire.

La gara si apre con il gol lampo del grande ex Richarlison, in un vero e proprio stato di grazia, che corregge in porta il suggerimento arretrato di Udogie, frutto di una della tante transizioni positive del terzino italiano. I Toffees, reduci da due gare senza segnare, non si scompongono e reagiscono immediatamente con la girata aerea terminata alta di CalvertLewin.

I padroni di casa interrompono il digiuno da gol alla mezz’ora sugli sviluppi di un corner calciato da Garner su cui Vicario non sceglie bene i tempi d’uscita e viene punito da CalvertLewin che finalizza la sponda sul secondo palo di Tarkowski. Sul tabellino, però, ci finisce Harrison: è suo l’ultimo tocco sul tentativo aereo del 9 di casa. La formazione di Dyche sfiora anche il vantaggio nel finale del primo tempo con Godfrey sul cui tentativo ravvicinato Vicario si riscatta compiendo un miracolo.

Poco prima del duplice fischio, invece, arriva una nuova doccia gelata per i supporters in blu. Richarlison si inventa un gol fantastico dal limite dell’area mettendo fuori causa Pickford con un destro che si incastra all’incrocio dei pali al termine di una ripartenza. Il brasiliano non esulta, ma il nuovo vantaggio è vitale per gli ospiti e coincide con il raggiungimento della doppia cifra in classifica marcatori per il 9 di Postecoglu.

Nella ripresa gli Spurs legittimano il vantaggio creando tre nitide palle gol tutte neutralizzate da Pickford, che si esalta per due volte su Maddison. Proprio quando l’Everton sembrava non averne più riesce a dar fondo alle residue energie rimaste e centra il 2-2: ancora una volta letale il destro affilato di Garner su un piazzato dai trenta metri, spizzato all’indietro da Romero e spinto in porta da Branthwaite, alla prima gioia in Inghilterra.

Gli Spurs, dunque, scivolano nuovamente a -2 dal piazzamento Champions con l’assoluta necessità di ritrovare la smarrita serenità difensiva. L’undici di Dyche ottiene, da par suo, il terzo pari consecutivo che gli permette di restare a -1 dalla salvezza.

MANCHESTER UNITED 3-0 WEST HAM (23′ Hojlund, 49′, 84′ Garnacho)

Il Manchester United opera il sorpasso in classifica ai danni del West Ham infliggendogli un secco 3-0 nello scontro diretto.

Dopo circa venti minuti di studio la gara si sblocca con l’uomo del momento: Rasmus Hojlund. Il danese raccoglie una palla vangante nei pressi del limite dell’area di rigore, elude l’intervento di Aguerd, e con il piede debole, il destro, la piazza nell’angolino mettendo totalmente fuori causa Areola. Il quinto gol nelle ultime sei gare dell’ex Atalanta coincide con un importantissimo vantaggio.

In apertura di ripresa il West Ham si iscrive al match complice un clamoroso svarione di Maguire. Ad approfittarne è Emerson Palmieri che, però, a tu per tu con Onana spara in curva. Appena un minuto dopo i padroni di casa raddoppiano ed indirizzano definitivamente la sfida. Bruno Fernandes apre per Garnacho che aggancia, rientra sul mancino, e calcia trovando la decisiva deviazione di Aguerd che spiazza Fabianski, subentrato ad Areola.

In prossimità del 70′ gli Hammers hanno una possibilità di riaprire la sfida, ma il destro ravvicinato di Bowen si infrange sulla disperata scivolata di Dalot. All’84’ i diavoli rossi calano il definitivo tris ancora con Garnacho che capitalizza la ripartenza condotta da McTominay, portandosi a quota cinque in classifica marcatori.

La formazione di Ten Hag sembra aver superato l’atavica fatica in zona gol con le diciannove reti messe a segno nelle ultime sette gare tra campionato e coppa ed ora sembra pronto a puntare la zona Champions. Il West Ham, invece, resta senza vittorie nel 2024: quattro pareggi e due sconfitte in sei uscite sono un bottino davvero magro.

