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Serie A

Empoli-Parma: probabili formazioni e dove vederla

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Sfida che si preannuncia decisiva per entrambe le squadre: da una parte l’Empoli, che con una vittoria si garantirebbe quella serenità che serve a tutto l’ambiente, dall’altra il Parma, una squadra più tranquilla, che nonostante ciò deve ritrovare la vittoria, che manca da più di un mese ormai. Il clima sarà gioviale: le due tifoserie sono gemellate, per questo non ci saranno problemi per le forze dell’ordine di Empoli. I tifosi si aspettano una gara avvincente, con entrambe le compagini che lotteranno per la vittoria. Un Parma quasi salvo non deve assolutamente sottovalutare un Empoli con il coltello fra i denti, che dispone di un attacco molto prolifico, guidato da Bomber Caputo.

Empoli

In casa Empoli, l’unico dubbio riguarda il centrocampo, con l’ex di turno, Acquah che è insidiato da Traoré. Anche per mister D’Aversa I dubbi sono pochi: in mediana ci sarà il ritorno di Barillà, a sfavore del deludente Machin. In difesa dovrebbe farcela Bastoni. In attacco solito ballottaggio fra Biabiany e Siligardi. Anche Stulac é in dubbio, se non dovesse farcela, spazio a Rigoni.

Parma

D’Aversa deve fare i conti con le condizioni di Bastoni: se non recupera, Gagliolo scala al centro della difesa accanto a Bruno Alves, con Iacoponi a destra e Gobbi a sinistra. In cabina di regia Stulac, affiancato da Barillà (rientra al posto di Machin) e Kucka. Al centro dell’attacco Inglese con Gervinho e Siligardi.

Le probabili formazioni:

EMPOLI (3-5-2): Dragowski-Veseli-Dell’Orco-Silvestre-Di Lorenzo-Acquah-Bennacer-Pasqual-Krunic-Farias-Caputo. All. Iachini;

PARMA (4-3-3) : Sepe-Gagliolo-Bastoni-Bruno Alves-Iacoponi-Rigoni-Barillà-Kucka-Gervinho-Inglese-Siligardi. All. D’Aversa.

Dove vederla:

La partita sarà visibile su Sky, a partire dalle 15.00 di Sabato.

Serie A

Bernardeschi: il gesto che nessuno si aspettava

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Subito dopo Bologna–Juventus, Federico Bernardeschi, ex giocatore bianconero, ha regalato un momento che resterà nella memoria dei tifosi e di chi ama il calcio.

Sotto la Curva dei tifosi bianconeri, il giocatore si è avvicinato al pubblico. Ha raccolto alcune sciarpe lanciate dai tifosi e si è inchinato con la mano sul cuore. Applausi e grida di entusiasmo hanno accolto il gesto. Un gesto semplice, diretto, chiaro, ma dal grande valore simbolico.

Serie A, Bologna, bernardeschi

FEDERICO BERNARDESCHI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Il saluto di Bernardeschi

In un mondo del calcio spesso segnato da polemiche, provocazioni e comportamenti poco eleganti, Bernardeschi ha mostrato come si possa esprimere rispetto e gratitudine senza parole. Negli ultimi anni non sono mancati episodi di tensione tra giocatori e tifosi: gesti scorretti verso vecchie squadre, provocazioni sui social, polemiche dopo trasferimenti controversi.

In quel contesto, il suo gesto spicca: non c’è rabbia, non c’è polemica, solo un saluto sincero.

L’esterno del Bologna non ha voluto fare notizia. Non ha cercato applausi. Ha semplicemente riconosciuto chi lo ha sostenuto per anni alla Juventus. Il gesto ricorda ai tifosi e ai giocatori che il calcio è prima di tutto relazioni e emozioni, non solo risultati e classifiche.

Motivazioni semplici: chi si avvicina ai tifosi dopo aver cambiato squadra rischia critiche, incomprensioni e fraintendimenti. Bernardeschi, invece, ha scelto di farlo con naturalezza e rispetto, dimostrando maturità e professionalità.

