Europa League
Allegri: “Sporting insidioso. Con Paredes solo un’incomprensione. Su Vlahovic…”
Il tecnico della Juventus Massimiliano Allegri ha preso parte alla consueta conferenza stampa di vigilia in vista dell’andata dei quarti di Europa League contro lo Sporting.
Le parole di Allegri
Lo Sporting arriva forte di un ottimo 2023: su cosa vi state focalizzando?
“È una squadra che ha fatto 7 vittorie e 4 partite nelle ultime 11. Ha un bravo allenatore, ha riportato il titolo allo Sporting dopo 19 anni. Domani è il primo passaggio per creare i presupposti e prendersi il passaggio del turno a Lisbona.”
Come stanno Vlahovic, Alex Sandro e De Sciglio?
“Alex Sandro e Vlahovic sono a disposizione, non De Sciglio che speriamo di averlo col Sassuolo.”
Siete tanto nervosi in questo momento con il clima di polemiche?
“No, siamo molto sereni. Poi succedono delle cose in campo per cui anche noi abbiamo il sangue nelle vene, possono esserci delle reazioni anche se non giustifica il fatto che quanto visto non sia bello da vedere. Il primo a essere dispiaciuto è Cuadrado.”
La partita dello Sporting con l’Arsenal serve come avviso?
“Saremmo pazzi a prendere lo Sporting sottogamba, ha eliminato l’Arsenal. Sarà molto difficile, poi in Europa le partite sono tutte complicate.”
Vlahovic criticato a prescindere?
“Ci sono state critiche per Ronaldo quando non ha segnato nelle prime partite. Dusan sta facendo bene a livello tecnico, ritroverà il gol. Son passaggi di carriera, ci sono momenti in cui le cose vanno meno bene. Non scordiamoci che Rabiot qualcuno non voleva più vederlo in campo. Qui le opinioni cambiano come il vento a Livorno… Dusan ha delle caratteristiche ben precise, è bravo, è giovane.”
Cosa è successo con Paredes?
“Il giorno di Pasquetta abbiamo anche mangiato bene. C’è stata una chiacchierata con Leandro che è un giocatore che abbiamo voluto a tutti i costi. Capisco che un giocatore che gioca meno possa avere un momento di nervosismo. Importante è che tutti siano concentrati su queste ultime gare, purtroppo ce ne sono tanti che non giocano ma io scelgo per il bene della squadra. Son contento abbia avuto questa reazione, vuol dire che ci tiene.”
Vedere le italiane in Champions aumenta qualche rimpianto?
“Sono contento per quello che fatto l’Inter ieri. Stasera vedere Milan-Napoli è un bene per il calcio italiano. Se noi siamo in Europa League è perché ci mettiamo questo.”
Pogba convocato? Può giocare?
“Sarà convocato, per giocare vedremo domani. Importante che abbi fatto qualche allenamento con la squadra senza fermarsi. Se dovessimo averlo nel finale sarebbe molto importane, la stagione è ancora lunga, potrebbero mancare ancora 16 partite.”
Quanti giocatori come Danilo servirebbero a questa Juve?
“Paura non ne abbiamo, avere paura è un bel segnale perché vuol dire avere rispetto. Ho la fortuna nel gruppo di avere Danilo, Bonucci, Perin, lo stesso Pinsoglio, Cuadrado, Alex Sandro. Giocatori che sono qui da tanti anni e che hanno trasmesso ai giovani responsabilità. Loro hanno messo equilibrio ed esperienza all’interno dello spogliatoio.”
Tridente compatibile con la partita di domani?
“A specchio con lo Sporting? Vediamo, non è questione di moduli. Bisogna avere equilibrio, si gioca su 180 minuti. Chiesa sta molto meglio, i tre attaccanti o quattro dipende da domani e non dal modulo dello Sporting.”
Qual è la miglior versione della Juve?
“Quella che vince.”
Europa League
Europa League, designato l’arbitro della finale
Giornata di designazioni per la UEFA che dopo aver comunicato il fischietto della finale di Champions, ha svelato anche quello per la finale di Europa League.
Europa League, scelto l’arbitro della finale: vecchia conoscenza del calcio italiano
Mercoledì 22 maggio 2024 andrà in scena l’ultimo atto dell’Europa League che vedrà scontrarsi Bayer Leverkusen e Atalanta. Il tutto si svolgerà nella splendida cornice dell’Aviva Stadium di Dublino.
Tra le due squadre nascerà sicuramente un grande spettacolo vista la fantasia offensiva espressa durante questa stagione. Sarà Xabi Alonso VS Gasperini, due idee di calcio rivoluzionarie ed entusiasmanti.
