Serie A
Inter: Darmian ti mette le ali per lo scudetto
Manca Perisic? Gioca Darmian. Manca Dumfries? Gioca Darmian. Il terzino di Legnano è il fedele segugio di mister Inzaghi.
Le presenze complessive in stagione del numero 36 nerazzurro sono salite a 26 nel match casalingo contro la Salernitana vinto per ben 5-0 dalla squadra di Simone Inzaghi, solo 7 in meno rispetto allo scorso anno quando in panchina sedeva Antonio Conte.
Arrivato con umiltà e determinazione dopo l’esperienza al Parma, Darmian ha trovato in nerazzurro grossa competizione e i suoi allenatori lo hanno sempre ripagato del grande impegno.
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Matteo Darmian: un nome, una certezza

Gli inizi nelle giovanili del Milan, la manciata di presenze con il Palermo, l’esplosione al Torino fino all’Europa League vinta da protagonista con lo United di Mourinho e il ritorno in patria al Parma per poi diventare il Jolly dell’Inter.
Maglie pesanti e tante responsabilità non hanno mai spaventato Matteo Darmian che ha sempre allontanato gli scettici correndo manco fosse Forrest Gump.
Negli ultimi due anni, sono passati parecchi esterni per Appiano Gentile, ma sia Conte che Inzaghi non hanno mai esitato a mandare in campo il loro numero 36 quando ce ne era il bisogno.
Il suo nome e la sua valutazione di mercato non brillano agli occhi della gente, ma il suo senso di abnegazione ha sicuramente impensierito Hakimi prima e Dumfries poi.
Dagli ultimi due potremmo forse intuire che Darmian è solo un esterno destro a tutta fascia?
Ebbene non è così, l’esterno di Legnano gioca anche a sinistra per mettere ansia anche ad uno straripante Ivan Perisic e per costringere l’allenatore ad impiegare Dimarco come sostituto di Bastoni.
A gennaio è arrivato anche Robin Gosens, ma Darmian ha accolto solo l’idea che si metterà ancora di più al lavoro per superare l’accanita concorrenza.
Un dodicesimo uomo in campo, un titolare di riserva, potremmo chiamarlo in molti modi, ma intanto lui corre e lotta in ogni zona del rettangolo verde per la sua Inter.
32 anni compiuti a dicembre scorso, Darmian ha ancora voglia di stupire allenatori e tifosi con corsa, duttilità e perseveranza per provare a strappare un prolungamento di contratto e diventare una colonna dell’Inter.
Sia da calciatore che da uomo spogliatoio, stiamo parlando di un tassello prezioso nella corsa scudetto.
Nel frattempo, ad avergli messo gli occhi addosso è il c.t. della nazionale Roberto Mancini e Matteo farà di tutto per tornare a vestire la maglia azzurra.
Serie A
Hellas Verona, a Milano con un Giovane in più
L’Hellas Verona tornerà in campo solamente il 28 dicembre in casa del Milan, la sosta eccezionale permetterà agli infortunati di recuperare al massimo.
Nello specifico Giovane che, stando a quanto riportato, dovrebbe essere della partita nonostante l’uscita dal campo forzata contro la Fiorentina.
Hellas Verona, l’importanza di Giovane e il dualismo con Orban
In questo inizio di stagione tormentato dai risultati, una delle sorprese più grandi è la scoperta del talento dell’attaccante brasiliano. Arrivato a parametro zero dal Corinthians, il classe 2003 ha subito messo in mostra le proprie capacità attirando anche l’attenzioni di grandi club.
Finora sono 15 le presenze in Serie A con 3 gol e 4 assist all’attivo, che stanno incidendo particolarmente sul rendimento dell’Hellas Verona. Inizialmente Zanetti aveva optato per schierarlo in coppia con Gift Orban, tuttavia ultimi match, specialmente contro Atalanta e Fiorentina, hanno evidenziato come la coppia d’attacco funzioni meglio con Mosquera insieme a uno dei due nuovi arrivati.
Con questo nuovo schieramento sono arrivati infatti 5 gol in due partite, entrambe vinte, a dimostrazione di quanto l’apporto di Giovane diventi più incisivo con una punta di peso al suo fianco.
In quel di San Siro tornerà a disposizione, in seguito alla distorsione alla caviglia rimediata durante il primo tempo del Franchi, con tifosi e staff che non vedono l’ora di rivederlo in azione.

