Serie A
Milan Juventus 0-1: Analisi e Commento
Nel Sunday Night di Serie A, la Juventus vince uno a zero il big match in casa del Milan. La squadra di Allegri mantiene il proprio terzo posto in classifica, a prescindere da cosa farà la Fiorentina nel derby toscano di questa sera, e si iscrive ufficialmente alla corsa scudetto.
Primo tempo tattico per Milan e Juventus
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Indubbiamente l’espulsione di Malick Thiaw, mandato fuori dall’arbitro Mariani sul finale del primo tempo, ha contribuito a indirizzare la partita.
Tuttavia, limitare la prestazione della Juventus alla superiorità numerica sarebbe un imperdonabile atto di reductio ad absurdum.
Già nel primo tempo, e quindi in parità numerica, il cosiddetto “calcio europeo” di Pioli era stato totalmente anestetizzato dall’acume tattico di Allegri.
Nonostante il 62% di possesso palla della prima frazione, il Milan aveva calciato verso la porta di Szczesny in una sola occasione e per altro in transizione.

Andrea Cambiaso strattona Rafael Leao.
Le armi della Juventus
Il piano partita di Allegri era chiaro. Il Milan è chiaramente superiore nella fase di possesso, indi per cui sarebbe sciocco provare a sfidarli per il predominio territoriale. Molto più saggio lasciar loro iniziativa e pallone.
La Juventus ha badato bene a non concedere la profondità a Leao. In primis tenendo una linea molto bassa. In secundis chiedendo a Weah di garantire a Gatti il raddoppio sistematico sul portoghese.
Nonostante ciò, pensare di affrontare il Milan senza concedere nemmeno un’occasione a Leao in novanta minuti è qualcosa di folle.
Proprio da una sgasata dell’ex Lille a inizio primo tempo, il Milan ha creato la sua prima (e unica) occasione della partita. Una torsione di Giroud che il portiere bianconero ha miracolosamente allungato in corner.
Va detto però che, al di là di questo lampo isolato, i raddoppi pensati da Allegri hanno inibito la principale fonte di gioco del Milan: ovvero i suoi esterni.
Kostic, spesso incensato per la sua gamba ma al contempo un po’ punzecchiato per le sue doti di copertura, e Rugani, che sul centrosinistra non trova il suo habitat naturale, hanno di fatto cancellato dal campo Pulisic.

Federico Gatti e Wojciech Szczesny
Secondo tempo di gestione per la Juventus
Chiaramente, in virtù dell’uomo in più, la Juventus ha dovuto parzialmente abiurare il proprio piano partita. Allegri ha chiesto ai suoi di alzare leggermente il baricentro e di congelare il possesso del pallone.
I quinti hanno sicuramente beneficiato di una linea più alta. Infatti, è stata proprio la ritrovata capacità dei bianconeri di sfruttare adeguatamente l’ampiezza a fare la differenza nel secondo tempo.
Pioli ha scelto di togliere dal campo Pulisic, come detto poc’anzi una sorta di spettatore non pagante, per inserire Kalulu al posto di Thiaw.
Una mossa che ha scoperto le fasce. Data che sull’out destro mancava la figura di Pulisic, mentre su quello mancino Leao non rientrava mai.
E infatti la Juventus, consapevole di ciò, nella ripresa ha attaccato principalmente da destra. Guardate, nell’immagine sottostante, la libertà di cui gode la catena destrorsa della Vecchia Signora.

