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Milan, vertigini d’alta quota: cosa sta succedendo?

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Milan, la squadra di Stefano Pioli non sa più vincere. Questa è la nuda e cruda verità costellata da numerosi problemi che andremo qui di seguito ad elencare.

Il Milan esce dallo stadio San Siro con una sconfitta sul groppone ad opera del Napoli con il risultato di 1-0. Dallo scorso 7 novembre in cui i rossoneri erano primi in classifica qualcosa è drammaticamente cambiato. Il Diavolo infatti distaccava l’Inter di ben 7 punti, classifica attuale alla mano sono invece i cugini nerazzurri ad essere volati a più quattro11 punti nel giro di un mese, una debacle che non risulta però troppo difficile da commentare, ma che deve essere sistemata nel più breve tempo possibile. La gara contro l’Empoli di mercoledì sera potrebbe rappresentare un importantissimo crocevia.

Gli infortuni non devono essere un alibi

Milan

Il Milan da inizio stagione – ma possiamo dire dall’anno scorso – ha enormi problemi di infortuni, più o meno gravi. Tolti quelli imprevisti legati al Covid od ai contrasti di gioco, sono veramente troppe le noie muscolari occorse in questi mesi ai giocatori rossoneri. Queste però non devono essere un alibi, sicuramente influiscono in modo del tutto negativo anche perchè le riserve non sono all’altezza dei titolari, ma non ci si deve trincerare su questo problema. Ad apparire probabilmente inadeguato è lo staff tecnico alle dipendenze ed a supporto di Stefano Pioli con il quale andranno affrontate le conseguenze. La dirigenza rossonera, al di là delle questioni dei risultati sul campo, non può essere soddisfatta, anzi dovrebbe essere adeguatamente allarmata su questa situazione.

Milan, un attacco pesante, ma in difficoltà

Nomi come Zlatan Ibrahimovic ed Olivier Giroud possono mettere in difficoltà qualsiasi difesa e solo a pronunciarli incutono il giusto timore, quantomeno reverenziale. Ma non bastano più. L’età anagrafica è per entrambi impietosa, lo svedese continua con lode ad essere ancora uno dei più pericolosi dei suoi, ma non gli si può chiedere di giocare ogni partita e di essere al tempo stesso determinante. E Giroud, dal canto suo, al netto degli infortuni, sembra essere ormai indirizzato verso il viale del tramonto. Per non parlare di Pellegri che purtroppo non pare essere nelle migliori condizioni fisiche, ed il Milan, visto i precedenti, non è probabilmente il club che può aiutare a migliorarlo.

Ibrahimovic non può e non deve essere considerato il terminale offensivo rossonero. Nel prossimo anno, qualora dovesse rinnovare, cosa che appare possibile, il ragionamento sarà quello di preservarlo utilizzandolo esclusivamente in situazioni complesse, non in via continuativa. Abbiamo visto che non ce la fa, e come dargli contro a 40 anni suonati?

Pioli, paura dell’alta quota

La situazione pare la stessa rispetto allo scorso anno. Può essere stanchezza, possono essere svariati motivi, ma quando i rossoneri sono primi in classifica vengono presi da una sorta di panico d’alta quota dal quale risulta difficile uscirne. Lo hanno fatto lo scorso anno arrivando comunque secondi in campionato, ma che fatica ad un certo punto. Il Milan ha dimostrato di saper uscire dalle difficoltà facendo quadrato sulla solidità dello spogliatoio ed una presenza costante della dirigenza, ma non è altrettanto abile a gestire le cose quando vanno bene. Probabilmente la mancanza di più senatori può essere una causa, ma chi deve gestire gli umori ed i malumori all’interno di Milanello?

Ovviamente il tecnico Stefano Pioli che più di una volta è stato risucchiato da questa ventata negativa non essendo stato in grado di trovare soluzioni, ma acuire ulteriormente il caos. Alcune scelte di formazione sono state, a mio parere, alquanto discutibili e se ne è pagato dazio.

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Lazio, Sarri: “Il rosso a Zaccagni mi è parso eccessivo”

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Grandissima vittoria della Lazio contro il Parma al Tardini. Nonostante la doppia inferiorità numerica, la banda Sarri vince con un gol di Noslin al minuto 82.

Dopo la sconfitta contro il Milan e il pareggio contro il Bologna, torna a vincere la squadra biancoceleste in modo abbastanza clamoroso. La squadra di Sarri sbanca il Tardini con un gol di Noslin (82′), nonostante le espulsioni di Zaccagni (42′) e Basic (77′).

Per la partita di sabato prossimo contro la Cremonese, però, Sarri dovrà rinunciare a diversi giocatori. Oltre agli squalificati Zaccagni e Basic, Dele-Bashiru e Dia saranno impegnati in Coppa d’Africa con le loro rispettive Nazionali.