BRIGHTON 4-1 CRYSTAL PALACE (3′ Dunk, 33′ Hinshelwood, 34′ Buonanotte, 71′ Mateta, 84′ Joao Pedro)

Il Brighton riscatta la peggior sconfitta dell’era De Zerbi, 4-0 con il Luton nell’infrasettimanale, schiantando il Crystal Palace al termine di un match senza storia, ritrovando il successo dopo tre gare senza gol all’attivo in campionato.

La sfida si sblocca al 3′ con l’incornata di capitan Dunk, a secco in Premier dall’8 ottobre, sul corner pennellato da Gross e rischia di assistere al raddoppio dei Seagulls con il tiro incrociato di Joao Pedro disinnescato da un notevole intervento di Henderson.

L’undici di De Zerbi, schierato per il terzo match consecutivo con il 3-4-2-1, non impiega comunque molto ad indirizzare la sfida: in appena un minuto il risultato si trasforma da 1-0 a 3-0 grazie alle realizzazioni di Hinshelwood, al primo gol nel 2024, bravo nel prendere il tempo a Mitchell sul cross di Lamptey, e Buonanotte, il più lesto a sfruttare la transizione centrale di Gross.

Nella ripresa i padroni di casa inseriscono il pilota automatico e si presentano sistematicamente dalle parti di Henderson, costretto agli straordinari prima su Ferguson e poi su Welbeck. A poco meno di venti dal novantesimo arriva il 3-1 di Mateta al primo, vero tentativo delle Eagles verso la porta di Verbruggen, con un colpo di testa sul primo palo.

La formazione di Hodgson ha anche la clamorosa opportunità di portarsi a -1, ma l’appena entrato Edouard calcia addosso all’estremo difensore olandese da dentro l’area di rigore. Il definitivo 4-1 porta la firma di Joao Pedro che chiude uno splendido uno-due con Welbeck, che gliela restituisce di tacco, portandosi a quota otto nella classifica marcatori.

Il Brighton rilancia, dunque, la propria candidatura europea effettuando il controsorpasso ai danni del Newcastle. Il Crystal Palace, dopo il sofferto 3-2 sullo Sheffield United, incassa l’undicesima sconfitta in campionato ritrovandosi a +5 dalla zona rossa.

NEWCASTLE 4-4 LUTON (7′, 23′ Longstaff, 21′ Osho, 40′ Barkley, 59′ (rig.) Morris, 62′ Adebayo, 67′ Trippier, 73′ Barnes)

Pirotecnico pareggio nella gara di St. James’ Park tra Newcastle e Luton che si dividono la posta in palio dandosele di santa ragione.

I Magpies, orfani di Joelinton e Isak, sbloccano la gara dopo appena sette minuti con Sean Longstaff, a secco in Premier dal 21 ottobre, perfettamente pescato in area dal cross tagliato di Trippier. Gli Hatters reagiscono al 21′ con il colpo di testa di Osho sulla sponda aerea di Morris provocata a sua volta dal piazzato di Barkley, ma tornano di nuovo in svantaggio al 23′ complice la seconda rete di Longstaff (alla prima doppietta in carriera in campionato) che ribadisce in porta la corta respinta di Kaminski sulla conclusione di Gordon.

Prima del duplice fischio c’è spazio per il nuovo pareggio degli ospiti targato Ross Barkley, che ha il Newcastle come vittima preferita viste le sei realizzazioni messe a referto, il più lesto ad arrivare sulla deviazione di Dubravka sugli sviluppi del cross teso di Doughty. Il 2-2 apre la strada all’impronosticabile rimonta dei ragazzi di Edwards che si concretizza tra il 59′ ed il 62′. Morris trasforma il rigore causato dall’intervento di Burn su Ogbene, mentre Adebayo punisce Dubravka con un diagonale destro dopo la ripartenza condotta da Barkley, portando il proprio bottino di gol complessivo a quota nove.

Nonostante il -2, però, l’undici di Howe riesce ad evitare il secondo ko interno consecutivo dopo il 2-3 subìto dal City, grazie alle marcature di Trippier, imbeccato in area da un poetico esterno destro di Bruno Guimaraes, e del rientrante Barnes, bravo a sfruttare il recupero palla alto di Miley piazzando il proprio interno mancino sul palo lungo.

