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Milan, litigi e risse: lo spogliatoio è davvero una polveriera? | La verità
Milan, in questi giorni abbiamo letto ed ascoltato qualsiasi cosa in merito alla situazione tra le mura di Milanello. Andiamo a capire cosa possa esserci di vero.
Basta leggere i giornali, ma non solo, anche i social per capire che intorno al mondo Milan aleggia una confusione tale da sfociare nelle inesattezze o, in alcuni casi, in vere e proprie bufale.
Si legge di litigi furiosi, risse ogni tre per due, incomprensioni, voci grosse, musi lunghi e chi più ne ha più ne metta. Normale, quando i risultati non arrivano, o stentano ad arrivare, ricamarci un po’ su. Fa parte del gioco, ma a tutto c’è un limite ed in questo caso probabilmente è stato oltrepassato.
Dire che i giocatori siano felici è un eufemismo. Proprio no. All’interno di Milanello ovviamente i musi possono anche essere lunghi, comprensibile. Una squadra con un tricolore cucito sul petto non può di certo essere felice se in un mese non vince una partita.
Ma da qui a dire che ogni occasione è buona per prendersi a sberle ne passa. I ragazzi, stando alle indiscrezioni di fonti molto vicine all’ambiente, sono tutti fortemente concentrati per uscire da questo periodo nero. I malumori sono i soliti tipici di ogni spogliatoio. C’è chi vorrebbe giocare di più, chi è scontento magari del suo collocamento in campo, chi pretende di più soprattutto da sè stesso. Insomma, cose normalissime, nemmeno degne di essere raccontate.
Smentiamo ogni tipo di gesto estremo da parte dei giocatori in allenamento. Ovviamente, giusto dirlo, il clima è teso perchè Stefano Pioli è certamente in bilico e si vuole uscire al più presto da questa situazione. La pressione è palpabile e non aiuta. Tolto questo, ribadiamo che l’intera squadra, staff tecnico ed allenatore compresi, è focalizzata a lavorare per tornare a vincere perseguendo l’obiettivo stagionale di arrivare tra le prime quattro. Tutto il resto, permettetemi, sono chiacchiere da bar.
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Focus
Juventus-Salernitana 1-1, le pagelle
JUVENTUS – SALERNITANA 1-1
Nella partita che avrebbe potuto portare la qualificazione matematica in Champions League si è palesemente confermato che molti giocatori della Juventus non meritano di stare dove stanno!
Le pagelle di Juventus-Salernitana 1-1
SZCZESNY 6: Sul goal preso ha provato a compiere il miracolo ma non ci è riuscito. Per il resto della partita è stato attento.
GATTI 6: Usa le maniere forti agonistiche, quelle che nel calcio si vedono spesso. Nel secondo tempo si propone anche in avanti per provare a dare supporto.
BREMER 6: Unico giocatore che nel primo tempo ci ha messo impegno sfiorando anche il goal dalla distanza. Nel secondo tempo si vede in alcuni tratti come attaccante aggiunto.
RUGANI 5: Poco preciso! (dal 77′ YILDIZ 6: Dribbla, tira, crossa, con lui cambia sempre qualcosa).
CAMBIASO 6: Corre molto, colpisce un palo, cambia spesso posizione e cerca di darsi da fare.
MCKENNIE 5: Si vede che non ne ha più, stremato, si lascia saltare spesso dagli avversari. (dal 46′ MIRETTI 6: Corre ed ha voglia, colpisce una traversa, va ancora vicino al goal con un tiro da fuori).
LOCATELLI 5: Lui il regista di centrocampo non lo può fare alla Juventus, quel ruolo non fa per lui, lento! Mezzo punto in più solo per la deviazione di tacco che consente il pareggio!
RABIOT 6: Colpa sua sul goal della Salernitana lasciando libero Pierozzi di colpire di testa. Poca roba durante la partita ma merito suo per il pareggio mettendoci la zampata per l’1-1.
KOSTIC 4.5: Involuzione di quel giocatore che ci ha abituato a tanti cross correndo su e giù per la fascia. In questa partita ha solamente confermato la sua stagione, insufficiente! (dal 46′ ILING JUNIOR 5: Si impegna ma non basta e non incide, serve molto di più a questa Juventus).