Reijnders è in ritardo. Florenzi è molto basso e non scala in avanti. Questo perché ha paura di essere isolato nell’uno contro uno con McKennie, dato che sta difendendo sul piede (il mancino) non suo. E Leao? Il portoghese non è neppure nell’inquadratura. Questo significa che il Milan non ha uno ma bensì due uomini in meno in fase di non possesso e nel calcio moderno nessuno può permettersi di difendersi con un uomo in meno, figuriamoci con due.
La rivincita di Allegri
Tutti i giocatori della Next Gen ad aver esordito in Serie A con la maglia della Juventus. (Fonte: TuttoSport)
Con l’esordio di Huijsen, sale a otto il numero dei giocatori provenienti dalla Next Gen fatti esordire (o comunque lanciati stabilmente in prima squadra) da Allegri. Un dato che fa decadere uno degli ultimi capi d’accusa che l’opinione pubblica rivolge al tecnico livornese. Sempre più il faro a cui la compagine bianconera si sta aggrappando in una stagione così complicata.
La Juventus si presentava a San Siro senza Danilo e Alex Sandro. Pogba e Fagioli. Chiesa e Vlahovic che sono dovuti entrare dalla panchina.
La Juventus è terza in classifica. Ha un punto in meno dell’eccessivamente celebrato Milan di Pioli e due in meno dell’Inter capolista.
La Juventus non ha perso nessun big match. Ha battuto nettamente la Lazio all’Allianz. Ha pareggiato a Bergamo e sconfitto il Milan a domicilio.
La Juventus, in generale, ha perso solo la psicotica gara di Reggio Emilia contro il Sassuolo. Nonostante la debacle e i quattro gol subiti, la squadra bianconera rimane la seconda miglior difesa d’Italia.
E tutto ciò dopo una estate passata a guardare le altre fare mercato. Nonostante la querelle scommesse. Il caso doping di Pogba. Stante che l’Inter è nettamente più forte non solo della Juventus ma di tutte le altre e che solo lei può perdere questo scudetto, la squadra bianconera, con la vittoria di ieri sera a San Siro, si è ufficialmente iscritta alla lotta scudetto pur non avendo una rosa da scudetto.
Ma la Juventus ha qualcosa che le altre non hanno, ovvero il miglior allenatore d’Italia, e a lui si aggrappa la nave bianconera per attraccare al porto in una stagione (l’ennesima) così tremendamente complicata.
Serie A
Roma, prende corpo l’ipotesi della seconda squadra in C
La Roma sta considerando di creare una seconda squadra per partecipare alla Serie C con la loro Under 23, seguendo l’esempio di Juventus, Atalanta e Inter.
Roma, un passo avanti verso il futuro
La Roma è in fase di valutazione per l’istituzione di una seconda squadra che potrà partecipare alla Serie C con la loro formazione Under 23. Questo progetto segue la linea già adottata da club come Juventus, Atalanta e Inter, i quali hanno già formato delle squadre U23 per competere nella terza serie del calcio italiano.
L’iniziativa rappresenta un’opportunità significativa per il club giallorosso di sviluppare giovani talenti, fornendo loro l’esperienza necessaria in un campionato competitivo e aumentando le possibilità di crescita all’interno del panorama calcistico nazionale.
L’importanza delle seconde squadre
Le seconde squadre sono uno strumento cruciale per i club di Serie A, permettendo una transizione più fluida per i giovani dalle giovanili al calcio professionistico. La partecipazione in Serie C offre ai giocatori un’esperienza fondamentale, confrontandosi con realtà diverse e squadre di alto livello. Per la Roma, entrare in questo scenario potrebbe significare non solo la crescita dei propri talenti, ma anche una maggiore competitività sul lungo termine. La decisione definitiva è ancora in fase di studio, ma l’iniziativa potrebbe presto vedere la luce.
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Fonte: [l’account X di Schira](https://x.com/NicoSchira)
#ASRoma are evaluating the possibility to create the Second Team to join #SerieC with their U23 as Juventus, Atalanta and Inter. #Roma could become the fifth SerieA’s club to have the second team. #transfers
— Nicolò Schira (@NicoSchira) Dec 7, 2025
Serie A
Cremonese-Lecce, le ultimissime dallo Zini: Nicola conferma l’undici di Bologna, Di Francesco con i dubbi d’attacco
Il lunch match di questa domenica di campionato sarà lo scontro salvezza tra Cremonese e Lecce. La partita avrà luogo allo stadio Zini.
Grigiorossi da una parte, giallorossi dall’altra. Saranno questi i colori dell’ora di pranzo della domenica, caratterizzata dal lunch match tra Cremonese e Lecce.
Le due squadre vengono da una vittoria (rispettivamente contro Bologna e Torino) e vogliono continuare la propria marcia per il mantenimento della categoria.
I grigiorossi, al Dall’Ara, hanno stupito tutti, andando a violare lo stadio di una delle formazioni del momento, i felsinei di Vincenzo Italiano. Gli ospiti, invece, appena sette giorni fa, hanno strappato tre punti fondamentali, tra le mura amiche, piegando la formazione di Marco Baroni.
In vista della partita, i due tecnici andranno nel segno della continuità, anche se Eusebio Di Francesco, allenatore del Lecce, deve risolvere alcuni ballottaggi in attacco.
In particolare, Tete Morente dovrebbe partire dal 1′ a dispetto di Pierotti, mentre Stulic è in vantaggio su Camarda per il ruolo di attaccante centrale.

Probabili formazioni
Cremonese (3-5-2): Audero; Terracciano, Baschirotto, Bianchetti; Barbieri, Payero, Vandeputte, Bondo, Pezzella; Vardy, Bonazzoli. Allenatore: Davide Nicola
Lecce (4-3-3): Falcone; Veiga, Gaspar, Tiago Gabriel, Gallo; Coulibaly, Ramadani, Berisha; Banda, Stulic, Morente. Allenatore: Eusebio Di Francesco
La squadra arbitrale
Arbitro: Mucera
Assistenti: Costanzo – Passeri
Quarto ufficiale: Massa
Var: Prontera
AVar: Marini
Serie A
Inter, Lautaro: “Abbiamo dimostrato la nostra forza, il Como è un avversario forte. Io nella storia? Vi dico che…”
Lautaro Martinez si confessa: “L’Inter ha dimostrato la sua forza contro il Como, ho imparato a gestire le critiche con l’aiuto dello psicologo.”

LAUTARO MARTINEZ PENSA ALLA CHAMPIONS LEAGUE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Inter, le parole di Lautaro Martinez
La vittoria contro il Como
Lautaro Martinez, l’attaccante dell’Inter, ha recentemente condiviso le sue riflessioni in un’intervista che ha suscitato grande interesse tra i tifosi nerazzurri. Dopo la vittoria contro il Como, Lautaro ha dichiarato: “Abbiamo dimostrato tutta la nostra forza, il Como è fortissimo.” Le parole dell’attaccante argentino sottolineano non solo la prestazione della squadra, ma anche il rispetto per gli avversari.
La crescita personale di Lautaro
Durante l’intervista, Lautaro ha parlato anche delle critiche ricevute nel corso della sua carriera. “A volte non mi rendo conto di quello che ho realizzato. Ho imparato a gestire le critiche, ho parlato anche con lo psicologo e vado avanti per la mia strada,” ha affermato Martinez. Queste parole rivelano un lato più personale e umano del calciatore, che riconosce l’importanza della salute mentale nello sport professionistico.
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Fonte: l’account X di Schira.
#LautaroMartinez: “Oggi abbiamo dimostrato tutta la nostra forza, il #Como è fortissimo. Io nella storia dell’#Inter? A volte non mi rendo conto di quello che ho realizzato. Critiche? Ho imparato a gestirle, ho parlato anche con lo psicologo e vado avanti per la mia strada”
— Nicolò Schira (@NicoSchira) Dec 6, 2025
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