Entrambe le squadre escono, quindi, dal campo con un sorriso a metà: i ragazzi del Tyneside scivolano nuovamente al nono posto, mentre il Luton resta a +1 sull’Everton terzultimo.

CHELSEA 2-4 WOLVERHAMPTON (19′ Palmer, 22′, 63′, 82′ (rig.) M. Cunha, 43′ (aut.) Disasi, 86′ T. Silva)

Seconda sconfitta consecutiva per il Chelsea con quattro reti incassate dopo il 4-1 subìto per mano del Liverpool. Il Wolverhampton rialza la testa dopo la beffa finale del match contro il Manchester United e scavalca in classifica proprio i Blues al decimo posto.

La gara parte comunque in discesa per l’undici di Pochettino che la sblocca dopo diciannove minuti con il solito Palmer, decimo centro in campionato, che concretizza l’ottima imbucata di Caicedo. Il pari, però, non tarda ad arrivare e porta la firma di Matheus Cunha, il cui destro a giro viene decisivamente deviato da Thiago Silva mettendo fuori causa Petrovic. In prossimità del 45′ i Wolves la ribaltano con un’altra conclusione deviata: questa volta al tiro va AitNouri, messo in moto da un incontenibile Pedro Neto, e a beffare Petrovic è Disasi, a cui viene assegnata l’autorete.

La ripresa si apre con una clamorosa opportunità cestinata da Sterling, e prosegue con altri due acuti di Matheus Cunha. Per l’1-3 il brasiliano si limita a spingere in porta l’ennesimo cross arretrato di Pedro Neto, mentre per l’1-4 si guadagna e trasforma un calcio di rigore portandosi a quota nove in classifica marcatori e realizzando la seconda tripletta in carriera dopo quella con la maglia del Sion nel 2018.

L’ultimo acuto della disputa è dei Blues con Thiago Silva che svetta sul primo palo mettendo in porta l’angolo di Mudryk, fissando il risultato sul definitivo 2-4.

BOURNEMOUTH 1-1 NOTTINGHAM FOREST (5′ Kluivert, 45′ Hudson-Odoi)

Secondo pareggio di fila per il Bournemouth dopo l’1-1 nell’infrasettimanale con il West Ham. Punto prezioso per il Nottingham in chiave salvezza.

Il match non offre grandi sussulti o spunti e scorre via sui binari dell’equilibrio, rotto, seppur momentaneamente, dal tap-in di Justin Kluivert sulla spizzata di Sinisterra proveniente dal corner calciato da Christie. L’olandese firma così il suo terzo gol in campionato che fa il paio con quello in FA Cup nel successo in casa del QPR e con quello in Coppa di Lega nell’1-2 casalingo con il Liverpool.

La partita viene definitivamente livellata al 45′ da HudsonOdoi che si inventa una magnifica finalizzazione superando Neto con un notevole destro a giro sul secondo palo, ponendo fine ad un digiuno realizzativo iniziato il 18 settembre.

Nella ripresa accade poco o nulla, solamente Zabarnyi va sensibilmente vicino al 2-1, mancando la correzione sotto porta sugli sviluppi di un angolo. Le Cherries si portano a quota 27 in classifica, mentre il Forest resta invischiato nella lotta salvezza con soli due punti di vantaggio sul terzultimo posto.

BURNLEY 2-2 FULHAM (17′ J. Palhinha, 21′ R. Muniz, 71′, 91′ Datro Fofana)

Il Burnley acciuffa il pareggio all’ultimo respiro ed evita la diciassettesima sconfitta in campionato, costringendo al punto un Fulham impantanato nelle sabbie mobili del centro classifica.

I Cottagers sembrano mettere la gara in discesa già nei primi venti minuti con due spallate che fanno tremare le già fragili certezze di Turf Moor. Prima Joao Palhinha, a secco dal 29 ottobre, gira in porta il corner di Andreas Pereira, poi Rodrigo Muniz sceglie una via non convenzionale per trovare il primo centro in campionato, scavalcando Trafford con un tocco morbido sfruttando l’involontario assist di Robinson.

