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I ‘trecento’ passi di Lukaku verso il gol
Lukaku raggiunge quota 300 reti, un numero piuttosto impressionante se lo si lega al giovane attaccante belga, che ha dovuto fare ben più di una semplice gavetta, con una strada che lo ha portato fino a Milano, dove sta esprimendo liberamente tutta la sua qualità e il suo straordinario talento.
I primi passi di Romelu
Il lungo cammino che ha portato Lukaku in Italia ha inizio proprio in Belgio, quando dalle giovanili del Lierse. Il suo talento è esplosivo e le sue doti innegabili, doti che lo porteranno a trasferirsi ben presto alle giovanili dell’Anderlecht, altra squadra belga decisamente più blasonata. Ma a Romelu sembravano andare strette anche le giovanili, e pertanto gli viene data la possibilità di giocare con l’Under 17 della stessa società. Nel giro di 3 soli anni, Lukaku scala le classifiche di rendimento e raggiunge finalmente la prima squadra, potendo così mostrare al mondo intero di cosa fosse capace. La svolta nella suo percorso arriva nell’agosto del 2011, dopo due anni passati in Belgio alla corte dell’Anderlecht, dove peraltro colleziona 98 presenze condite da 41 gol e 18 assist, Romelu passa al Chelsea.
L’attaccante però, l’anno seguente, viene mandato in presto al West Bromwhic. Queste due esperienze nel complessivo parlano di 53 presenze, affiancate da 17 gol e 8 assist. Il prestito secco lo riporta dunque a Stanford Bridge, ma ci resta solo per qualche mese, perchè verrà poi trasferito all’Everton, dove la punta della nazionale belga esploderà definitivamente, tanto che si trasferisce prima in prestito, e poi a titolo definitivo. Con questa maglia indosso, Lukaku mette al tabellino 166 presenze, con 87 e 29 assist. Numeri che vengono ben presto notati in giro per l’Europa, ma è il Manchester United a portarsi a casa il cartellino di Romelu, che col Manchester conferma di essere un bomber sempre affamato, contribuendo con 42 reti e 13 assist nelle sue 96 apparizioni.
L’8 agosto del 2019, Conte, ormai allenatore dell’Inter, chiede a gran voce di poter ottenere proprio lui, tanto che, per 75 milioni di euro, il Belga giunge finalmente in Italia, dove fino ad ora ha dato prova di essere uno dei migliori del campionato, e non solo. 80 apparizioni per lui, con 56 gol segnati e la bellezza di 10 assist. Un lungo viaggio quindi, quello del giocatore ex Manchester, che dalle profondità delle giovanili di casa sua, è arrivato fin quì, in Italia, mettendo al tabellino in totale 300 reti. Un viaggio lungo, fatto di prestiti, ma anche di difficoltà, ma che è destinato a proseguire, nel segno del talento, e del merito.
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Milan, Cardinale stai attento: così giochi col fuoco | L’editoriale di Mauro Vigna
Milan, con questo mio editoriale vogliono prendere la voce di ogni singolo tifoso e portarlo idealmente al quarto piano di Via Aldo Rossi. La situazione non è di certo facile e la pentola potrebbe scoperchiarsi nel giro di poco tempo.
Dovessi iniziare una lettera rivolta alla presidenza rossonera esordirei col dire:” Cardinale, stai attento“.
Sì, perché probabilmente qualcosa all’interno dell’AC Milan, della sua storia e della sua tifoseria deve essersela persa per strada. Ok, la gaffe sulle Champions League vinte, peccati di inesperienza, ma i tempi dell’improvvisazione sono finiti.
I tifosi pretendono chiarezza, un progetto serio e ambizioso e una linea comune. Il casting sull’allenatore, a fine aprile, è una cosa che non si può vedere se ci si chiama AC Milan. Dirigenza spaccata sul nome, un mercato da iniziare e per il quale si è già in ritardo, insomma…lasciatemo dire, un gran casino.
Ma questo è niente rispetto a quello che realmente potrebbe accadere. Dell’insurrezione popolare dei tifosi di sabato fino a quella che potrebbe scatenarsi tra i giocatori. Perché gente come Maignan, Tomori, Leao, Theo Hernandez pretendono – per restare – un progetto serio e difficilmente rimarrebbero tranquilli, o tranquillizzati, da un Lopeteguei qualsiasi. Ogni riferimento non è volutamente casuale. Nemmeno Fonseca lascerebbe la piazza tranquilla.