fans verona during Hellas Verona vs US Lecce, italian Serie A soccer match in Verona, January 26 2020 – LPS/Alessio Tarpini
Serie A
Parma, operazione per Ndiaye: il comunicato del club
Il Parma ha comunicato nella giornata di oggi che Abdoulaye Ndiaye si è sottoposto all’operazione per risolvere la pubalgia che lo stava attanagliando.
Buone notizie per il club crociato che è venuto a conoscenza dell’esito dell’operazione per il difensore arrivato nell’ultima sessione di calciomercato dal Troyes.
Parma, il comunicato sulle condizioni di Ndiaye
Di seguito il comunicato del club crociato:
Parma Calcio 1913 comunica che, nella giornata di oggi, il calciatore Abdoulaye Ndiaye è stato sottoposto ad un intervento chirurgico resosi necessario in seguito ad un consulto specialistico in merito alla diagnosi di pubalgia.
L’intervento – perfettamente riuscito – è stato eseguito a Londra, presso il Wellington Hospital, ed è stato eseguito dal Dottor Ernest Schilders alla presenza dello staff sanitario del Club.
Abdoulaye Ndiaye inizierà nei prossimi giorni l’iter riabilitativo necessario volto alla ripresa dell’attività agonistica.
In gialloblu ha collezionato 7 presenze, senza contribuire attivamente alla fase realizzativa, conquistando fiducia da parte di Cuesta ma costretto a fermarsi dopo il principio di pubalgia.
L’ultima presenza risale al pareggio interno contro il Milan dell’8 novembre 2025. I tempi di recupero saranno quantificati in base all’evoluzione del percorso post-operatorio, in ogni caso il ritorno in campo non è previsto per il mese di gennaio.

MATIAS SOULE IN AZIONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Serie A
Laurienté, dal no al Sunderland alla scadenza di contratto: il Sassuolo davanti a una scelta decisiva
Laurienté, dal mancato trasferimento al Sunderland alla scadenza di contratto: il Sassuolo valuta se cedere ora o rischiare di perderlo a zero.
Ad un passo dalla Premier League lo scorso gennaio, alla fine Laurienté, dopo aver conquistato la promozione in Serie A e aggiudicandosi il premio di capocannoniere, ha deciso di rimanere in Emilia, pronto a prendere parte, dopo un anno di battuta d’arresto, al nuovo campionato di Serie A.
Tuttavia, rimane un piccolo scheletro nell’armadio, legato proprio al momento in cui il francese era molto vicino a cedere alle avance del Sunderland, club anch’esso neopromosso e pronto a investire 25 milioni di euro per il suo cartellino. Il giocatore si era detto assolutamente d’accordo, tanto da recarsi addirittura in Portogallo per chiudere l’affare.
Ad un tratto, però, emerge una clausola particolare nel contratto, che gli avrebbe impedito di liberarsi a una cifra prefissata in caso di retrocessione. Un fattore che, nonostante l’ottimo momento vissuto oggi dal club inglese, arrivato persino a sognare un ritorno in Europa, ha fatto tornare sui suoi passi il numero 45 neroverde, che ha così deciso di interrompere il trasferimento.
Sassuolo, cosa fare ora con Laurienté
Ora però lo scenario sembra essere nuovamente cambiato, con il giocatore che deve fare i conti anche con la concorrenza dell’ex Como Fadera, spesso impiegato al suo posto da mister Grosso. Un dettaglio tutt’altro che marginale, che potrebbe indicare come il Sassuolo sia rimasto spiazzato dall’andamento della trattativa, avendo già pensato a un possibile sostituto e trovandosi ora con due pedine valide per un solo ruolo.
Come se non bastasse, a complicare ulteriormente il quadro c’è anche la situazione contrattuale di Laurienté, prossimo alla scadenza.
Dirigenza e giocatore sembrano concordi nel non prolungare il rapporto, un elemento che fissa inevitabilmente una deadline importante per il futuro del francese. Salvo inaspettati stravolgimenti, Laurienté non rinnoverà il suo contratto, mettendo di fatto il Sassuolo davanti a una scelta cruciale: cedere subito, cercando di garantirsi un ritorno economico, seppur inferiore rispetto all’estate, oppure trattenere il giocatore, godendosi ancora le sue prestazioni, con la consapevolezza di rinunciare a fondi importanti. La palla ora è in mano al Sassuolo.

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