I Clarets rialzano la testa negli ultimi venti minuti affidandosi all’ultimo arrivato Datro Fofana, attaccante ivoriano classe 2002 di proprietà del Chelsea sbarcato a Burnley dopo il prestito breve all’Union Berlino. Al 71′ sigla l’1-2 punendo l’errata lettura in uscita di Leno sul cross di Assignon, e al 91′ vince il duello con Ream mettendo in porta il suggerimento basso di Odobert.

La squadra di Kompany resta comunque al penultimo posto a ben sette punti dalla salvezza, mentre i ragazzi di Marco Silva vedono ulteriormente allontanarsi la zona Europa.

Classifica e prossimo turno

1

Liverpool

51 23 15 6 2 52:22 +30
2

Manchester City*

49 22 15 4 3 54:25 +29
3

Arsenal

49 23 15 4 4 47:22 +25
4

Aston Villa

46 23 14 4 5 49:30 +19
5

Tottenham

44 23 13 5 5 49:35 +14
6

Manchester United

38 23 12 2 9 31:32 -1
7

West Ham

36 23 10 6 7 36:36 0
8

Brighton

35 23 9 8 6 42:38  +4
9  Newcastle 33 23 10 3 10 48:37 +11
10 Wolverhampton 32 23 9 5 9 37:37 0
11 Chelsea 31 23 9 4 10 38:39 -1
12

Bournemouth*

27 22 7 6 9 30:41 -11
13

Fulham

26 23 7 5 11 30:38 -8
14

Crystal Palace

24 23 6 6 11 26:40 -14
15

Brentford*

22 22 6 4 12 32:39 -7
16

Nottingham Forest

21 23 5 6 12 28:41 -13
17

Luton Town*

20 22 5 5 12 32:42 -10
18

Everton

19 23 8 5 10 26:30 -4
19

Burnley

13 23 3 4 16 24:47 -23
20

Sheffield United

10 23 2 4 17 19:59 -40

– Everton 10 punti di penalizzazione

* Una partita in meno

Prossimo turno:

Sabato 10 febbraio

Manchester City 13:30 Everton

Wolverhampton 16:00 Brentford

Fulham 16:00 Bournemouth

Tottenham 16:00 Brighton

Luton 16:00 Sheffield United

Liverpool 16:00 Burnley

Nottingham Forest 18:30 Newcastle

Domenica 11 febbraio

West Ham 15:00 Arsenal

Aston Villa 17:30 Manchester United

Lunedì 12 febbraio

Crystal Palace 21:00 Chelsea

Premier League

Manchester United, Amorim: “Amad e Mbeumo andranno alla Coppa d’Africa, cercheremo soluzioni con i giocatori disponibili”

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Manchester united

L’allenatore del Manchester United Rúben Amorim affronta l’assenza di Amad e Mbeumo per la Coppa d’Africa, cercando soluzioni alternative in attacco.

L’impatto dell’assenza di Amad e Mbeumo

Rúben Amorim, l’allenatore in carica, si trova ad affrontare una sfida significativa con l’assenza di due giocatori chiave, Amad Diallo e Mbeumo, che parteciperanno alla Coppa d’Africa. Questa situazione rappresenta un problema non indifferente per il team, costringendo Amorim a rivedere la strategia offensiva della squadra.

Durante una recente conferenza stampa, l’allenatore ha dichiarato: “Amad e Mbeumo andranno per la Coppa d’Africa ora… cercheremo di trovare una soluzione con i giocatori che abbiamo. Siamo pronti a far fronte”.

Manchester United

Amad Diallo of Manchester United celebrates his sides victory in Premier League match Manchester City vs Manchester United at Etihad Stadium, Manchester, United Kingdom, 15th December 2024
(Photo by Mark Cosgrove/News Images)

Manchester United, le strategie in attacco per colmare le assenze

Nonostante l’assenza di due figure cruciali, Amorim si mostra fiducioso nella capacità del gruppo di adattarsi e trovare modi alternativi per segnare. Ha sottolineato l’importanza di elaborare nuove strategie per mantenere competitivo il team, affermando: “Cercheremo di trovare un modo per segnare i gol in modo diverso”. Questa dichiarazione rivela la volontà di innovare e di sfruttare al meglio le risorse disponibili, dimostrando ancora una volta la sua abilità nel gestire situazioni difficili.

