Serie A
Roma: il vecchio stemma torna nella partita più importante
La Roma ha deciso di fare un regalo ai propri tifosi in occasione della partita più importante del campionato fino a questo momento, il Derby di ritorno del 20 Marzo. La squadra giocherà in casa utilizzando una maglietta con il “vecchio stemma ASR”.
Nel dettaglio
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In occasione della stracittadina, infatti, i giocatori indosseranno la tradizionale maglietta giallorossa con la lupa capitolina ed il monogramma ASR.
Questa notizia ha creato una grande felicità tra i sostenitori della “magica” che da quasi dieci anni invocavano un ritorno alla tradizione.
Sulla maglia della squadra capitolina nel 1978 venne inserito il lupetto realizzato da Gratton al tempo del presidente Anzalone.
Lo stemma è rimasto il logo ufficiale del club fino al 1997, quando la società era passata nelle mani di Franco Sensi, che ha deciso di sostituirlo con il disegno della lupa e la scritta “associazione sportiva Roma ” abbreviata a ASR.
Di questo scudetto cucito all’altezza del cuore i tifosi ne hanno sempre fatto un vanto in tutte le partite sia in Italia che all’estero tifando i loro beniamini.
Era ormai diventato un segno distintivo della squadra di Trigoria, e con lo storico stemma sono arrivati anche dei titoli importanti come lo scudetto nel 2001, due Coppe Italia e due Supercoppe.
Questo connubio è durato per sedici anni fino al 2013 quando la prima proprietà straniera nella storia della Roma con a capo il broker James Pallotta, decise di fare un restyling sostituendo il monogramma ” ASR” con il nome ‘Roma’ accompagnato dall’anno di fondazione 1927 e di modernizzare la lupa con una versione tridimensionale.
Un cambio mai accettato dalla Curva Sud, sempre fortemente criticato anche con forti proteste e con striscioni o cori allo stadio durante quasi tutte le partite.
Ora con la seconda proprietà americana, quella dei Friedkin anche se per una sola partita, i romanisti potranno tornare ad ammirare il vecchio stemma sulla prima maglia.
Serie A
Hellas Verona – Fiorentina: le ultimissime
Hellas Verona – Fiorentina andrà di scena in un Bentegodi tutto esaurito alle ore 15: le ultimissime.
Sarà uno stadio caldissimo quello che attende gialloblu e viola, le tifoserie legate da uno storico gemellaggio si abbracceranno sugli spalti ma in campo le squadre di Baroni e Italiano hanno obiettivi ben definiti.
L’Hellas Verona cerca punti pesanti per la salvezza, la Fiorentina spera di arrivare in Europa attraverso il campionato, con la porta verso la finale della Conference lì a portata di mano.
Hellas Verona – Fiorentina, le ultimissime
Baroni proverà a mettere in difficoltà la difesa viola con la velocità dei suoi attaccanti: Noslin, Lazovic e Suslov, con Folorunsho pronto ad inserirsi.
Italiano risponde con un pesante turn over, qualche dubbio sul modulo, ma dovrebbe rimanere quello abituale. In attacco ci dovrebbe essere l’eroe della semifinale di andata di Conference Nzola.
H. VERONA (4-2-3-1): 1 Montipò; 38 Tchatchaoua, 23 Magnani, 42 Coppola, 19 Vinagre; 25 Serdar, 33 Duda; 31 Suslov, 90 Folorunsho, 8 Lazovic; 17 Noslin.
FIORENTINA (4-2-3-1): 53 Christensen; 33 Kayode, 4 Milenkovic, 16 Ranieri, 65 Parisi; 8 Lopez, 32 Duncan; 11 Ikoné, 72 Barak, 99 Kouame; 18 Nzola.
Serie A
Serie A, top 11 dei giocatori in prestito
La Serie A ha diversi calciatori in prestito e le squadre valutano la permanenza o meno
Secondo il portale economico Transfertmarkt si potrebbe stilare una formazione competitiva con i soli giocatori in prestito con un valore che si aggira sui 217 milioni di euro. In porta Turati del Frosinone, dietro ai centrali Huijsen e De Winter. Sulle corsie esterne Carlos Augusto e Holm. In cabina di regia Davide Frattesi e Guendouzi con Junior Traorè e Matias Soulè sulla trequarti. In avanti i pezzi da novanta: De Keteleare e Romelu Lukaku.
Serie A
Sassuolo – Inter 1-0, Lauriente punisce una squadra che non punge I Le pagelle nerazzurre
Sassuolo-Inter 1-o, i nerazzurri non pungono e si arrendono a Lauriente, che regala tre punti vitali per la corsa salvezza. Le pagelle degli uomini di Inzaghi.
Audero 6: compie appena due interventi in 90′, e può solo osservare il gol partita di Lauriente’.
Pavard 6: niente di sbagliato, sempre attento e impeccabile in ogni momento.
De Vrij 6: sempre vigile su Pinamonti, è chiamato in causa soprattutto nella prima frazione di gioco.
Bastoni 6: non viene chiamato spesso in avanti, ma sa fornire comunque buoni spunti nella retroguardia (dal 24’st Buchanan 5,5: impreciso, peccato perché ha delle ottime potenzialità).
Dumfries 5: è colui che, di fatto, apre la strada alla vittoria neroverde. Il pallone perso in occasione del gol di Lauriente è sciagurato (dal 15’st Cuadrado 6: la sua esperienza serve per dare brio all’azione offensiva, peccato che non venga seguito con altrettanta sintonia).
Frattesi 5: sfrutta molto male la chance di mostrarsi come un potenziale titolare in vista della prossima stagione (dal 24’st Barella 6,5: con lui in campo la musica cambia in modo evidente).
Asllani 5: troppo lento, perde spesso e volentieri i tempi di gioco. Non sono queste le prestazioni che potranno convincere Inzaghi a dargli altre chance da titolare (dal 29’st Klaassen 6,5: buona gamba e tanta vivacità).
Mkhitaryan 5,5: non da quel valore in più al quale siamo stati abituati (dal 15’st Arnautovic 5: impalapabile, non si può aggiungere nessun altro aggettivo più emblematico).
Carlos Augusto 5: poco da segnalare in avanti, soprattutto da quando i nerazzurri vanno sotto nel risultato. Troppo timido.
Sanchez 5: prestazione incolore, appare quasi svogliato. Inzaghi lo rimprovera e ne ha tutte le ragioni.
Lautaro 5: poco da segnalare, se non la buona volontà di rompere il suo classico digiuno stagionale.
Simone Inzaghi 5: la squadra non c’è e le motivazioni scarse ci stanno, ma non si può essere così molli.
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