Per l’occasione l’arbitro designato sarà Istvan Kovacs, di origine rumena ma dalla fama internazionale. In carriera ha collezionato 22 presenze in Champions League dal 2018 al 2024 mentre sono 20 quelle in Europa League. Inoltre, vanta la direzione della finale di Conference League vinta dalla Roma contro il Feyenoord nel 2022.
Per quanto riguarda i precedenti del fischietto con le due finaliste, l’unica partita da segnalare è Bayer Leverkusen-Porto risalente alla fase a gironi della Champions League 2022/2023.
Europa League
“Belli ciao” la cronistoria del day after di Leverkusen-Roma
Sconfitta e sfottuta. La ricostruzione degli sfottò (social e non solo) che il Bayer Leverkusen (e non solo) ha rivolto alla Roma.
Roma vicina all’impresa, ma non basta
“Una mattina mi sono alzato e ho trovato l’invasore“. Che, per una volta, non sono i tedeschi. E’ quello che deve aver pensato il Bayer Leverkusen, dopo che la Roma è andata a venti minuti dall’essere la prima squadra a espugnare la BayArena in questa stagione.
Una sensazione di latente fastidio, evidente sin dall’iniziale vantaggio firmato Paredes. Probabilmente non si aspettavano neppure di andare sotto di un gol, considerato che nei giorni antecedenti alla partita erano state promulgate le informazioni per la finale di Dublino, figuriamoci di due.
Una certezza di superiorità corroborata dalla vittoria dell’andata, ma che ha portato i tedeschi a giocare il ritorno quasi con spocchia. E, come spesso accade, quando una squadra approccia con sufficienza a un match è difficile raddrizzare l’inerzia di una partita storta.
Il focus non è un interruttore, che può essere acceso o spento a comando, e l’autogol di Mancini deve essere stato accolto dalla squadra di Xabi Alonso come una sorta di liberazione. Liberazione del proprio territorio, del proprio stadio, che una squadra percepita come ostile (straniera) stava occupando tentando di porre fine a quell’egemonia calcistica che da 48 partite li faceva sentire invincibili.
Mai più Neverkusen, ma la storia non si cancella
Tutto è cominciato con l’esultanza del Bayer Leverkusen alla qualificazione della Roma a discapito del Milan nei quarti di finale. Poi la gara d’andata, vinta due a zero dai tedeschi allo Stadio Olimpico seppur con qualche inaspettato patema, che ha conferito ai teutonici ulteriore consapevolezza nei propri mezzi tecnici.
Poi il ritorno, approcciato come una pura formalità e rischiato di trasformarsi in un incubo. Le granitiche certezze di una squadra prima incrinate, poi sfregiate e infine sul punto di crollare come un castello di carte. E il Bayer Leverkusen ha dimostrato, ancora una volta, che saper vincere è un’arte e che è ancora più importante di saper perdere perché sono più quelli che perdono che quelli che vincono.
Al Leverkusen il soprannome (ben poco edificante) Neverkusen ha pesato come un macigno e la frustrazione accumulata negli anni è esplosa in una dimostrazione di puerile arroganza, che non collima con l’espressione calcistica quasi aristocratica che spesso si vede in campo. Questo è il motivo principale per cui squadre storicamente non abituate a vincere crollano dopo una singola stagione di gloria.
E il comportamento di Frimpong, andato a stuzzicare Svilar dopo l’autogol che ha accorciato le distanze e che ha litigato praticamente con tutti al momento del cambio, esemplifica la condizione di chi non riesce a godersi una vittoria in quanto troppo spaventato dall’idea della sconfitta. E “Bella Ciao“, sparata a tutto volume dal DJ dello stadio, a fine partita ricorda la musica techno uscita dalle casse di San Siro dopo lo scudetto dell’Inter.
Europa League
Leverkusen, Xabi Alonso: “Dopo il 2-0 della Roma ho visto che i miei ragazzi volevano di più”
L’allenatore del Bayer Leverkusen Xabi Alonso ha parlato dopo il match contro la Roma che ha portato il club tedesco in finale.
Leverkusen, le parole di Xabi Alonso:
Di seguito le parole dell’allenatore del Bayer Leverkusen Xabi Alonso, dopo il match vinto contro la Roma in Europa League e che ha portato le Aspirine in finale:
“Wirtz ha preso una botta contro il Borussia Dortmund dalla quale non si è ripreso del tutto. Voleva aiutare la squadra ed esserci… L’ha fatto. Un giocatore come lui è un asset anche al 70%”.
“Siamo felici di essere arrivati alla finale. Ne giocheremo due in una settimana, come conseguenza di ciò. Abbiamo mostrato un grande carattere dopo il secondo gol della Roma. Ho guardato i miei giocatori negli occhi e ho visto che volevano dare di più. Abbiamo ancora la chance di vincere tre titoli, ciò che meriterebbero i miei ragazzi”.
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