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Fonte: l’account X di Fabrizio Romano

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Premier League

Manchester City senza freni: Premier in fuga a tre

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Haaland, Manchester City

Manchester City – Guardiola travolge il Crystal Palace e mette pressione all’Arsenal. Aston Villa sorprende ancora e sogna in grande

Il Manchester City lancia un segnale forte alla Premier League: 0-3 in casa del Crystal Palace e corsa al titolo più aperta che mai. La squadra di Guardiola domina in trasferta con una doppietta del solito Haaland, a segno una volta per tempo, e la firma di Phil Foden. Un successo netto che permette ai Citizens di portarsi a soli due punti dall’Arsenal, vittorioso solo all’ultimo respiro contro il Wolverhampton, e di infilare la quarta vittoria consecutiva.

Dopo Arsenal e Manchester City, spunta l’Aston Villa

In vetta, però, non c’è più soltanto il duello tra City e Gunners. A sorpresa si inserisce l’Aston Villa di Unai Emery, che continua a stupire. I Villans hanno espugnato Londra rimontando il West Ham da 2-1 a 2-3 e restano incollati al treno di testa. C’è solo un punto di distanza dal City e due dall’Arsenal, numeri che certificano la candidatura al titolo.

Manchester City

Unai Emery, Aston Villa

Alle spalle delle prime tre, invece, il ritmo cala. Il divario tra l’Aston Villa e il Chelsea quarto si allarga a 5 punti dopo la sedicesima giornata. I Blues sono tornati al successo contro l’Everton (2-0) e sono saliti a quota 28, mentre subito dietro si forma un gruppo compatto a 26 punti con Liverpool, Crystal Palace e Sunderland. A seguire, la classifica di Premier nel dettaglio dopo le prime 16 giornate

  1. Arsenal 36 punti
  2. Manchester City 34
  3. Aston Villa 33
  4. Chelsea 28
  5. Crystal Palace 26
  6. Liverpool 26
  7. Sunderland 26
  8. Manchester United 25

Proprio il Liverpool ritrova ossigeno battendo il Brighton 2-0, con Salah di nuovo protagonista grazie a un assist. Ma l’ennesima sorpresa è la neopromossa Sunderland, che vince il derby contro il Newcastle per 1-0 grazie a un’autorete di Woltemade. In coda, infine, occasione per il Manchester United: una vittoria nel posticipo contro il Bournemouth ha permesso ai Red Devils di agganciare il Liverpool in zona Champions. La Premier corre veloce, ma davanti ora sono in tre a dettare il passo.

 

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Premier League

Manchester City, Haaland unstoppable: 35 gol in 27 partite stagionali

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Haaland, Manchester City

Il Manchester City passa in casa del Crystal Palace. Merito del solito Erling Haaland, che grazie alla doppietta odierna., sale a 35° gol in 27 partite tra club e nazionale.

Manchester City, aggrappati ad Haaland

Erling Haaland, fenomeno calcistico norvegese, sta riscrivendo le regole del gioco con la sua impressionante capacità di segnare. Altra doppietta per il numero 9 del Manchester City nella sfida odierna contro il Crystal Palace. In totale fanno 35 gol in 27 gare stagionali, tra club e nazionale. Haaland ha dimostrato di essere uno degli attaccanti più prolifici del panorama calcistico attuale. Le sue prestazioni non solo esaltano i tifosi del club per cui gioca, ma attirano anche l’attenzione degli appassionati di calcio di tutto il mondo.

Haaland, macchina da gol

L’attaccante norvegese è decisivo nel match contro il Crystal Palace. Una doppietta che permette al Manchester City di rimanere incollato all’Arsenal nella lotta per il titolo in Premier League.

Per altre notizie sul calciomercato, clicca qui.

Fonte: l’account X di Fabrizio Romano

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