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Serie A

Napoli – Milan, la caduta degli dei: il Napoli è mortale

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Napoli-Torino, Kvaratskhelia

Napoli – Milan. La Sfida della stagione: futuro campione d’Italia versus campione uscente. Che ci ha dimostrato quanto possano essere umani, talvolta, gli dei.

Napoli: l’imbattibile, corazzato, azzurro e acclamato Napoli. La vera sorpresa in positivo di questa stagione, capace di un exploit raro da vedere in Serie A.

Un Napoli che ci ha abituati fin troppo bene, tifosi e semplici amanti del calcio. Sempre protagonista di un grande calcio, un calcio-spettacolo assoluto.

Una squadra di piede e contropiede, animata dai guizzi geniali di Kvaratskhelia e Osimhen. Eppure.

Eppure, ieri sera, in casa nel tempio del calcio partenopeo che porta il nome di colui che è lo Zeus putativo di questo pantheon del pallone, gli azzurri sono caduti.

Sono caduti per mano dei campioni in carica del campionato in carica: non un avversario qualunque.

Napoli – Milan: le premesse

Eppure, alla sfida contro il Milan, il Napoli ci è arrivato sull’onda dell’entusiasmo di popolo. Certo, colpito al fianco dall’infortunio di Victor Osimhen, nientepopodimeno che il capocannoniere della Serie A: 21 gol per lui in questa stagione.

Nella compagine azzurra era presente, invece, il quinto giocatore in classifica per numero di gol, il georgiano più acclamato di sempre: Kvaratskhelia. Che ieri sera è stato sapientemente ingabbiato dai rossoneri e non è stato in grado di fornire ai suoi quel contributo fulminante che lo caratterizza.

Napoli - Milan, Rafael Leao

Partenopei lasciati di stucco

Ieri sera, l’assenza di Osimhen ha avuto il suo peso: ha gravato soprattutto sullo spirito della squadra. Squadra che è rimasta pietrificata, certamente incredula, di fronte a ciascuno dei 4 gol subiti. Soprattutto dai due segnati da Rafael Leao.

La difesa partenopea è apparsa più volte in panne: persino Kim, forse il difensore più affidabile del Napoli, ha sbagliato. In un’occasione ha persino servito Brahim Diaz, autore del terzo gol milanista.

Difficoltà a centrocampo, con Anguissa non in grado di reggere al pressing avversario. Di fronte ai passaggi ben orchestrati e audaci dei rossineri, nemmeno Meret può fare granché.

Un Napoli fatto di uomini, non divinità

Per la prima volta, forse, da quando è iniziata questa stagione di campionato, gli azzurri sono apparsi fragili, battibili. In altre parole: umani.

E non è un fatto di numeri. Stando alle statistiche, il Napoli perdente risulta migliore degli avversari meneghini sotto quasi ogni aspetto, tranne quello dei tiri in porta: più tiri totali, più possesso palla, più passaggi (e più precisi).

Tuttavia, il risultato parla chiaro: ieri qualcosa non ha funzionato dalle parti di Spalletti, mentre i ragazzi di Pioli hanno ricordato a tutti, nel caso se ne fossero dimenticati, che loro la qualità ce l’hanno. E che non sono campioni d’Italia per caso.

Ecco, forse questo è uno degli effetti del potente incantesimo del Napoli: apparire divino perché capace di scalare una classifica con un nettissimo distacco senza avere, poi, una storia gloriosa in fatto di scudetti.

Sud e Nord, cenerentole versus campioni

Finora i partenopei, di scudetti, se ne sono portati a casa solo due, entrambi nell’epoca di Diego Armando Maradona: uno nel 1986-1987 e l’altro nel 1989-1990. Dall’ultimo sono passati ben 33 anni.

I rossoneri, al contrario, hanno quasi perso il gusto a forza di vincere scudetti: negli anni se ne sono portati a casa ben 19, l’ultimo dei quali la scorsa stagione.

Questo contrasto tra il Napoli “cenerentola” e il Milan pluricampione d’Italia fa sì che i molti successi e anche questa sconfitta a opera degli azzurri appaiano ancora più clamorosi, agli occhi del pubblico. Che al Napoli ci è proprio affezionato, anche al di fuori dei confini del capoluogo campano.

Di sostanziale, non cambia nulla

Fermo restando il fatto che a questi ultimi, dal primo posto in classifica e con un vantaggio di 21 punti rispetto alla seconda classificata, questa sconfitta non cambia pressoché nulla.

Basterà affidarsi a Mister Luciano Spalletti e alla sua serena e matura conduzione della squadra per riuscire a conquistare, finalmente e del tutto meritatamente, il terzo scudetto della storia del Napoli.

Serie A

Parma, operazione per Ndiaye: il comunicato del club

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Parma

Il Parma ha comunicato nella giornata di oggi che Abdoulaye Ndiaye si è sottoposto all’operazione per risolvere la pubalgia che lo stava attanagliando.

Buone notizie per il club crociato che è venuto a conoscenza dell’esito dell’operazione per il difensore arrivato nell’ultima sessione di calciomercato dal Troyes.