Dal nome dell’allenatore che si andrà a scegliere si capiranno le reali intenzioni di questa proprietà. Antonio Conte a parte, soltanto uno tra Thiago Motta, Sarri o De Zerbi lascerebbe la piazza tranquilla. E per tranquilla intendo anche il numero degli abbonamenti che verranno sottoscritti la prossima stagione. Perché di questo si parla, di minori introiti nelle casse rossonere se la piazza si raffredda. E minore coinvolgimento degli stessi giocatori i quali potrebbero decidere di virare su altre piazze, anche in considerazione del fatto che gli stipendi al Milan non sono propriamente di quelli faraonici.
Tutto ciò premesso, capirete benissimo come sia fondamentale la scelta dell’allenatore e in quali seri rischi possano incorrere Cardinale & Co. Già perdonare la cacciata di Paolo Maldini non è stata facile da digerire per i tifosi, e di fatto non è stata digerita. Ripetersi la stagione successiva con un Lopetegui qualsiasi…beh, errare è umano, perseverare diabolico.
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Stadio Roma, un intoppo rischia di bloccare i lavori
Il progetto dello Stadio della Roma va a rilento: ora un nuovo evento potrebbe rallentare i lavori per la costruzione del nuovo impianto in zona Pietralata.
È accaduto anche durante la costruzione delle linee metro nella Capitale: basta un ritrovamento per bloccare tutto. Lo stesso potrebbe accadere per lo Stadio della Roma, poiché nell’area di Pietralata sarebbe stato rivenuto un manufatto archeologico: un fatto che potrebbe rallentare i lavori per la costruzione.
Radio Roma Sound FM90 ha riportato che la Soprintendenza Speciale ha fissato un sopralluogo insieme all’archeologo incaricato dalla Roma. Ecco che cosa è riportato nel comunicato stampa:
“Nel comunicare che, dalle prime ricerche effettuate, non sembrerebbero risultare agli atti della Scrivente notizie in merito ad una precedente scoperta del manufatto – prossimo comunque al castellum aquae e alla cisterna di età romana individuati nelle indagini SDO degli anni ’90 del secolo scorso (webgis SSABAP www.archeositarproject.it, codice PA 14847 e 14580, codice OI 4011) – e che pertanto si ravvisa la necessità di effettuare un sopralluogo sul posto insieme all’archeologo incaricato per le attività archeologiche dalla AS Roma in data da concordare.
Si invita Codesta Amministrazione/Codesta Società a provvedere con urgenza alla messa in sicurezza dell’area interessata dalle evidenze, presso le quali – come indicato nella segnalazione del Comitato Popolare Monti di Pietralata – sarebbero “posizionate da ignoti delle reti posticce per impedire di caderci all’interno”.
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Milan, Furlani si piega ma non si spezza: la fiducia (condizionata) di Gerry Cardinale
Milan, andiamo ad analizzare qui di seguito alcune voci pervenute direttamente dai salotti del quarto piano di Via Aldo Rossi. La posizione di Giorgio Furlani non è ad oggi in discussione, ma…
La posizione di Giorgio Furlani all’interno dell’AC Milan è di certo ridimensionata. Nel momento in cui si chiuderà la stagione, verrà tirata una riga e inevitabilmente verranno fatte attente riflessioni, sarà impossibile non evidenziare le evidenti responsabilità dell’Amministratore Delegato, unite anche ai meriti ci mancherebbe, dell’attuale gestione.
La stagione, nonostante un secondo posto in campionato, non è certamente da ricordare. Eliminati dalla Champions League e dalla Coppa Italia, surclassati da ormai diverso tempo dall’Inter e con un allenatore che, col senno di poi, andava cambiato la scorsa stagione, quando – lo ricordiamo tutti – si pensò invece di cambiare il duo Maldini/Massara. Scelte forti, coraggiose, ma che giustamente devono essere analizzate e affrontate. Con le giuste conseguenze.
Siamo ragionevolmente certi, e queste sono le informazioni ricevute di recente, che Furlani verrà confermato, ma la fiducia non sarà incondizionata. Gerry Cardinale ha profonda stima per il dirigente, tuttavia la sua permanenza sarà apunto condizionata dai risultati e la scelta dell’allenatore sarà il primo aspetto. Riteniamo che il nuovo tecnico rossonero alla fine verrà scelto trai nomi della cordata Furlani/Moncada e quindi tendiamo a mettere in secondo piano Antonio Conte voluto invece da Zlatan Ibrahimovic e da gran parte dei tifosi.
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