È una lezione per tutti in cui il calcio più bello è quello che sa unire, emozionare e creare ricordi positivi. Gestoni come questo ricordano che dietro le maglie e i numeri ci sono persone, con passione, gratitudine e rispetto reciproco.

Federico Bernardeschi, con un inchino e una mano sul cuore, ha ricordato a tutti che il calcio è divertimento, condivisione e rispetto. E che, a volte, un piccolo gesto vale più di mille parole.

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Serie A

Danilo: “La Juventus è nel mio cuore, sostengo la squadra”

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Danilo

Danilo esprime il suo amore per la Juventus e sostiene la squadra con parole di incoraggiamento, augurando successi con Spalletti.

Danilo e l’amore per la Juventus

Danilo ha recentemente espresso il suo affetto incondizionato per la Juventus, definendola il suo “amore calcistico”. Nonostante la sua attuale distanza dal campo, Danilo continua a mantenere un legame stretto con la squadra torinese. Le sue dichiarazioni sottolineano l’importanza di un legame emotivo che va oltre il calcio giocato e si estende al supporto morale e motivazionale per i suoi ex compagni.

Nel suo recente intervento, Danilo ha anche voluto trasmettere parole di incoraggiamento al nuovo allenatore, Luciano Spalletti, e alla squadra. Ha dichiarato di mandare “energie e parole positive”, auspicando che il team possa raggiungere gli obiettivi prefissati.

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Fonte: l’account X di Schira

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Serie A

Como, cosa non ha funzionato all’Olimpico?

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Il Como colleziona la seconda sconfitta di fila, contro la Roma dopo quella con l’Inter, e resta nuovamente a secco di punti. La classifica però sorride ancora.

La squadra di Fabregas esce a testa alta dall’Olimpico ma senza punti. Alcuni episodi hanno condizionato la partita e in campo non si è visto il solito gioco frizzante dei lariani.

Como, Fabregas è tranquillo: “Miglioreremo ancora, sia io che la squadra”

Una gara giocata su ritmi elevati sin dai primi minuti, che hanno costretto gli ospiti a intensificare il pressing offensivo ma allo stesso tempo soffrire quello uomo su uomo voluto da Gasperini. La prima vera sliding door della partita arriva intorno al 30′ con il cambio forzato di Diao, causa infortunio.

La scelta di un tridente leggero dal 1′ ha influito anche sul baricentro della squadra, che nel secondo tempo con l’ingresso di Douvikas (entrato proprio al posto del senegalese) ha conquistato campo e creato maggiori pericoli dalle parti di Svilar.

Per ammissione dello stesso Fabregas tuttavia, è stata la classica partita fisica dove: “O hai tanta qualità e fisicità come loro e vai in porta uno contro uno contro il portiere, oppure se iniziano loro a vincere i duelli è una partita che si può aprire perché c’è movimento, c’è mobilità e chi recupera palla può fare transizioni“.

Dunque anche per via della continua ricerca dall’altra parte di contrasti, situazioni di uno contro uno e transizioni più rapide, la solita strategia offensiva del Como non ha avuto effetto. Il gol di Wesley poi ha destabilizzato ancor di più lo stato psicologico della squadra che, nonostante ci fosse ancora una mezz’ora buona per provare a riprenderla, non è riuscita a trovare la giocata giusta per andare in porta.

Dopo l’Inter il tecnico spagnolo ha spiegato che tra le due squadre c’è stato un gap incolmabile attualmente, citando la prestazione di Dimarco Bastoni del loro giocare a memoria per sottolineare quanta strada debba ancora fare la sua squadra per arrivare a certi livelli. Tuttavia è da elogiare anche quanto fatto fino a questo punto, dalla Serie B alla stabilità fra le prime 10 (o anche 7) della Serie A.

como

CESC FABREGAS ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

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