Parma, il comunicato sulle condizioni di Ndiaye

Di seguito il comunicato del club crociato:

Parma Calcio 1913 comunica che, nella giornata di oggi, il calciatore Abdoulaye Ndiaye è stato sottoposto ad un intervento chirurgico resosi necessario in seguito ad un consulto specialistico in merito alla diagnosi di pubalgia.

L’intervento – perfettamente riuscito – è stato eseguito a Londra, presso il Wellington Hospital, ed è stato eseguito dal Dottor Ernest Schilders alla presenza dello staff sanitario del Club.

Abdoulaye Ndiaye inizierà nei prossimi giorni l’iter riabilitativo necessario volto alla ripresa dell’attività agonistica.

In gialloblu ha collezionato 7 presenze, senza contribuire attivamente alla fase realizzativa, conquistando fiducia da parte di Cuesta ma costretto a fermarsi dopo il principio di pubalgia.

L’ultima presenza risale al pareggio interno contro il Milan dell’8 novembre 2025. I tempi di recupero saranno quantificati in base all’evoluzione del percorso post-operatorio, in ogni caso il ritorno in campo non è previsto per il mese di gennaio.

Parma

MATIAS SOULE IN AZIONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

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Serie A

Laurienté, dal no al Sunderland alla scadenza di contratto: il Sassuolo davanti a una scelta decisiva

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Sassuolo

Laurienté, dal mancato trasferimento al Sunderland alla scadenza di contratto: il Sassuolo valuta se cedere ora o rischiare di perderlo a zero.

Ad un passo dalla Premier League lo scorso gennaio, alla fine Laurienté, dopo aver conquistato la promozione in Serie A e aggiudicandosi il premio di capocannoniere, ha deciso di rimanere in Emilia, pronto a prendere parte, dopo un anno di battuta d’arresto, al nuovo campionato di Serie A.

Tuttavia, rimane un piccolo scheletro nell’armadio, legato proprio al momento in cui il francese era molto vicino a cedere alle avance del Sunderland, club anch’esso neopromosso e pronto a investire 25 milioni di euro per il suo cartellino. Il giocatore si era detto assolutamente d’accordo, tanto da recarsi addirittura in Portogallo per chiudere l’affare.

Ad un tratto, però, emerge una clausola particolare nel contratto, che gli avrebbe impedito di liberarsi a una cifra prefissata in caso di retrocessione. Un fattore che, nonostante l’ottimo momento vissuto oggi dal club inglese, arrivato persino a sognare un ritorno in Europa, ha fatto tornare sui suoi passi il numero 45 neroverde, che ha così deciso di interrompere il trasferimento.

Sassuolo, cosa fare ora con Laurienté

Ora però lo scenario sembra essere nuovamente cambiato, con il giocatore che deve fare i conti anche con la concorrenza dell’ex Como Fadera, spesso impiegato al suo posto da mister Grosso. Un dettaglio tutt’altro che marginale, che potrebbe indicare come il Sassuolo sia rimasto spiazzato dall’andamento della trattativa, avendo già pensato a un possibile sostituto e trovandosi ora con due pedine valide per un solo ruolo.

Come se non bastasse, a complicare ulteriormente il quadro c’è anche la situazione contrattuale di Laurienté, prossimo alla scadenza.

Dirigenza e giocatore sembrano concordi nel non prolungare il rapporto, un elemento che fissa inevitabilmente una deadline importante per il futuro del francese. Salvo inaspettati stravolgimenti, Laurienté non rinnoverà il suo contratto, mettendo di fatto il Sassuolo davanti a una scelta cruciale: cedere subito, cercando di garantirsi un ritorno economico, seppur inferiore rispetto all’estate, oppure trattenere il giocatore, godendosi ancora le sue prestazioni, con la consapevolezza di rinunciare a fondi importanti. La palla ora è in mano al Sassuolo.

Sassuolo

 

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Serie A

Milan, su Nkunku brillano gli occhi dell’Arabia Saudita

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Il Milan ha avuto difficoltà a trovare un attaccante in grado di segnare con continuità. Pulišić sa farlo, ma senza lui diventa davvero complicato. 

Gli infortuni di Leão e Giménez hanno messo in difficoltà i rossoneri, nonostante un rendimento non soddisfacente da parte del messicano per quanto riguarda il numero di gol segnati.

Per l’ex Feyenoord solamente una rete ed un assist realizzati, in entrambi i casi in Coppa Italia. 

La scorsa estate è arrivato Nkunku dal Chelsea, con la speranza di riuscire a replicare un affare in stile Pulišić.

Nonostante i 40 milioni di euro spesi per il francese ex Lipsia, Christopher non solo non sta convincendo ma su di lui sono presenti gli occhi dell’Arabia Saudita. Al momento nessuna offerta ufficiale però.

Milan

Christopher Nkunku in azione ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Milan, Nkunku andrà via? Improbabile

Il prezzo minimo per evitare una minusvalenza è intorno ai 36 milioni di euro e, ad oggi, è difficile che qualcuno voglia offrirli.

Inoltre, date le varie indisponibilità in attacco, di certo l’obiettivo non è quello di vendere in quel reparto ma anzi di acquistare.

Non a caso l’idea Füllkrug è sempre più vicina a concretizzarsi, anche se bisogna ancora trovare l’intesa con il West Ham per un prestito con opzione di acquisto, per una cifra poco inferiore ai 10 milioni di euro.

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