Lazio, le parole di Sarri

Lazio

I TIFOSI DELLA LAZIO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Mister, una vittoria di coraggio. A caldo la sensazione è che questo sia uno snodo fondamentale?

“Ci può dare entusiasmo, però io penso che i ragazzi abbiano trovato convinzione già da fine settembre. Sono tre mesi che questa squadra gioca bene. Se guardiamo la partita nel contesto la vittoria ci sta tutta”.

Ha raggiunto quota 200 punti con la Lazio, è una squadra Sarriana?

“E’ una squadra in crescita per mentalità, per come si allenano e come affrontano le partite. Io con questo gruppo mi diverto e l’ho detto in tempi non sospetti”.

Le era mai capitato di vincere una partita così?

“Mi sembra di aver vinto una volta in otto contro dieci”.

Complimenti, si vede una squadra di Sarri negli ultimi tempi. Mi ha sorpreso che non avete concesso spazio al Parma nei momenti di difficoltà:

“E’ l’aspetto più importante, perché già contro il Bologna non avevamo perso ordine. La doppia inferiorità era più complicata, dalla panchina sono entrati ragazzi adatti a questo tipo di situazioni, nei minuti finali era chiaro che sarebbero stati cross continui. Sono entrati ragazzi di gamba che hanno aiutato nelle ripartenze”.

Tante assenze a partire dalla prossima:

“Siamo purtroppo abituati a questo tipo di situazioni, se non ci saranno abbastanza partiremo in dieci”.

Si è discusso tanto dei rossi, cosa ne pensa?

“Siamo una delle squadre meno fallose del campionato. A me sembra un po’ troppo il rosso a Zaccagni, non lo prende male”.

 

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Padova, dopo due anni il Papu Gomez torna titolare

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Papu Gómez torna titolare dopo quasi due anni: l’argentino partirà dal primo minuto in Padova-Reggiana, sfida valida per la Serie B.

Finalmente, dopo un’attesa durata quasi due anni, per il Papu Gómez è arrivato il momento di tornare titolare sin dal primo minuto. L’argentino, che molti ricordano con la maglia dell’Atalanta, dopo aver scontato la lunga squalifica, era tornato in campo in due delle partite precedenti – prima contro il Venezia e poi nella vittoria contro il Cesena, saltando la sfida contro il Pescara – senza però essere mai impiegato dall’inizio del match.

Un tabù che verrà finalmente sfatato oggi, in vista della gara del Padova contro la Reggiana.

Il campione del mondo, che oggi alle 15 spera di scrivere un nuovo punto di partenza per la sua carriera, vuole trascinare anche la sua squadra, attualmente dodicesima in Serie B con 18 punti conquistati nelle prime 15 giornate.

Padova

 

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Messi, il GOAT Tour in India precipita nel caos

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Lionel Messi

Da sogno a incubo: l’arrivo di Messi in India scatena il caos. Tifosi infuriati, campo invaso e rabbia per un evento mal gestito.

Quella che doveva essere una festa per i fan di Lionel Messi in India si è trasformata in una giornata di caos e rabbia allo Salt Lake Stadium di Calcutta. La tanto attesa tappa del GOAT Tour dell’asso argentino, prevista per sabato 13 dicembre, ha infatti scatenato proteste violente da parte di molti dei circa 80mila spettatori presenti, delusi dall’organizzazione e dall’impossibilità di vedere la star da vicino.

GOAT Tour di Messu a Calcutta: ecco cosa è successo

Secondo i resoconti, gruppi di tifosi hanno sfondato cancelli, “invaso il campo”, danneggiato sedili e lanciato bottiglie e altri oggetti contro il terreno di gioco in segno di protesta. Molti spettatori, che avevano speso fino a 12 mila rupie per i biglietti, si sono detti furiosi per non essere riusciti “nemmeno a guardare in volto il Campione del Mondo e otto volte Pallone d’Oro”.

La presenza di Messi è durata solo una frazione di quella prevista: dopo circa venti minuti in campo, durante i quali è apparso circondato da organizzatori e personalità locali, l’argentino è stato costretto ad abbandonare il campo a causa dell’escalation. “Only leaders and actors were surrounding Messi … Why did they call us then?” ha lamentato un tifoso, secondo testimoni citati dai media internazionali.

Le critiche si sono rapidamente estese oltre il pubblico: la Chief Minister del Bengala Occidentale, Mamata Banerjee, ha espresso pubblicamente rammarico per l’accaduto e ha annunciato un’indagine ufficiale sulla gestione dell’evento, definendo la situazione frutto di “mismanagement”

Questa prima tappa in India, che include anche altri appuntamenti in città come Hyderabad, Mumbai e Nuova Delhi, era parte di un tour che prevedeva anche iniziative culturali e di beneficenza oltre alla partita amichevole. Ma, alla luce degli eventi di Calcutta, sua alte aspettative e l’organizzazione dei prossimi eventi saranno inevitabilmente sotto esame.

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