KEAN 4: Assente, fantasma, non tocca mai una palla utile! (dal 46′ CHIESA 6.5: Con lui in campo cambia la solfa, dribbla, gioca per la squadra, si impegna. Il suo contributo sarà fondamentale per la finale di Coppa Italia contro l’Atalanta).
VLAHOVIC 5.5: Colpisce una traversa da subito e lotta tantissimo per la squadra, poi prende un cartellino giallo forse non giusto e si innervosisce portandolo a spegnersi in campo. (dal 77′ MILIK 6.5: Sfiora il goal di testa costringendo il portiere avversario a compiere un miracolo, dà peso in avanti e ci mette impegno).
ALLEGRI 6: Chiunque può dire la qualunque sulle scelte, su qualsiasi cosa, ma per battere questa Salernitana non serve avere chissà che cosa in campo. Colpa sua? Probabilmente si ma questa è la dimostrazione che in campo ci vanno i giocatori e di certo tanti di questi non meritano la maglia che indossano. Allegri sta finendo la sua storia con la Juventus ma ai giocatori non interessa qualificarsi in Champions League vincendo contro una squadra già retrocessa? La società dov’è? Mistero…
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Fiorentina, Buffon: “La Viola merita un trofeo”
Fiorentina: Gianluigi Buffon, capo delegazione della Nazionale Italiana, si augura che la Viola e l’Atalanta possano vincere le due competizioni europee.
Gianluigi Buffon, ha parlato della competitività del calcio italiano dopo aver ricevuto il Premio Oreste Granillo nella giornata di ieri.
Di seguito le sue dichiarazioni riportate da Sportface.it:
“Abbiamo dimostrato di essere molto competitivi in questi ultimi anni, anche senza vincere trofei.
Fiorentina e Atalanta si meriterebbero di suggellare questa stagione con un trofeo.
Ci sono tutte le basi per tornare a vincere.
Spero che le società e i loro tifosi possano festeggiare”.
Sugli Azzurri con l’Europeo alle porte
“Siamo una squadra consapevole di essere competitiva, con un super ct e tanti giocatori che hanno grande amore per la maglia azzurra.
La loro disponibilità non si trova in ogni occasione, ci sono tutti gli ingredienti giusti.”
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Como, la Serie A dopo 21 anni: quanto ha speso la proprietà
Il ritorno del Como in Serie A rappresenta un traguardo significativo dopo un’attesa lunga 21 anni.
Questo risultato è stato ottenuto nell’ultimo match contro il Cosenza, dove un pareggio è stato sufficiente per garantire la promozione, visto che il Venezia ha perso e il Como è andato ai playoff.
La presenza di Thierry Henry ha aggiunto un tocco di festa a questa occasione speciale.
Con il ritorno in Serie A, il Como ottiene una piattaforma adeguata per sviluppare le proprie ambizioni, supportate dalla ricca proprietà degli Hartono, la più abbiente nel panorama calcistico italiano.
Nonostante la società non abbia fatto dichiarazioni esplicite, l’obiettivo è di lottare per un posto nelle competizioni europee.
I fratelli Robert e Michael Hartono, con un patrimonio stimato rispettivamente a 26,5 e 25,5 miliardi di dollari, sono tra i proprietari più ricchi nel calcio mondiale.
Questa ricchezza si è tradotta in investimenti significativi per il Como, acquistato nel 2019 per 200mila euro.
Negli ultimi quattro anni, la proprietà ha versato complessivamente 43,3 milioni di euro nelle casse del club, principalmente attraverso aumenti di capitale.
Sebbene i bilanci abbiano registrato perdite, l’impatto economico della proprietà è stato mitigato dai versamenti patrimoniali, che sono passati dai 2,5 milioni del 2019/20 ai 21,9 milioni del 2022/23.
Complessivamente, considerando anche gli investimenti in conto capitale, ricavi e l’acquisto del club, la proprietà ha investito 41,5 milioni di euro nei primi quattro anni di gestione del Como.
Di seguito i bilanci presi dal sito calciofinanze.it
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